Cioè di Sindacati che
difendono lavoratori con 18 mila uro al mese?
I
lavoratori ,i commessi e gli impiegati del Parlamento, che guadagnano
mensilmente cifre da capogiro per il lavoro abbastanza inutile che
fanno, sono in questi giorni alle prese con
una proposta di legge in discussione
alla Camera, proprio davanti a loro che “vuole diminuire” i loro
stipendi massimi alla
“modica” cifra di 240 mila euro all’anno,
come è già stato stabilito per
legge per tutti i i lavoratori della pubblica Amministrazione,
compresi tra questi i Generali gli Ammiragli,
gli alti Magistrati , i Giudici, e personalità
del genere.
Se viene approvata questa legge,d’ora in vanti c’è il
rischio, che anch’essi ( cioè la loro
piccola casta finora chissà perché esentata)
non guadagneranno che 18 mila euro netti al mese, per tredici
mensilità.
E’
un’ingiustizia, però! dicono i tapini che fanno un lavoro talmente
privilegiato che di certo non tornano a casa stanchi alla sera in
famiglia.
Ci decurtano nel portafogli e nell’onore. perché questo disegno di legge ci presenta alla pubblica opinione come
lavoratori inutili e costosi, mentre noi facciamo un lavoro che se non lo
facciamo noi, chi lo fa?
Questi
tipi, (tra cui vi sono anche quelli che se ne
stanno tutto il giorno lì impalati con
le mani conserte dietro e a fianco del Presidente), che lavorano
quando il Parlamento lavora e
cioè per tre giorni alla settimana, con
questa proposta di legge non sono assolutamente d’accordo,( e ci
mancherebbe) e allora proprio nel bel mezzo della discussione
parlamentare si sono messi ad insultare , a sfottere, a battere
ironicamente le
mani ai deputati che finalmente, per una
volta tanto, stavano semplicemente
facendo il loro dovere di parlamentari, cioè di persone che fanno le
leggi nell’interesse
della intera Nazione e non delle sole
lobby o categorie di personaggi privilegiati.
Tutto
questo è comprensibile ed anche naturale e normale ( si è mai visto
uno contento di essere preso a calci nel sedere?) , ma quello che
risulta invece
inconcepibile è la difesa e lo stato di agitazione della categoria
(cioè lo
sciopero) promosso dai sindacati che sono quindi contrari a questa
decurtazione di stipendi.
I sindacati mettono l’accento sull’importanza del lavoro che queste persone
svolgono ll’interno della Camera e del Senato
ed affermano che senza il loro
prezioso contributo queste due Istituzioni non potrebbero funzionare.
Non è forse quindi giusto che medici,
traduttori, interpreti, consiglieri parlamentari, documentaristi, tecnici, e ragionieri assistano sia fisicamente
che intellettualmente questi nostri poveri uomini politici che
siedono in quegli scranni, e che senza l’ausilio
di essi
non sarebbero neppure capaci da soli di
tirare l’acqua dello sciacquone del water?
Chi
scriverebbe loro
i discorsi da tenere in Parlamento, chi li
sosterrebbe anche fisicamente con bibite e bevande durante i loro
interventi,
chi curerebbe il loro decoro anche fisico se non ci fosse all’interno
del Parlamento anche una schiera di baristi, di sarte, di
acconciatori , di
traduttori e di passacarte ?
Quanti errori lessicali e quante magre figure sono state evitate alle Istituzioni per merito di questi preziosi funzionari parlamentari?
Quanti errori lessicali e quante magre figure sono state evitate alle Istituzioni per merito di questi preziosi funzionari parlamentari?
Per non parlare poi dei doverosi interventi durante le liti anche fisiche che ogni tanto questi
nostri ignoranti e maneschi deputati e senatori mandano in scena.
E’ tutta colpa nostra, dicono i sindacati, cioè di noi
cittadini elettori che mandiamo in Parlamento delle
persone incapaci di ogni minima banalità, le quali quindi devono avere, per
il decoro delle stesse Istituzioni, l’ausilio e la
consulenza della casta dei dipendenti di Camera e Senato, che perciò
bisogna pagare e strapagare bene, anzi benissimo.
Addirittura tanto da guadagnare , per un centinaio di loro che hanno raggiunto l’anzianità di 35 anni di
lavoro, più di 300 mila euro all’anno,
cioè più degli stessi parlamentari che
in media ne prendono 167mila, più dello
stesso Presidente edel Consiglio Renzi (114 mila) e persino più del Presidente
della Repubblica ( 248 mila).
Ma che sindacati sono questi che prendono le difese di
lavoratori cosi privilegiati, invece di
darsi da fare per chi guadagna
paghe da fame, per i precari, per i disoccupati
e per evitare la continua erosione dei diritti dei pochi che
ancora lavorano in fabbrica?
Spero che non siano la Cgil, la Cisl e la Uil perché altrimenti, d’ora innanzi, quando
verrò a sapere che qualcuno vuole restituire la tessera sindacale, mi metterò a battere le mani.
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