23 maggio 2013

39.3) Che pena Penati, e che delusione

Che pena Penati, e che delusione per degli illusi sprovveduti come me. 




 Il politico del PD Penati, inquisito da tempo per illeciti amministrativi, e corruzione, e peculato, e per quant’altro aggiungere si voglia, ha sempre dichiarato di essere estraneo alle vicende che lo vedevano implicato e che avrebbe dimostrato a suo tempo, durante il processo, la sua innocenza con prove documentarie inoppugnabili.

 Molte persone. ingenue e sprovvedute come il sottoscritto, sono sempre state convinte della sua innocenza ed hanno ritenuto le accuse a suo carico come frutto di lotta politica da parte dei suoi avversari che in questo modo si liberavano della sua ingombrante presenza acchiappavoti .

 Ci dicevamo tra noi, : “ lascia che il processo inizi e poi vedrai il Penati come li massacra di prove di innocenza i suoi avversari che lo hanno denunciato”.

 Ma ieri sono scaduti i termini per la prescrizione dei reati di cui era imputato e il buon Penati che ti fa?
 Va forse dal giudice e gli dice: “ no, no, io me ne frego se i termini per processarmi sono scaduti e quindi io vengo ad essere sostanzialmente assolto? 
 No, no caro giudice,io voglio essere processato e lei quindi mi fissi una data per il processo perchè solo in questo modo io potrò dimostrare la mia estraneità ai fatti? 
 Io non voglio che si possa dire di me che non sono andato in galera solo perché è trascorso troppo tempo tra il reato commesso e la fissazione della data per il processo?”

 Secondo voi ha forse detto tutto questo ieri al giudice, come io ed altri illusi innocentisti speravamo?
 No,ma certo che no! 
Il buon Penati ha taciuto, se ne è stato lì a capo chino fregandosi bellamente le mani e si è portato quindi così a casa sostanzialmente una "assoluzione",  alla faccia di tutte le sue dichiarazioni che ha sempre fatto di “ io dimostrerò qui, io dimostrerò là”.

 Che delusione o meglio, per parodiare il suo nome, che pena vedere ridotto così meschinamente un uomo in cui si credeva.
 Perché se uno rinuncia combattere per dimostrare la sua innocenza, e si accontenta di una “ assoluzione” per prescrizione dei termini, in questo modo non fa altro che dimostrare  che le accuse contro di lui non erano infondate , ma anzi erano del tutto lecite.

 E se io fossi in lui, mi vergognerei, dopo questa tacita  e sostanziale accettazione della prescrizione,  a farmi di nuovo vedere in giro per Milano.
 Invece lui, vedrete che tra qualche giorno, con la faccia tosta per lo scampato pericolo, si farà di nuovo vedere in giro bello  bello,   e  parteciperà a convegni, manifestazioni e trasmissioni televisive.

 Per gli ingenui come me, questa vicenda fa parte della serie, “ non credere più a nessuno” , perché tutti, chi più chi meno , hanno del fango sulla coscienza.


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