1 ottobre 2015

107.5) I nuovi tagli alla sanità del settembre 2015: che stupidaggine!


I nuovi  tagli alla sanità  del settembre 2015




Il governo ha bisogno di trovare   5 miliardi nel 2015 e  altri 3 nel 2016  per far quadrare i conti. 
E ha deciso di  dare una ulteriore stretta ai costi della salute pubblica,  senza calcolare che così  facendo verrà ad essere eliminato il principio costituzionale  della universalità della sanità pubblica per cui in sostanza, oltre alle tasse, gli italiani dovranno da qui in avanti  pagarsi privatamente  anche le prestazioni  sanitarie. 

 Eh no!, caro il mio governo del menga: non si può pensare di risolvere i problemi strutturali dell’Italia focalizzando l’attenzione solamente sulla sanità e sui pensionati, perchè i veri sprechi in Italia sono rappresentati:

1)   dalle Agenzie, ( cioè  da quegli enti pubblici o, quantomeno, quelle organizzazioni dotate di una certa autonomia nell'ambito della pubblica amministrazione, cui sono attribuite specifiche funzioni.
 Ogni agenzia ha uno statuto, adottato con regolamento governativo emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri competenti, di concerto con il Ministro delle finanze e dell'economia.
Ogni agenzia deve dare la busta paga  a:
·         il direttore generale,
·         il comitato direttivo,
·         il collegio dei revisori,
·         e qualche dipendente  che svolga poi effettivamente il lavoro per cui l'agenzia è stata costituita.  
Le agenzia principali  che si conoscono sono
·  l'Agenzia industrie difesa, sotto la vigilanza del Ministero della Difesa;
·  l'Agenzia per le normative ed i controlli tecnici e l'Agenzia per la proprietà industriale, sotto la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico;
·  l'Agenzia per le comunicazioni, Ministero dello sviluppo economico;
·   l'Agenzia dei trasporti terrestri e delle infrastrutture, sotto la vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
·  l' Agenzia delle entrateAgenzia delle dogane e Agenzia del demanio - sotto la vigilanza del ministro dell'economia e delle finanze;
·  l'Agenzia per la formazione e l'istruzione professionale, sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e del Ministero dell'Istruzione.
·  l'Agenzia di protezione civile, presso il Dipartimento della protezione civile, istituito nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri;
·   l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) e
·  l'Agenzia per la rappresentanza negoziale (ARAN).

Inoltre, in ogni regione sono presenti
·  un'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA)
 . un'Agenzia regionale per l'impiego.
 Esistono poi anche agenzie istituite da più regioni, come l'Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO).

A livello comunale o provinciale sono state istituite agenzie per la gestione o il monitoraggio di servizi pubblici locali, come l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma.
2) dagli enti inutili (ad es. Comunità montane a livello del mare!).
 Il Codacons , l’associazione per i consumatori  ha stimato in circa 500 il numero di queste strutture inutili che da sole  ci costano 10 miliardi all’anno.

3)dalle  società partecipate,( che sono aziende di cui la Pubblica amministrazione statale  detiene delle quote di capitale,  e si tratta di una vera e propria foresta inestricabile tanto che il numero esatto spesso non si conosce. )  

4) dalle camarille nei bandi pubblici,  cioè dalle  cerchie di persone che, sfruttando la loro amicizia con personaggi politici o comunque potenti,  tramano  per ricavare vantaggi personali a scapito della collettività.

5)dalle Province autonome di Trento e Bolzano e dalle Regioni a statuto speciale,( la Sicilia, la Sardegna, la Valle d'Aosta, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia) che continuano ad avere dei trattamenti privilegiati  che al giorno d' oggi non hanno più ragion d’essere.

Insomma, in Italia i più importanti sprechi sono costituiti dagli eccessivi costi della burocrazia, dalla insufficiente lotta alla evasione  fiscale e dai costi diretti e indiretti della politica, se è vero come è vero, che di politica in Italia vivono oltre 1,3 milioni d’individui con un costo di circa 14 miliard annui, al netto delle ruberie e degli intrallazzi che, dice la Corte dei Conti,  ci costano oltre 60 miliardi annui.

Ma il nostro governo del menga  continua a  rastrellare fondi  raschiando il barile della salute pubblica, non rendendosi conto che la prevenzione della salute vale molto di più   della  cura, invece di 
 colpire gli sprechi e i privilegi  dei molti che campano a spese della collettività.





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