Se uno è ubriaco o drogato, per certi giudici non è omicidio volontario ma per la gente normale invece si.
Se uno si ubriaca o
si droga sapendo di doversi poi mettere
al volante, vuol dire che se ne frega
della vita degli altri, cioè della vita di quelli che incontrerà sulla sua strada.
Mentre si inietta
schifezze nelle vene o alza un pò troppo il gomito, il suo piccolo quoziente intellettivo sembra
fare questo ragionamento: - Che
vadano tutti a quel paese, cioè che
crepino pure, che rimangano invalidi per tutta la vita, non è un mio problema.
Il mio problema adesso è di farmi un bella dose di eroina , è di ubriacarmi fino a star
male per dimenticare i miei problemi, per
godere almeno di qualche attimo
di felicità nella mia vita di merda.
Si certo, posso anche intuire che quando mi metterò alla guida non
vedrò più neanche la strada, e che le luci mi brilleranno davanti agli occhi come
fossero delle girandole impazzite, ma
chi se ne frega.
Sia maledetto quello che
si metterà sulla mia strada: lo falcerò come un birillo e guai a lui, perché se ne poteva stare a casa a guardarsi la
televisione o a leggere un libro invece
di farsi investire sulla
strada quando passo io.
Per quelli che ragionano così e poi provocano incidenti
mortali, il buon senso comune indurrebbe
a pensare che è un disgraziato e che è
un omicida stradale volontario, perché altrimenti non si sarebbe messo alla
guida di un veicolo in condizioni così alterate dalla droga o dall’alcol.
Invece per certi giudici del menga che abbiamo noi in Italia,
il mettersi alla guida di un veicolo
dopo un’assunzione di droga o con i sensi alterati dai fumi dell’alcool, non è
un aggravante, bensì una diminuzione di
responsabilità.
Questi giudici, certamente anch'essi mentalmente alterati , hanno infatti stabilito che uno non
è colpevole se provoca un incidente
quando è drogato o ubriaco, perché ,dicono, aveva la mente ottenebrata e certamente non si
è neanche accorto di aver provocato un incidente o di aver procurato dei
danni agli altri sfortunati guidatori
che lo hanno incontrato sulla propria strada.
E se uno non si accorge neppure di aver ammazzato qualcuno,
che responsabilità volete che abbia?
Non lo ha fatto apposta! E quindi lasciamolo libero di
continuare a bere e drogarsi e a far danni agli altri.
E invece si che lo ha
fatto apposta, perché drogandosi o
ubriacandosi volutamente prima di
mettersi al volante, si è messo
volontariamente nelle condizioni di uccidere qualcuno.
E quindi il suo è un
omicidio stradale volontario, non una coincidenza sfortunata di un insieme di
concause a lui sfavorevoli!
Eppure i giudici hanno certamente studiato
per anni e anni su libri e codici
, ma forse proprio per questo il cervello di
alcuni di loro è andato in tilt, quando se ne vengono fuori con certe sentenze
che a dirle imbecilli è trattarle con i
guanti.
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