Dopo la pubblicazione dei risultati delle regionali dei giorni scorsi, ha detto qualcuno che “il fascino che derivava
dalla presunta invincibilità del giovane premier esce profondamente sfregiato
da questa competizione elettorale".
Ai tanti errori del suo governo, quali:
- la mancata abolizione del Senato e delle Provincie;
- la riforma della scuola incentrata sugli extra poteri ai Presidi;
- la non abolizione del finanziamento ai partiti politici;
- la riforma elettorale truffa che attribuisce troppa importanza al partito più votato, cosicché se fosse già stata in vigore in queste elezioni regionali il M5S sarebbe diventato il partito di governo;
- il furto del mancato rimborso del maltolto illegale ai pensionati ;
- la squallida e inutile riforma del lavoro chiamata Job’S Act che toglie solo diritti ai lavoratori e lascia inalterata la sostanza;
- il regalo di miliardi di tasse che le società di slot machines che gestiscono il gioco d’azzardo, avrebbero dovuto versare a Equitalia;
- la tanto promessa e strombazzata mancata riduzione delle tasse, che invece si è trasformata in un loro aumento;
- oltre a tante altre promesse e baggianate che adesso sfuggono perché non si riesce più a starci dietro),
il buon Renzi ha ieri aggiunto anche il regalo di due amministrazioni
regionali alla coalizione avversaria del
centro destra.
Infatti presentando in Liguria per contrastare il delfino di Berlusconi, cioè quel Toti che tra qualche anno sostituirà l’anziano leader di Forza Italia alla guida del partito, una candidata senza arte ne parte come l'assessore all'ambiente Paita , che già aveva dato cattivo segno di sé durante le alluvioni liguri degli ultimi due anni, è stato come se Renzi al Toti gli avesse detto :” prego si accomodi pure , le regalo la Liguria”.
Idem per il Veneto, dove, a contrastare l’imperatore Zaia il buon Renzi ha messo in campo , solo perché a lui evidentemente sta simpatica o perché magari è
stata una sua compagna di università o di bagordi giovanili, la più antipatica,
la più superbietta delle adulatrici
della cerchia delle bullette di
periferia che gli ronzano attorno., col risultato di ottenere una catastrofe elettorale.
Non parliamo poi della Campania dove Renzi ha testardamente voluto
imporre l’ex sindaco di Salerno De luca, ampiamente inquisito dalla
magistratura, vincendo sì la partita delle regionali, ma rischiando ora di non
poter neppure procedere alla formazione
del governo regionale perché il De Luca
verrà dichiarato decaduto dalle Autorità di polizia prima ancora del suo insediamento.
A fronte di tutto questo, però il buon Renzi canta ugualmente vittoria,
anche se il suo partito, in confronto alle precedenti elezioni regionali ha lasciato sul terreno due
milioni di voti.
Se va avanti così, altro che governare
fino al 2018 come ha sempre minacciato
gli italiani di fare e come si è sempre augurato , ma probabilmente neppure a mangiare il
panettone di quest’anno ci arriva!
E sarebbe anche un bene , a
meno che non incominci davvero a
cambiare registro e a mettersi a fare le vere riforme, cioè quelle che
stanno da tempo reclamando gli appartenenti al M5S, e che gli italiani, dando massicciamente il voto a questo movimento,
evidentemente chiedono che vengano
fatte.
Lasci stare il buon Renzi tante
comparsate in Tv dove non fa altro che auto elogiarsi e promettere mari e monti che poi
non mantiene, e si dia invece piuttosto
a farle davvero le riforme che interessano gli italiani e il loro sereno futuro, senza trucchi nè atteggiamenti da arrogante superuomo che fanno solo disertare le urne a metà della popolazione e fanno venir voglia all'altra metà di votare per i suoi avversari politici
E noi a Natale, o giù di lì, invece
di essere costretti a mandarlo a casa senza panettone, vorremmo invece vedere la nostra bella Italia in ripresa
economica e guidata da una equipe di
governo competente e onesta che rubi di meno, riduca le imposte, aumenti il tasso di occupazione e soprattutto faccia
meno promesse.
E quelle che fa, che poi le mantenga.
E quelle che fa, che poi le mantenga.
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