17 novembre 2013

84.3) Ecco perché io giovane non aprirò una mia attività commerciale ma me ne starò lì passivo a veder scorrere l’acqua sotto i ponti sperando che prima o poi qualcosa di brutto a qualcuno succeda.






Siamo una compagnia di  amici  tutti sotto i trent’anni e tutti disoccupati.

 Passiamo le giornate  a parlare tra di noi, a giocare a carte come tanti vecchi , a sognare di mettere su famiglia, a  vivere addosso ai nostri genitori.

Eppure  non ci va di continuare a fare questa vita.

Vogliamo   darci da fare. 
 In fin dei conti siamo noi il futuro di questa Nazione, cazzo.


E allora un bel giorno  ci frulla per la testa un progetto:

“Perché non apriamo un’attività commerciale anche noi? Ci sono tanti capannoni  ormai vuoti nel nostro Comune, che sono  lì a  farci ricordare i bei tempi passati quando  chi voleva lavorare, un posto bene o male lo trovava.”

Detto fatto ci siamo infervorati in tante discussioni e in tanti progetti e finalmente   su uno di essi abbiamo  posto la nostra attenzione e la nostra speranza per il futuro.



Dunque,abbiamo deciso che  apriremo nel tal capannone  la tal attività commerciale  e, vedrete che dopo  un periodo iniziale di  difficoltà , i conti cominceranno a tornare e  per almeno quattro di noi  il posto di lavoro e  forse un certo guadagno annuo   non saranno più una chimera.

Bene, diamoci da fare. L’idea è vincente e vediamo di  realizzarla.



Abbiamo iniziato così una trafila di  impegni, di appuntamenti telefonici,  di visite ad agenzie immobiliari, a  studi di commercialisti, di  richieste in Comune  di permessi burocratici , per dar vita al nostro sogno, ma ci siamo scontrati, contrariamente a quanto  ci aspettavamo,  contro  muri di gomma e contro  asperità  non previste.



--Salta fuori che i commercialisti ci scoraggiano ( ma chi ve lo fa fare? Ma non vedete che tutti chiudono e solo voi invece volete aprire un’attività? Ma siete  matti?  E poi con che soldi andrete ad iniziare?  Le banche di certo non vi faranno nessun mutuo, siatene certi).

--Le agenzie immobiliari ci fanno notare  che  se  l’attività che andiamo ad implementare è commerciale , non si può  affittare un capannone artigianale a   tot  €  all’anno,  ma   il capannone deve essere situato in una zona commerciale, e quindi  l'affitto  costerà a  due volte tot  € all’anno.



Si va bene, queste sono difficoltà vecchie e in gran parte previste,  però  in Comune, dato che stiamo per costituire una attività  giovanile,  con le agevolazioni per i giovani che il governo illustra e  decanta in Tv ogni giorno, ci  semplificheranno   gli adempimenti burocratici e forse anche chiuderanno  un occhio  sulla distinzione tra attività  artigianali e attività commerciali.



Ahi noi! Poveri illusi che siamo stati!

Tanto per dirne una: l’affitto per un capannone  commerciale  è risultato essere  nell’ordine di € 3.500  al mese, cioè almeno  € 37.000 all’anno, mentre  se fossimo riusciti ad avere il permesso dai vigili urbani di  usarlo come attività artigianale, l’affitto si sarebbe ridotto  a  € 25.000 annui ( e quindi un bel risparmio per dei giovani squattrinati come noi alla loro prima impresa commerciale)).


Ma da questo orecchio i vigili , giustamente, non hanno voluto sentire storie.Nei capannoni artigianali deve essere svolta un’attività artigianale e non  commerciale , così dice il regolamento comunale  e il buonsenso. Altrimenti a cosa serve   la distinzione tra le due attività?

E fin qui tutto bene, ma poi è successa una cosa che ci ha lasciati esterrefatti   e sconcertati.



Continuando nelle loro spiegazioni, i vigili ci hanno   illustrato una cosa che  definire assurda è dir poco perché ci ha portati a conoscenza di un mondo e di una prassi che  pensavamo esistesse solo nelle storie  di mafia  e di corruzione, e non di certo nel nostro  Comune  e forse  anche nei Comuni limitrofi.

Dunque  , dovete sapere, -ci dissero i vigili, - che  il capannone che andrete ad affittare deve avere al suo esterno una superficie da adibire a parcheggio  pari al  120%  della superficie interna.

Cioè, se  lo spazio interno del capannone è poniamo di  500 mq.  il parcheggio esterno dovrà essere di  almeno  600 mq.


