15 marzo 2015

55.5) Il Giubileo della misericordia.


Il sindaco Marino e  le nostre autorità politiche  anche stavolta  non hanno capito niente:
“ Che bello il Giubileo della misericordia!  Chissà quanti turisti arriveranno a Roma!
Oh!  che pacchia  per  i nostri alberghi e ristoranti, finalmente!”



Qualcuno dovrebbe  spiegargli che  Papa Francesco non ha indetto il Giubileo, cioè un anno  di preghiere straordinarie, per far venire turisti a Roma,  ma per attirarli nei confessionali di  tutte le chiese,  chiesette, conventi, parrocchie   basiliche e  cattedrali  sparse nel mondo.

Per chiedere perdono a Dio (e per ottenerlo)  non c'è bisogno di andare a Roma ma  è necessario  pentirsi e fare proposito di non ricascarci , recandosi semplicemente   in un  confessionale  in qualunque parte del mondo.
Dio ci aspetta lì,  inginocchiati davanti a un prete magari più indegno di noi, ma  munito da Lui  del potere di  perdonare i peccati per  Suo conto.

I cristiani nel Giubileo sono chiamati  ad    elevare  la loro mente al Dio della misericordia e del perdono, non al Dio dei turisti  di Roma.
Ma i nostri politici vedono sempre e solo l'affare e il lato  economico della faccenda, forse perché  parlare loro di coscienza è come parlargli di cose irreali  di cui neppure sospettano l'esistenza.

Però si ricordino  i nostri politici e amministratori locali del menga che anch'essi  sono invitati a  recitare  i propri mea culpa  e a fare propositi di  moralità e  di abbandono delle  solite furfanterie, almeno per una volta.

E che in quest'anno di grazie spirituali   Dio ci perdoni tutti  per le malefatte  che  solitamente facciamo.


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