12 dicembre 2014

116.4) Rottamatori e rottamati, chi rottama chi.

Da rottamato a rottamatore , metamorfosi di D’Alema
 e viceversa per Renzi.




Sarà forse  dovuto al fatto che nella bergamasca c'è lo stabilimento della Dalmine che costruisce tubi, ma dalle  mie parti chi non è capace di  realizzare qualcosa nella vita si dice che non è capace di combinare un tubo.
Ed è forse  proprio per questo motivo, cioè per il fatto che  non combina niente  ma fa solo promesse  per il futuro ed è solo capace di far  proiettare delle belle  diapositive  su uno schermo, che adesso  a Roma qualcuno ha proposto  di rottamare il buon Renzi.

E costui è  D’Alema, il quale passa così da rottamato da Renzi   a rottamatore  di Renzi che a sua volta passa da rottamatore di D'Alema a rottamato da D'Alema.

Sembra uno scioglilingua,  ma cari miei:  la vita oggi  va così.
Se tu  chiedi la testa di qualcuno  accusandolo di non aver combinato niente di buono, e poi, una volta preso il suo posto, a tua volta non combini niente di niente, ma fai solo promesse e  sei solo  capace di far proiettare delle bellissime slides sullo schermo di una parete della sala della Presidenza del Consiglio,   ti devi per lo meno  aspettare che qualcuno prima o poi  chieda la tua rottamazione.

 E il peggio del peggio che ti può accadere è che  a chiederla, sostenuto dalla maggioranza degli italiani,  sia proprio quel  politico che tu hai rottamato tempo prima,  perché in tal caso  vorrebbe  dire che sei stato più incapace di lui  e  che quindi secondo la prassi  da te instaurata, adesso ad andartene fuori dai piedi   come rottamato, sei proprio tu con la tua inefficienza mascherata da comportamenti tipo quelli di un  bulletto  strafottente  di paese.

Questo è quello che   in questi giorni sta accadendo al buon Renzi, il quale in quasi un anno di governo non è stato capace di combinare niente.
Aveva promesso  di abolire il Senato, e non l’ha abolito.
Aveva promesso una nuova legge elettorale, e questa ancora non c’è.
Aveva  detto che avrebbe governato per almeno tre anni e adesso chiede di andare ad elezioni a primavera perché dice, poverino, che non lo lasciano lavorare.
Aveva detto che avrebbe ridotto il debito pubblico  e quello  è sempre lì,  più grosso di una montagna del  Tibet.
Aveva promesso una riduzione delle tasse, e queste invece sono aumentate.
Aveva promesso qui, aveva promesso là,  ha viaggiato di qui  ha viaggiato di là,  è comparso in tv ad ogni ora del giorno e della notte su ogni canale di destra, di centro e di sinistra, ma di fatti concreti finora niente.

Di fronte ad una tale catastrofe governativa ecco allora che rialza il capo  quel personaggio politico da Renzi a suo tempo rottamato, il quale  ergendosi ad accusatore delle  inefficienze  renziane ne  chiede oggi  la testa,  cioè  la rottamazione dell’attuale Capo del governo.
E probabilmente prima o poi  riuscirà nel suo intento se il buon Renzi non cambia strategia e non si dà finalmente una mossa,  invece di  continuare  nella politica delle  roboanti promesse puntualmente non mantenute.

Il Renzi, per tornare al linguaggio pratico delle mie parti, se non vuole essere rottamato a sua volta, deve smetterla di non combinare  un tubo  ma incominciare a finalmente  a fare qualcosa di concreto, magari   imparando dalle maestranze della Dalmine, che i tubi invece, senza tante chiacchiere o proiezioni di diapositive,   li realizzano  per davvero  e li esportano in tutto il mondo.



Altri articoli di Politica

Home page

//

Nessun commento:

Posta un commento