E va bene, abbiamo risposto noi,  ci sembra  anche giusto che   il Comune si sia preoccupato, attraverso i suoi regolamenti edilizi e  viabilistici, di far sì che i clienti  debbano avere a disposizione un grande  spazio per  il parcheggio, invece di  dover sostare magari ai lati della strada, con il più che probabile intasamento della circolazione.  


-Si certo,  il nostro è un Comune previdente,  -hanno aggiunto i vigili -  ed è anche  tollerante.  Difatti, se   all’esterno del capannone che andrete ad affittare  non ci fosse poi   tutto lo spazio   richiesto per il parcheggio,  è sufficiente , per avere la licenza, che ve ne sia almeno la metà di esso, e cioè, nel caso in  ipotesi,  che  sia  almeno di  300 mq.

-Ah, bene, abbiamo replicato noi,  finalmente una burocrazia  che viene incontro ai suoi cittadini.

-Aspettate, aspettate,  la parte di parcheggio mancante – hanno continuato a spiegarci i  solerti e forse  interessati vigili urbani,  - è sufficiente che voi la vendiate  al Comune , al  prezzo di  100 € al mq e  così  vi verrà   concesso   l’utilizzo del capannone.

--  Scusate, ma non abbiamo capito.....- noi dovremmo vendere al Comune un qualcosa che non esiste  ricavandone per la vendita  30 mila € ? Ma è una pacchia, d'ora in avanti   venderemo  al Comune tutto quello che non possediamo   è diventeremo milionari in poco tempo!

-- Si proprio, ma  non avete capito -  fate  attenzione  che i soldi non ve li dà il Comune, ma siete voi che li dovete dare al Comune. Per ogni mq di parcheggio mancante    dovrete versare per legge  al comune  100 euro  e solo allora avrete  i permessi necessari   per iniziare la vostra tanto agognata attività commerciale.



Dopo questa sconcertante verità ricattatoria e illegale  che ci veniva illustrata con tanta  impassibilità come fosse la cosa più naturale del mondo, abbiamo  solo allora realizzato che oltre alle spese di affitto,  di acquisto attrezzature commerciali e   logistiche ,  di tasse e quant’altro,  avremmo anche  dovuto "sborsare" al Comune ,  nel caso in ipotesi,  la bella sommetta di 30 mila euro  per avere il diritto di iniziare la nostra nuova attività commerciale.



Inutile dire, a questo punto, che  il nostro gruppo di amici , indignato e sconcertato  per la  tranquillità  verbale con cui ci è stato esposto questo , a nostro avviso, ricatto ,  si è posto  il quesito sul  "da quanto tempo vada avanti una simile  attività burocratica basata su leggi stupide e" illegali "e su quante vittime  questo andazzo abbia fatto negli anni,  e perchè non sia mai stato denunciato e se  non sia esso stesso responsabile delle  numerose  cessazioni di  attività che si svolgevano sotto i capannoni ormai deserti".
Abbiamo  per il momento deciso di  sospendere la nostra  iniziativa commerciale  e  tornare  alle nostre partite di carte e alle nostre giornate insulse e monotone, sperando  nel frattempo che  quanti hanno   voluto e  legiferato un tale regolamento comunale  vessatorio e mafioseggiante 
finiscano presto in galera. 

Solo allora , a cose veramente cambiate,  i giovani come noi   potranno di nuovo   illudersi di poter iniziare un'attività commerciale  per non stare in ozio e sulle spese ai nostri genitori, e per crearci un futuro decente e forse  abbastanza felice.


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1 commento:

  1. Ho fatto un sogno utopico? Il Popolo si destava (finalmente ) e si univa per formare una -SPA- del lavoro
    Non esistevano più padroni chi aveva bisogno di manodopera si doveva rivolgere alla (-SPA-del lavoro)
    Pagando la manodopera di qui abbisognavano ad un prezzo stabilito dalla (SPA del lavoro)
    Il Tutto adeguando là manodopera al costo (reale) della vita ed hai costi di mercato.

    I Cosi detti padroni che hanno sfruttato avidamente per secoli non esistevano più.

    il Popolo poteva scegliere Diventare padrone di se stesso ho prestatore di manodopera.

    La differenza del padrone di se stesso?

    Il padrone di se stesso Tolte le spese totali (documentando il tutto) rimaneva il 20% netto in più.
    La vera UTOPIA?
    Cosi facendo in un solo colpo avevano fatto sparire tutta la classe Politica serva delle lobby.
    E le lobby che non potevano più sfruttare il Popolo.Annullando di colpo tutti gli sprechi.
    Perché il Popolo aveva solo un pensiero comune
    Unire le menti per fornire idee produttive con benefici per tutti.

    Chi non accettava? Era libero di andarsene via portando con sé per carità cristiana solo il 20% dei suoi possedimenti.

    PS Potrebbe essere un sogno che si avvera? Speriamo di SI.VITTORIO

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