Adesso tutti a dar la caccia agli islamici. Ma è sbagliato! perché dietro il fanatismo religioso non c'è altro che sete di potere e denaro.
Dopo gli attentati- strage di Parigi noi tutti abbiamo paura perché
la nostra vita potrebbe essere decisa da un qualsiasi imbecille imbevuto di fanatismo
religioso.
Se non ci imbattiamo in lui, noi vivremo, andremo al lavoro, al cinema, al bar, in chiesa,
al supermercato, alla stazione, in biblioteca, e ovunque ci piaccia andare.
Ma se per caso il
binario della nostra vita dovesse, nostro malgrado, incrociarsi con il suo, la
candelina della nostra vita rischia in un attimo di venire spenta senza che neppure ce ne accorgiamo o ce ne
possiamo rendere conto.
Puf, e di lì a un secondo, non ci siamo più.
Puf, e in attimo ci ritroviamo storpi o deformi per il resto
dei nostri giorni.
E questo perché?
Perché un cretino fanatico religioso vuol
far capire al mondo che il dio in cui lui crede è più bravo e potente del dio in cui crediamo noi e perciò vuole ingraziarselo per meritarsi il paradiso uccidendo gli
infedeli?
Ma un dio che dovesse poi premiare con la felicità eterna un simile imbecille non è un dio
di cui menare vanto, anzi sarebbe ancora più miserabile e arretrato del suo fanatico estimatore ed adoratore.
Perciò dobbiamo
credere che Dio (o Jahvè,o Allah,o Buddha, o Brahma o Visnù, o Manitou o come lo si voglia chiamare) sia un po’ più
intelligente di certi fanatici terroristi che si fanno saltare in aria con delle
cinture cariche di esplosivo per portare
morte e distruzione tra i propri simili
e conquistarsi così il paradiso, perché
se appena appena questo dio è un po’ intelligente a questi terroristi vigliacchi non potrà mai
dare in dono il Paradiso, cioè la
felicità eterna, perché nessuna religione
al mondo può premiare dei fanatici assassini di persone inermi e innocenti.
Ogni religione, qualunque essa sia, è nata per aiutare l’uomo a vivere meglio,
non per complicargli la vita con regole
assurde e inattuabili, e di certo non per
premiare con la felicità eterna chi fa del male al prossimo o addirittura lo uccide
per compiacere al suo dio.
Ogni religione deve
essere contro la violenza e l’estremismo, deve difendere e rispettare l’individuo,
credente o non credente, e deve essere basata sul principio che tutti hanno il
diritto di vivere in santa pace la propria esistenza, senza che nessuno mai possa accampare il diritto di poter attentare alla incolumità e alla vita degli altri.
E allora, sapendo che anche l’Islam, cioè la religione da cui
prendono spunto certi fanatici terroristi , è contro la violenza e l’estremismo,
perché nel Corano c'è il precetto di difendere e rispettare l’individuo credente o non, viene proprio il sospetto che dietro certi fanatismi mascherati da motivi religiosi non si nasconda altro che una sfrenata e malvagia sete e ambizione di potere e ricchezza da parte di qualcuno capace di manipolare e sedurre intere comunità di persone.
perché nel Corano c'è il precetto di difendere e rispettare l’individuo credente o non, viene proprio il sospetto che dietro certi fanatismi mascherati da motivi religiosi non si nasconda altro che una sfrenata e malvagia sete e ambizione di potere e ricchezza da parte di qualcuno capace di manipolare e sedurre intere comunità di persone.
Cioè, la strage di Parigi di queste ore , in cui sono morte 130 persone e almeno altre duecento sono in fin di vita, ci fa comprendere come dietro certi comportamenti fanatico religiosi, non ci sia Dio, ma il suo opposto, cioè il diavolo .
E allora, al diavolo il diavolo, combattiamolo con tutte le nostre forze, facendoci aiutare , attraverso la preghiera e la voglia di continuare a svolgere normalmente la nostra vita, proprio da quel Dio (o comunque lo si chiami) nel cui amore per questa umanità debole e fragile e malata noi tutti crediamo .
E allora, al diavolo il diavolo, combattiamolo con tutte le nostre forze, facendoci aiutare , attraverso la preghiera e la voglia di continuare a svolgere normalmente la nostra vita, proprio da quel Dio (o comunque lo si chiami) nel cui amore per questa umanità debole e fragile e malata noi tutti crediamo .
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