26 luglio 2014

67.4) Che ce ne facciamo di sindacati così?

Che ce ne facciamo di sindacati così?



Cioè  di Sindacati che difendono  lavoratori  con 18 mila uro al mese?

I lavoratori ,i commessi e gli impiegati del Parlamento,  che guadagnano  mensilmente  cifre da capogiro  per il lavoro abbastanza inutile che  fanno, sono in questi giorni alle prese con una  proposta di legge in discussione alla Camera,  proprio davanti a loro  che  “vuole diminuire” i loro stipendi massimi alla “modica”  cifra di 240 mila euro all’anno, come è  già stato stabilito per legge  per tutti i  i lavoratori della pubblica Amministrazione, compresi tra questi  i Generali gli Ammiragli,  gli alti Magistrati , i Giudici, e personalità del genere.

Se viene approvata questa legge,d’ora in vanti c’è il rischio, che anch’essi  ( cioè la loro piccola casta  finora chissà perché esentata)   non guadagneranno che  18 mila euro netti al mese, per tredici mensilità.

E’ un’ingiustizia, però! dicono i tapini  che fanno un lavoro  talmente privilegiato che di certo non tornano a casa  stanchi alla sera in famiglia.

Ci decurtano nel portafogli e nell’onore. perché  questo disegno di legge ci  presenta alla pubblica opinione come lavoratori inutili e costosi, mentre noi facciamo un lavoro che se non lo facciamo noi, chi lo fa?

Questi tipi, (tra cui vi sono anche quelli che se ne stanno  tutto il giorno lì impalati con le mani conserte  dietro e a fianco del  Presidente),  che lavorano quando il Parlamento lavora e cioè per tre giorni alla settimana,  con questa proposta di legge  non sono assolutamente  d’accordo,( e ci mancherebbe) e allora  proprio nel bel mezzo della discussione parlamentare si sono messi ad insultare , a sfottere, a battere ironicamente le mani  ai deputati che finalmente, per una volta tanto,  stavano semplicemente facendo il loro dovere di parlamentari, cioè di persone che fanno le leggi nell’interesse della  intera Nazione e non  delle  sole lobby  o categorie di  personaggi privilegiati.

Tutto questo è comprensibile ed anche  naturale e normale ( si è mai visto uno  contento di essere preso a calci  nel sedere?) , ma quello che risulta invece inconcepibile è  la difesa e  lo stato di agitazione della categoria (cioè  lo sciopero)  promosso dai sindacati  che sono quindi contrari a questa decurtazione di stipendi. 

I sindacati  mettono l’accento  sull’importanza del lavoro che queste persone svolgono ll’interno della Camera e del Senato  ed affermano che senza il loro  prezioso  contributo   queste due Istituzioni non potrebbero  funzionare.

Non è forse quindi  giusto che  medici,  traduttori, interpreti, consiglieri parlamentari, documentaristi,  tecnici, e ragionieri assistano sia fisicamente che  intellettualmente   questi nostri poveri uomini politici che siedono in quegli scranni,  e che senza l’ausilio di  essi   non sarebbero neppure capaci  da soli di  tirare l’acqua dello sciacquone del water? 


 Chi scriverebbe loro i discorsi  da tenere  in Parlamento,  chi  li sosterrebbe  anche fisicamente  con bibite e bevande durante i loro interventi,  chi curerebbe il loro decoro anche  fisico se non ci fosse  all’interno del Parlamento  anche  una schiera di   baristi, di sarte, di acconciatori , di traduttori  e di  passacarte ? 

Quanti errori lessicali e quante  magre figure sono state evitate  alle  Istituzioni   per merito di questi preziosi funzionari parlamentari?

Per non parlare poi dei doverosi interventi durante  le liti anche fisiche che ogni tanto questi nostri  ignoranti e maneschi   deputati e senatori   mandano in scena.

E’ tutta colpa nostra, dicono i sindacati, cioè di noi cittadini  elettori che mandiamo   in Parlamento   delle  persone incapaci di ogni minima banalità, le quali quindi devono avere, per il decoro delle stesse  Istituzioni, l’ausilio  e la consulenza  della casta dei  dipendenti di Camera e Senato, che perciò  bisogna pagare e strapagare bene, anzi benissimo.

Addirittura tanto da guadagnare ,  per un centinaio di loro che  hanno raggiunto l’anzianità di 35 anni di lavoro, più di  300 mila euro all’anno, cioè  più degli stessi parlamentari che in media ne prendono 167mila,  più dello stesso Presidente edel Consiglio Renzi (114 mila) e persino più del Presidente della Repubblica ( 248 mila).


Ma che sindacati sono questi che prendono le difese di lavoratori cosi privilegiati, invece di  darsi da fare per  chi guadagna paghe da fame,   per i precari, per i disoccupati e per  evitare la  continua erosione dei diritti dei pochi che ancora   lavorano in fabbrica?

Spero che non siano la Cgil,  la Cisl e la  Uil perché altrimenti, d’ora innanzi, quando verrò a sapere  che qualcuno vuole  restituire la tessera sindacale,  mi metterò a battere le mani.



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