3 settembre 2013

66.3) Votare per i referendum dei radicali non serve a niente perché poi il Parlamento non ne tiene conto.

Votare per i referendum dei radicali non serve a niente perché poi il Parlamento non ne tiene conto.




E’ gia successo diverse volte  che gli italiani   siano stati chiamati a votare dei referendum.

Essi  quasi sempre hanno votato  per il cambiamento delle leggi in vigore, ma poi il Parlamento  ha fatto quello che ha voluto e gli italiani sono sempre stati gabbati  e presi in giro.

Si sono spesi tanti soldi e le cose, dopo il voto del referendum, invece di migliorare sono sempre peggiorate.

Prendiamo ad esempio :
a)  l’eliminazione  del Ministero dell’agricoltura ( non ho mai capito perché questo referendum sia stato voluto, ma è un fatto che il voto popolare referendario   fu a favore dell’eliminazione.)
Cioè il Ministero dell’agricoltura non avrebbe più dovuto  esistere.

Allora il parlamento successivo,  votò una legge per cui il Ministero dell’agricoltura  venne chiamato Ministero delle politiche agricole e tutto restò come prima, se non peggio e la presa in giro dei cittadini   fu così ufficializzata.

b)      L’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti, cioè lo Stato non avrebbe più dovuto dare dei soldi ai partiti.
Questo referendum  venne approvato a larga maggioranza dal popolo, ma  il Parlamento  fece una legge per cui  ai partiti veniva riconosciuto un rimborso elettorale per ogni voto preso alle elezioni, e la truffa ai danni del popolo votante   divenne  una  solenne presa in giro perché ai partiti vennero  elargiti  importi maggiori di quelli ante referendum.

Si potrebbe continuare  con l’elenco, ma questi due esempi bastano e avanzano per poter  affermare che  è perfettamente inutile andare ai seggi dei radicali per apporre la propria firma alla richiesta di ben 12 nuovi referendum popolari, perché, anche venissero ammessi al voto  dalla Corte Costituzionale e votati dai cittadini elettori, poi  nulla cambierebbe perché il Parlamento si sa già  che farà quello che vuole, con il semplice  cambio di nome alle norme votate  e magari   introducendone altre peggiorative.

La volontà dei cittadini è una cosa, ma se la volontà dei politici è un’ altra, in questa democrazia del cavolo  in Italia,  chi avrà la meglio è la volontà di questi  ultimi.

Purtroppo. 


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