Da rottamato a rottamatore , metamorfosi
di D’Alema
Sarà forse dovuto al
fatto che nella bergamasca c'è lo stabilimento della Dalmine che costruisce tubi,
ma dalle mie parti chi non è capace di realizzare qualcosa nella
vita si dice che non è capace di combinare un tubo.
Ed è forse proprio per
questo motivo, cioè per il fatto che non combina niente ma fa solo promesse per
il futuro ed è solo capace di far proiettare delle belle
diapositive su uno schermo, che adesso a Roma qualcuno ha
proposto di rottamare il buon Renzi.
E costui è D’Alema, il
quale passa così da rottamato da Renzi a rottamatore di
Renzi che a sua volta passa da rottamatore di D'Alema a rottamato da D'Alema.
Sembra uno scioglilingua,
ma cari miei: la vita oggi va così.
Se tu chiedi la testa di
qualcuno accusandolo di non aver combinato niente di buono, e poi, una
volta preso il suo posto, a tua volta non combini niente di niente, ma
fai solo promesse e sei solo capace di far proiettare delle bellissime
slides sullo schermo di una parete della sala della Presidenza del Consiglio, ti devi per lo meno aspettare che qualcuno prima o poi chieda la tua
rottamazione.
E il peggio del peggio
che ti può accadere è che a chiederla, sostenuto dalla maggioranza degli
italiani, sia proprio quel politico che tu hai rottamato tempo prima,
perché in tal caso vorrebbe dire che sei stato più incapace di lui e che quindi secondo la prassi da te instaurata, adesso ad
andartene fuori dai piedi come rottamato, sei proprio tu con la tua
inefficienza mascherata da comportamenti tipo quelli di un bulletto strafottente di paese.
Questo è quello che in
questi giorni sta accadendo al buon Renzi, il quale in quasi un anno di governo non
è stato capace di combinare niente.
Aveva promesso di abolire
il Senato, e non l’ha abolito.
Aveva promesso una nuova legge
elettorale, e questa ancora non c’è.
Aveva detto che avrebbe
governato per almeno tre anni e adesso chiede di andare ad elezioni a
primavera perché dice, poverino, che non lo lasciano lavorare.
Aveva detto che avrebbe ridotto
il debito pubblico e quello è sempre lì, più grosso di una montagna
del Tibet.
Aveva promesso una riduzione
delle tasse, e queste invece sono aumentate.
Aveva promesso qui, aveva
promesso là, ha viaggiato di qui ha viaggiato di là, è
comparso in tv ad ogni ora del giorno e della notte su ogni canale di destra, di
centro e di sinistra, ma di fatti concreti finora niente.
Di fronte ad una tale
catastrofe governativa ecco allora che rialza il capo quel personaggio
politico da Renzi a suo tempo rottamato, il quale ergendosi ad accusatore
delle inefficienze renziane ne chiede oggi la
testa, cioè la rottamazione dell’attuale Capo del governo.
E probabilmente prima o poi
riuscirà nel suo intento se il buon Renzi non cambia strategia e non si
dà finalmente una mossa, invece di continuare nella politica delle
roboanti promesse puntualmente non mantenute.
Il Renzi, per tornare al linguaggio
pratico delle mie parti, se non vuole essere rottamato a sua volta, deve
smetterla di non combinare un tubo ma incominciare a finalmente
a fare qualcosa di concreto, magari imparando dalle maestranze della Dalmine,
che i tubi invece, senza tante chiacchiere o proiezioni di diapositive, li realizzano per davvero e li esportano in tutto il mondo.
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