13 ottobre 2013

77.3) Perché l’Italia dovrebbe salvare Alitalia?

Perché l’Italia dovrebbe salvare l’Alitalia?



I soci  e cioè  la cordata di imprenditori che  ebbero in dono quasi gratis dal governo Berlusconi  la Compagnia aerea salvandone così  l’italianità cinque anni fa,  non se la sentono più  di mettere ancora mano al portafoglio perché le cose  sotto la loro direzione sono  peggiorate e  incombe di nuovo il fallimento.

Da più parti si chiede che la società privata Alitalia,  venga salvata con soldi pubblici di società statali, e si sono fatti i nomi delle Ferrovie e  nelle ultime ore delle Poste italiane.

C'è perciò da chiedersi a che titolo dovremmo buttare tanti soldi mettendo anche a rischio i conti presenti e futuri di due aziende  che invece finora   hanno  usato nostri euro con criterio, ben comportandosi sia dal punto di vista economico che occupazionale. 

Forse che  Alitalia non dovrebbe fallire, o finire in mani straniere, solo perché ha il nome Italia nel suo logo? No di certo, dicono,  ma va salvata  perché è una società strategica e perché altrimenti pagheremmo un prezzo caro sui flussi turistici(?)

Ma, usando  questi paroloni vacui e vaghi solo per far colpo sulle nostre menti, pensano davvero questi pseudo economisti da strapazzo,   che  i turisti stranieri per venire in Italia debbano affidarsi  agli aerei di Alitalia, piuttosto che  di altre Compagnie  aeree?
 Fosse stato così  la Compagnia  non sarebbe sull'orlo del fallimento.

Stiano pur certi che  i turisti verranno a visitare la nostra Nazione   a prescindere da che lingua parla chi li trasporta.
 Del resto  basta vedere  ciò che fa ognuno di noi, se deve viaggiare: si cerca la soluzione più comoda al prezzo più conveniente senza fare tante storie.

E così vale per le merci: in un mercato globale  di libera concorrenza si cerca il rapporto qualità- prezzo più utile ed in tempi di low cost e di crisi economica mondiale  le tariffe aeree dei Alitalia erano semplicemente fuori mercato.

Certamente se  lo Stato non interviene più  a ripianare i debiti della Compagnia, si metteranno a rischio forse migliaia di posti di lavoro, ma questo ragionamento   avrebbe dovuto essere valido per tutte le aziende che sono in questi anni fallite, anche e molte volte semplicemente a causa   di crediti vantati  verso la pubblica amministrazione che non venivano  onorati.
Forse che i lavoratori di queste aziende erano meno importanti di quelli di Alitalia?

Se lo  Stato non aveva i soldi per pagare i propri debiti, perché adesso  li dovrebbe trovare, tassando tutti gli italiani, per pagare i debiti di industriali incompetenti e vanitosi  che non hanno saputo gestire con criteri economici un'Azienda  loro quasi  regalata?

Che Alitalia vada pure in mano ad una cordata straniera, ed a questo proposito forse  val la pena di ricordare che cinque anni fa  Air France  aveva offerto  per Alitalia   cinque miliardi di euro, mentre ora, vista la catastrofe dei conti della Compagnia ,  ne offre a malapena  uno e mezzo.
E i francesi non sono stupidi.


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