3 febbraio 2016

12.16) La luna del giudice



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Se il giudice si alza al mattino con la luna storta o con  il piede sbagliato, le sentenze che quel giorno dichiarerà  saranno giuste come i cavoli a merenda.

Invece le sentenze non devono dipendere  dalla  luna diritta o storta di quel tal giudice invece che di quell'altro, ma devono quasi essere una cosa matematica.

Se io me ne sto in casa mia a farmi gli affari miei e mi entra un ladro che mi minaccia o minaccia  i miei familiari o  mi vuole privare di cose  per le quali io ho fatto sacrifici da una vita intera,  ebbene io  nei confronti quel prepotente ho diritto di   reagire, e  con ogni mezzo,  addirittura fino  a togliergli la vita.

Se ne fosse stato a casa sua invece di aggredirmi o minacciarmi e la sua vita quanto mi riguarda sarebbe ancora integra.
Ha voluto  farmi del male, io   ho reagito,  e lui non c’è più.
Amen.

Nessun giudice mi potrebbe  condannare,  luna diritta o storta che abbia,  perché la legge prevedrebbe  matematicamente il mio diritto di   non subire in casa mia,  sul posto di lavoro etc.  prepotenze da parte di estranei malintenzionati,  fino alla eliminazione fisica del prevaricatore.

Altro esempio:
Uno  che sa di doversi mettere alla guida dell’’automobile  e tuttavia si ubriaca, si droga e si  rende volutamente e manifestamente incapace di  intendere e di volere, e poi lungo il tragitto va a duecento all'ora e uccide madre e figlia che stanno attraversando la strada, ebbene, costui deve essere matematicamente condannato  all'ergastolo da qualsiasi giudice,  luna o non luna, senza attenuanti  o scuse o decurtazioni di pena di nessun genere.

La giustizia uguale per tutti deve diventare una cosa matematica, non più dipendente  dalla luna o dalla parentela del giudice.

Quanto poi  a considerare troppo severe   le pene  senza attenuanti o sconti o  riduzioni  temporali, ebbene è proprio così che devono essere.

Le pene devono diventare insopportabili per chi ha commesso dei reati.

Il carcere deve  essere una dura  zona di  espiazione, sia  nel regime alimentare a pane e acqua che nella privazione dei diritti,   e  lo Stato dovrebbe  paradossalmente  addirittura facilitare  l’auto suicidio dei delinquenti,   mettendo a loro disposizione in carcere  delle travi a cui  appiccarsi .

A pene  gravi e certe  corrisponderebbe  quasi sicuramente  una notevole   diminuzione dei reati,   perché abbiamo ormai tutti fatto la prova che a pene  ridicole, a sconti e a riduzione di  anni di galera, corrisponde un incremento di delinquenzialità.

Prima che tutti ci mettiamo ad armarci e ci spariamo tutti addosso, è bene che lo Stato faccia veramente in modo che la legge sia matematicamente uguale e inflessibile per tutti , e allora tutti vivremo meglio.


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