16 maggio 2015

77.5) Interrogatori in carcere e colloqui privati con i parenti, perché non sono segretati?


Interrogatori in carcere e colloqui privati con i parenti, perché non  sono segretati?


Non frequento molto, per scelta personale, le trasmissioni televisive di  pettegolezzi , ma  essendo  ultimamente costretto a letto da  cause di forza maggiore,  ogni  tanto, invece della lettura di un buon libro,   ho fatto zapping,   nel pomeriggio e nella prima serata, su tali tipi di trasmissioni .

Così facendo ho notato  con vero dispiacere   il linciaggio mediatico a cui  vengono sottoposti  in questi giorni alcuni personaggi  della cronaca giudiziaria italiana.

Parlo del povero Bossetti,  così come del   marito di Elena Ceste, e  del frate  accusato derll’omicidio di Guerrina  che sono  giornalmente sottoposti, oltre che alla privazione della libertà personale anche a oltraggio e linciaggio mediatico  da parte della pubblica opinione  incrementato da  certe testate giornalistiche e da certe trasmissioni televisive.

Probabilmente essi  saranno anche colpevoli dei delitti che vengono loro addebitati, e più avanti  subiranno la giusta condanna  attraverso  i vari gradi  del processo giudiziario, ma non tocca certo ai giornalisti o a delle pseudo conduttrici televisive  organizzare  prima di una sentenza  il loro linciaggio mediatico.

Ci sono delle trasmissioni televisive tipo “Pomeriggio Cinque” e ”Quarto Grado” che chissà come e perché sono sempre in possesso delle  trascrizioni degli interrogatori segreti in carcere tra il giudice e  il sospettato, ed anche dei colloqui privati  tra quest’ultimo e i suoi parenti venuti a fargli visita in carcere.
E ultimamente non solo le trascrizioni dei colloqui avvenuti, ma pure il video  di tali interrogatori e colloqui sono in grado di mostrare sui loro canali televisivi o su You Tube.

Tutto questo secondo me  è scandaloso e non si capisce come mai  le autorità di Polizia  e la Magistratura non intervengano a far cessare tali  comportamenti giornalistici  illeciti ed illegali.
Va bene che i giornalisti devono riempire le pagine dei loro giornali o intrattenere il pubblico   nelle loro trasmissioni televisive, ma occorre chiedersi come facciano  certi giornalisti e certe testate giornalistiche ( sempre le stesse) ad ottenere  queste trascrizioni  di interrogatori o colloqui  che per loro stessa natura dovrebbero essere  strettamente riservati e segreti.

C’è  forse uno scambio e un  flusso di denaro illecito tra  i giornalisti e gli informatori  spioni  che probabilmente  lavorano all'interno degli uffici della  magistratura ?
 E di  questo  probabile passaggio di denaro  ne sono è al corrente  la Guardia di Finanza e la stessa Equitalia, sempre  così solerti nel colpire  il povero disgraziato  che ha perso uno scontrino fiscale e così invece  tolleranti nei confronti  dei  delatori spioni  che per denaro o in cambio di favori economici  consegnano ai giornalisti documenti riservatissimi?

A parte il fatto che trasmettere  in televisione filmati e trascrizioni di interrogatori o di  colloqui tra carcerati e i loro parenti , è un modo per  creare nell’opinione pubblica la sindrome   della  colpevolezza dell’inquisito,  ma oltre tutto  dove va a finire il concetto di  privacy di questi poveri cristi in carcere  e dei loro parenti che li vanno a consolare in carcere?

E se tornassimo  allora rendere segreto ciò che deve essere segreto,  e punire con multe e  radiazioni dall'albo dei giornalisti  quelli di loro che cercano di corrompere ed ottenere con denaro delle notizie riservate, non sarebbe forse una cosa giusta da fare?

E la radiazione dall'Albo dovrebbe   valere  anche per quegli avvocati che avendo diritto di assistere agli interrogatori o ai colloqui segreti ,  subito dopo,  per ricavarne notorietà o vantaggi economici,  si mettono a rilasciare interviste o passare notizie  e  trascrizioni di documenti segreti ai giornalisti.
Così come  sarebbe giusto equo e salutare anche il cacciare fuori dagli uffici della Magistratura, mediante licenziamento in tronco,  coloro che si rendono colpevoli di spiate, soffiate o sottrazioni di notizie segrete per passarle ai  giornalisti, perché sarebbe bello riuscire 
a  ripristinare un pò di legalità all'interno della Magistratura  che è per definizione il luogo stesso della giustizia uguale per tutti.



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