Il governo
ha intenzione di aumentare l’Iva nei prossimi giorni dal 21 al 22 percento.
I consumatori
, siccome non trovano i soldi per
strada, per forza diminuiranno gli acquisti.
Le
industrie, vendendo meno, diminuiranno la produzione e l’occupazione.
Lo
Stato, essendosi ridotti i consumi e
gli acquisti incasserà di meno pur
avendo aumentato le imposte.
Che bella
prospettiva! Come se ne esce?
1) Riducendo l’Iva di un bel pezzo,
diciamo al 10% dal prossimo 1° luglio ,dando la possibilità ai
contribuenti, l’anno prossimo, nella dichiarazione dei redditi del 2013, e di detrarre un ulteriore 5% sugli importi delle
fatture pagate da quella data, mettendo così in essere il famoso conflitto di interesse tra clienti e
rivenditori, cioè tra chi paga e chi fornisce il servizio.
2) Chi paga avrà tutto l’interesse a farsi
dare la fattura in quanto sul 10% che paga oggi ha diritto domani ad un
ulteriore rimborso del 5%.
3) Il fornitore di servizi , essendo
obbligato dal cliente ad emettere fattura, non potrà più fornire la propria prestazione
in nero, evadendo così di fatto il Fisco, ma
dovrà fatturare ogni sua entrata.
4) Lo Stato verrà in questo modo a essere messo
nella condizione di sapere i redditi esatti
di ognuno e vedrete che non ci saranno più gioiellieri che guadagnano meno dei
loro dipendenti, o professionisti che ad
agosto emettono la fattura 30 pur avendo nei loro studi una trentina di persone al giorno.
5) Ne guadagnerà anche il PIL dell’
Italia, perché si verranno finalmente a
sapere l’ammontare esatto delle transazioni e degli affari economici
dell’intera Nazione
6) Lo Stato invece dell’attuale 21% ( o 22% previsto)
percepirà solo il 5% di Iva ( dato dal 10% incassato in fattura meno il 5% che rimborserà) e tuttavia incrementerà
le sue entrate,, essendo questo 5% calcolato su
una base imponibile dieci volte maggiore di quella attuale, su cui purtroppo si concentra la massima evasione possibile e
immaginabile da parte di tutti i soggetti economici, nessuno escluso, perché quando ce ne capita l’occasione, ognuno di noi, pur
di risparmiare il 21% se appena appena può, evade.
7) Naturalmente, questo principio del
conflitto di interesse tra i diversi soggetti economici, e il rimborso parziale
delle tasse pagate in fattura non deve valere solo per i redditi del 2013, ma diventare
il nuovo modo di operare di uno Stato onesto ed efficiente, che non
tartassa i suoi cittadini, ma li
rispetta.
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