18 luglio 2013

54.3) Invece di suicidarmi, io chiedo il fallimento dell' Italia.

Invece di suicidarmi, io chiedo il fallimento  dello Stato Italiano.

Mi metto nei panni di  un piccolo imprenditore  che  vanta crediti verso  la pubblica amministrazione  perché ho  fatturato  dei lavori pubblici per conto del mio Comune, della mia Provincia, e della mia Regione.
Come me  siamo in molti ad essere in credito verso lo Stato e in totale   vantiamo crediti non riscossi per una settantina di miliardi.

Purtroppo alcuni di noi, vista l’impossibilità di  compensare debiti e crediti  e la cronica   deficienza dello Stato nei pagamenti, hanno preferito mollare tutto, sacrificando persino la loro vita attraverso  il suicidio.
Ma io non mollo. A me piace vivere e poi  morire per crediti è una follia.
Io i lavori li ho fatti e adesso lo Stato mi deve ( ci deve) pagare.
Se non lo fa,noi tutti creditori  chiederemo il fallimento dello Stato italiano.

Perché no?
Chi dice che non è possibile?
E’ noto a  tutti che  lo Stato italiano, ha nei suoi depositi  centinaia di miliardi di euro  accantonati a causa dello sciagurato Patto di Stabilità voluto dall’Europa, che impedisce ai Comuni, Provincie e Regioni di effettuare i pagamenti dovuti.
Ebbene, si  dia la possibilità, in via eccezionale e una tantum. di  utilizzare questi accantonamenti  per saldare i debiti della Pubblica Amministrazione.

Inoltre, è sempre sotto gli occhi di tutti che lo Stato, che dice di non avere soldi  per pagare i propri debiti  a chi ha effettuato dei lavori per lui, invece questi soldi e tanti li trova per  ordinare  dei nuovi arerei  F35 per una spesa globale di un centinaio di miliardi ,  per costruire una Tav per treni merci   che ormai più neppure la Francia vuole  ed anche  per  dare rimborsi elettorali sempre più ingenti ai partiti  responsabili di questo sfasciume nazionale.

Ebbene,nei libri di diritto è scritto  che   quando un debitore non riesce a pagare i suoi debiti, i creditori possono chiederne il fallimento, e a maggior ragione se si accorgono che costui  invece sta  continuando a spendere e spandere, favorendo  certi creditori invece di altri.

In questo periodo lo Stato italiano sta facendo proprio questo:  dice di non avere soldi per pagare i debiti ma continua a  fare acquisti e spese non necessarie.

Quindi, io, che non voglio suicidarmi per crediti,  con il presente post chiedo il fallimento dello Stato Italia per non aver ottemperato ai suoi doveri di pagare i debiti verso i propri fornitori di servizi.
E spero che un giudice fallimentare mi ascolti  e istruisca  un bel processo di fallimento a carico dell’Italia.
E spero anche che alle prossime elezioni  la maggior parte dei  nostri attuali  politici  non venga più riconfermata  e sia  lasciata a casa  a marcire e a cercare di campare con quello che  finora gli abbiamo  impunemente lasciato rubare.


Altri articoli di Economia, banca e finanza

Home page

Nessun commento:

Posta un commento