Che pretese che ha Renzi!
Vuole imporre la sua pupilla Mogherini a Ministro degli esteri della Unione Europea. anche contro la volontà degli altri Paesi membri.
Su 28 Nazioni , la nostra attuale ministra degli esteri, in carica da ben 4 o 5 mesi, è conosciuta solo da Renzi e si può addirittura arrivare a dire che neppure gli italiani sanno di averla al governo.
Ma che curriculum può mostrare questa nostra candidata italiana?
Nessuno, se non che probabilmente è stata compagna di studi universitari di Renzi, e questo sembra ben poco agli occhi dei rappresentanti delle 28 nazioni della Comunità Europea, per ambire al titolo di Ministro degli esteri dell'Unione.
Sarebbe come se ciascuno di noi, una volta che sia riuscito a diventare Presidente del Consiglio, si portasse al governo i suoi vecchi compagni della 5° C del Vittorio Emanuele II della città dove ha fatto gli studi.
E magari sono probabilmente anche anche brave persone, e forse potrebbero diventare dei competenti ministri, ma agli occhi degli altri Paesi europei non sono nessuno.
Perchè non hanno esperienza.
La Mogherini in questi giorni ha tentato di porsi come mediatrice nel conflitto in Palestina tra Hamas e Israele, a quanto pare con scarsissimi risultati, se è vero come è vero che la tregua o le tregue che si sussseguono, non durano più di qualche mezza giornata o di qualche ora.
E' inutile a questo punto prendersela con i Paesi europei dell'Unione e fare gli offesi e dire che non capiscono niente.
Se proprio si voleva avere un ministro degli Esteri europeo proveniente dall'Italia, a loro andava proposto un nome come quello di Massimo D'Alema o di Enrico Letta o di Emma Bonino, cioè persone già ben conosciute e allora si che le probabilità sarebbero state maggiori.
Il bello è che risulta che glielo abbiano anche detto al Renzi di puntare su uno di questi nomi ma lui, chissà perché si è intestardito sul nome della sua pupilla ottenendo così un netto rifiuto.
Che il 40% dei voti che ha preso alle elezioni europee gli abbia dato alla testa?
Speriamo di no, perché noi italiani vogliamo, almeno per una volta, essere finalmente governati da persone responsabili che sanno quello che fanno e vanno avanti per la loro strada, già di per sè stretta e piena di difficoltà, senza inciampare in ostacoli da sè stessi creati, e senza indulgere in personalismi o favoritismi.
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