26 settembre 2015

106.5) La Lombardia farà un referendum, e solo per buttar via un sacco di soldi. Soldi nostri, guadagnati con sudore e sangue.




Qualche  settimana  fa è stato approvato dal Consiglio regionale lombardo  il decreto che  autorizza  un Referendum   con il seguente quesito:
 “V
olete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell'unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 116, terzo comma della Costituzione?"





Che significa? Quali sono queste richieste da fare allo Stato?

Dice Maroni : La Lombardia deve  diventare una regione autonoma ed avere la  facoltà di trattenere in regione il 75% delle tasse, incassate dai cittadini lombardi.
Ma  autonomia da che cosa?

Il quesito sopra riportato come è stato approvato dal consiglio regionale lombardo, tradotto in parole semplici  (per la serie parla come mangi), dice sostanzialmente  questo:”  Cari cittadini lombardi volete che la Lombardia sia più autonoma, restando però in Italia e senza disturbare nessuno, e non mandando più a Roma i soldi delle vostre tasse, che poi a Roma    li sprecano?”

Ma certo che i cittadini diranno di si: una cosa bella e buona non si rifiuta. 
Ma che cosa vuol dire quel  “più autonoma”?
Non si sa.
 In concreto, non vuol dire niente.

Nella testolina di  Maroni e del suo partito c'è sempre stato   il proposito di far diventare la Lombardia una Regione a statuto speciale,  perchè le  Regioni a statuto speciale  sono  dotate di privilegi e poteri  decisionali  più ampi rispetto a quelle normali, ed essendo quasi considerate  dalla Costituzione come  delle regioni separate, esse sono  sostanzialmente autorizzate  a trattenere nelle proprie casse il 90% dell'IRPEF che  le regioni normali devono invece versare allo Stato.
 Essendosi questo desiderio  dimostrato   irrealizzabile in quanto sul territorio  lombardo non esistono per motivi storici o di confine  delle minoranze etniche o linguistiche ( i famosi " Celti" da cui discenderebbero i padani  nessuno di noi li ha mai ne visti ne sentiti ed esistono solo nelle testoline bacate di Bossi e di Calderoli e di personaggi simili ) ,  si è  allora approdati a una formulazione talmente generica e vaga per cui il costoso referendum che si farà risulterà essere  sostanzialmente del tutto inutile.

Infatti  così come è formulato  il referendum  sottopone al voto popolare  un quesito generico e indistinto,  mentre sarebbe stato più utile  far capire ai cittadini su quali materie  si vorrebbe l’autonomia.

 Da notare che il referendum costerà 50 milioni  e i fondi che verranno messi a disposizione serviranno quasi tutti ad acquistare apparecchiature elettroniche per la consultazione referendaria.
 Ad urne chiuse, questi computer   rimarranno in dotazione alle scuole lombarde sedi di seggio e "potranno essere utilizzate per migliorare la qualità dell'apprendimento” .
Anche qui una frase talmente    generica  che  non lascia capire  se questi computer  saranno  poi  usati gratuitamente dagli studenti   lombardi  in apposite aule di informatica  , oppure solo  dagli insegnanti  per  eventuali  loro corsi di aggiornamento, o se rimarranno lì  negli scantinati  della scuola  in attesa di ulteriori future consultazioni on line.

Per far approvare  questo referendum  la Lega Nord ha ottenuto il sostegno del Movimento 5 Stelle, in quanto il voto elettronico è sempre stato  un pallino dei  grillini,  e con l’ok al referendum  il Movimento cinque stelle è riuscito in Lombardia ad ottenere  per la prima volta una consultazione tutta telematica.

Arriveremo quindi ad ottenere ben presto  l’autonomia della Lombardia attraverso  il relativo referendum via web.

Ma il problema vero è: a che cosa serve poi in definitiva  questo  bel referendum del menga?
 Se vincono i sì, poi  che cosa succede? Verranno dati poteri speciali alla Lombardia? E se vincono i no, che accadrà?
Tranquilli, non succederà niente di niente, naturalmente. 
Tutto andrà avanti come prima.

La Regione potrà chiedere allo Stato centrale  che alcune materie tipo la tutela dell’ambiente,  la sicurezza sul lavoro, la protezione civile,  la sorveglianza sulle casse rurali e le banche locali  in cui la Regione è ora “concorrente” con lo Stato,  diventino di esclusiva pertinenza regionale.

La verità, però, è che la Lombardia, come tutte le altre regioni, di autonomia, di potere e di soldi ne ha già tantissimi.
 Ma, come tutte  le altre regioni,  finora non li ha usati affatto bene. 
La sanità, per esempio, che è la partita in cui le regioni hanno i budget più alti, è stata negli anni scorsi, in Lombardia come altrove, scossa da una sequela infinita di scandali,ruberie, tangenti (tanto che è sotto processo perfino il predecessore di Maroni, l'onnipotente  Roberto Formigoni).
 I tempi d’attesa per visite ed esami non urgenti restano lunghissimi. 
E la classe politica regionale, in Lombardia come altrove,  si è dimostrata corrotta e meschina, tanto da essere stata scoperta a rubacchiare anche sulle bibite al bar.


E allora, per cortesia,  risparmiamoci la spesa di questi 50 milioni di euro, chiedendo che venga  annullato    questo referendum inutile,  perché se nelle casse regionali  dei  soldi da buttar via proprio ci sono, che almeno vengano spesi per opere sociali e per aiutare i cittadini lombardi più bisognosi. 


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1 commento:

  1. Ma stiamo scherzando?
    E' cosi bello fare il finocchio col culo degli altri!
    E' cosi che si fa politica in Italia, sprecare i soldi pubblici per farsi belli agli occhi del popolo imbecille.

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