In questi giorni  si
susseguono nelle piazze italiane   delle manifestazioni e dei
comizi  a favore o contro  alcune posizioni o iniziative di
 leggi che il parlamento italiano sta discutendo.
Per lo più si tende a far
notare come l’Italia sia in molti campi  la Cenerentola d’Europa, la
nazione  più retrograda e la meno civile.
In molte cose  questo è
vero , se pensiamo ad esempio alla poca diffusione di internet e degli acquisti
via  web;  alla ridotta spesa per l'educazione e per la scuola;
all’antiquato ed enormemente esoso sistema fiscale italiano.
Inoltre l’Italia essendo
 priva di materie prime  se si escludono il sole  il mare
 i monti  il clima e la bellezza della Natura, ha  una struttura
economica debole e frastagliata, con molte  aziende ma di piccole
dimensioni, quindi facilmente  perdenti in casi di   crisi
economica prolungata come quella che stiamo attraversando, etc. etc. etc.
L’Italia quindi è ultima in
Europa  su molte cose, e questo ci deve far pensare ed invogliare a
cercare di cambiare  le cose in meglio per una vita più serena e
tranquilla.
In altre cose invece   la
nostra Nazione è ancora ultima, rispetto a quanto accade nel resto d’Europa, ma
questo fatto  non ci deve allarmare ma semmai ci deve rendere orgogliosi
di vivere in un Paese   dove certi principi morali ed etici sono
ormai entrati a far parte del nostro modo di pensare e di vivere e sono quindi
irrinunciabili e non negoziabili.
-  Si pensi ad esempio al
fatto che l’Italia è ultima in Europa per numero di guerre vinte.
Noi non abbiamo mai vinto una
guerra e  questo depone a far si gli italiani non si  considerino
  dei  guerrafondai, ma un popolo che ha fatto del colloquio, e
della trattativa  la chiave di volta per  superare le divergenze e i
conflitti tra i popoli.
- L’Italia è in Europa all'ultimo posto
per il contrasto ai migranti e per la costruzione di muri o barriere
che  cerchino di impedire il loro afflusso.
Noi  i migranti li andiamo
a salvare in mare  e poi li  rifocilliamo e li ospitiamo nei centri
di prima raccolta.
I muri e le barriere li
lasciamo fare agli altri,  che si credono più civili di noi, ma che 
rispetto a noi, non hanno che il cuore più duro .
- L’Italia è rimasta l’unica e
l’ultima in Europa a volere che nei cibi l’olio di oliva sia  il risultato
della spremitura  delle  olive, e non di  qualche intruglio
preparato  chimicamente in qualche laboratorio di scienziati pazzi.
Così come vuole che  il
parmigiano reggiano  o il formaggio grana siano il risultato  della
lavorazione  del latte e non  della mescolanza di   qualche
sostanza dubbia o  di origine chimica.
- Per quanto poi  riguarda
i diritti civili , è vero che l’Italia rispetto all'Europa  ha
 ancora molta strada da fare per garantire a tutti propri cittadini
gli stessi diritti e doveri, ma la maggioranza degli italiani  rimane
convinta del fatto che  un conto sia il matrimonio tra due persone di
sesso diverso, e un conto quello tra due componenti dello stesso sesso.
In questo caso più che
 parlare di matrimonio  si auspica che la legge regolamenti meglio le
unioni civili,  permettendo ai componenti  della coppia di fatto di
potere esercitare la reciproca assistenza in caso di malattia, con la
possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero ospedaliero o di
intervento sanitario urgente,  il diritto di ereditare i beni del compagno
e della compagna, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità
della pensione.
Vogliamo però restare per
ultimi in Europa per quanto riguarda, sempre nelle coppie delle unioni
civili,  la  mancata equiparazione del loro stato di fatto  al
matrimonio tra  due componenti di sesso diverso,  così
  come non  desideriamo  che  ai due partner 
omosessuali vengano riconosciuti la condivisione degli obblighi e dei diritti
del nucleo familiare tradizionale, e la possibilità di  riconoscere come
figli legittimi della coppia gay  i bambini figli così di due papà o di
due mamme.
In queste cose in particolare,
essere  e rimanere  ultimi in Europa, senza unire o mischiare il sacro con il
profano, è una cosa che ci  deve  rendere  orgogliosi di far
parte di una Nazione, che  non accetta di  sacrificare le proprie
convinzioni morali ed etiche, alla  moda  del momento  della
maggioranza dei Paesi europei.
 A volte essere ultimi, ed
essere in pochi, non vuol  dire essere  necessariamente fuori strada,
  perché  nelle vicende  della Storia è capitato ancora che
quello che la maggioranza   a volte credeva giusto,  si
sia  poi alla fine dimostrato fallace ed errato.
E il dare  possibilità ai
componenti delle unioni civili di   diventare padri e madri di bimbi
non propri, è un errore  anche se  i cittadini di altre Nazioni che
fanno parte dell’Europa la pensano diversamente.
Che loro vadano avanti, ma noi
 in questa faccenda restiamo pure ultimi che prima o poi   sarà
nostra  soddisfazione e orgoglio  il poter dire loro: Avete visto che noi
italiani  avevamo ragione?


Al di la delle opinioni personali, penso che se uno stato o un popolo ritiene di essere "CIVILE" lo deve dimostrare con i fatti per ciò che riguarda la "DEMOCRAZIA E LA CONVIVENZA".
RispondiEliminaOve questo non è vigente non può esistere l' appellativo "CIVILE".