Con sentenza definitiva della magistratura il Capo del PDL, di Forza Italia, e di chissà quante altre sigle economico-sportivo-aziendali, e cioè l’ on. cav. Silvio Berlusconi è stato dichiarato evasore fiscale.
Ha evaso al Fisco, dicono i giudici, intorno ai 6 milioni di euro.
Una legge dice che una volta condannati in via definitiva, i politici che siedono in Parlamento se ne devono andare, oppure, in mancanza di dimissioni spontanee, devono essere fatti decadere.
Fino a prova contraria le leggi dello stato italiano valgono per tutti gli italiani, ma in questo caso, essendoci di mezzo Berlusconi, pare che questo non valga più.
Per lui ci devono essere sempre leggi ad personam, nel bene e nel male.
I suoi parlamentari hanno provato a difenderlo con ogni mezzo e non essendoci riusciti, adesso minacciano le dimissioni in blocco dal Parlamento se il loro Capo venisse espulso .
Questo fatto in sé e per sé non sarebbe neppure un grave danno per la democrazia in Italia, perché non è detto che un Parlamento con un centinaio o due in meno di parlamentari funzioni peggio dell’attuale.
E difatti l’auspicio di molti italiani è che se ne vadano pure e lascino finalmente liberi gli scranni di potere che con tanta arroganza attualmente essi occupano.
Se pensano infatti con questo loro gesto di ricattare o mettere in scacco l’Italia difendendo così ad oltranza il loro Capo evasore, è giusto che sappiano che la loro uscita dalla scena politica è un bene auspicato da molti cittadini.
Il problema però è che i parlamentari restanti, divisi nei tre gruppi di PD, 5 stelle e Scelta civica, sono tra loro come cani e gatti, in perenne conflitto, e quindi non in grado di formare una maggioranza politica che possa dar vita ad un governo stabile.
E qui risalta in tutta la sua evidenza l’errore politico dei guru del movimento 5 stelle Grillo e Casaleggio, che non hanno saputo gestire i desideri dei loro elettori.
Si sono intestarditi in una guerra fratricida con il Partito democratico, avallando così la tesi che a loro non importava un fico secco degli interessi dei loro elettori, ma il loro scopo recondito e finale era quello di diventare nei fatti un’emanazione, una longa manus del PDL berlusconiano.
I grillini a parole sono antiberlusconiani arrabbiati, ma in pratica , impedendo la coalizione con il Pd, fanno gli interessi del PDL, e questo l’ha ormai capito anche mia nonna che in fatto di politica ne sa come il due di briscola.
Chissà che adesso, con l’uscita di scena volontaria dei parlamentari PDL, essi non ci ripensino e facciano finalmente una vera alleanza, su pochi ma qualificati punti di governo con i democratici e che quindi, la mossa dei Pidiellini che doveva servire a spiazzare l’Italia, serva invece a cementare finalmente l’unione di intenti del duo PD- 5 Stelle!
Sarebbe questo il modo migliore per far capire a Berlusconi che il suo treno è ormai passato, e che l’Italia ha definitivamente voltato pagina, dando vita a governi dove la corruzione, il potere arrogante e il malgoverno non sono più di casa.
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