L
olio d’oliva tunisino sulle nostre tavole imbandite.
Appena
ho letto che l’Unione Europea ha
autorizzato l’importazione in Italia,
senza alcun dazio, dell’olio di oliva
tunisino, mi sono incavolato come un matto.
Ma
come, mi sono detto! Ma l’Europa ha proprio deciso di romperci le scatole a noi
italiani?
E
il nostro governo che lascia fare, che razza di
cavolo di governo è?
Se
c’è una cosa che andava bene in Italia è
l’uso abituale sulle nostre tavole dell’olio extravergine di oliva, mentre nel
resto degli altri Stati dell’Unione chissà con che schifezze
condiscono i loro cibi, e adesso l’Europa
ci vuole rovinare pure questa bella e sacrosanta abitudine che
abbiamo.
Poi
però mi sono calmato, mi sono informato
e ho voluto capire.
E
allora è saltato fuori che, sulla mia
tavola, come su quella del 99,99 % delle famiglie italiane, l’olio extravergine
di oliva non c’è mai stato, nel senso che non è mai arrivato, perché i produttori italiani lo vendono a 20 o 25 euro al litro e nessuno di noi certamente lo ha mai comprato
a questi prezzi per noi impossibili.
Perché
l’olio che noi comperiamo nei supermercati
se è di qualità, noi al massimo lo vogliamo pagare dai 7 agli 8 o 9 euro al litro ,non di certo a 20 o 25.
Quindi i nostri olivicoltori tranquillamente ci
saltano e lo esportano negli altri Paesi del mondo che probabilmente hanno più capacità
economiche di noi italiani.
Sulle
nostre tavole, quindi, il vero olio di oliva
extravergine italiano, non è mai arrivato né mai arriverà, a meno che ci capiti un colpo di fortuna al
totocalcio o all’enalotto.
Noi
finora, (e purtroppo lo scopriamo solo adesso) ci siamo sempre cibati di olio
di oliva (? o così almeno vogliamo sperare ) di provenienza europea,
magari miscelato con altri oli di
altra origine vegetale.
E
adesso quindi che l’Europa autorizza
la Tunisia ad inviarci il loro olio , non lamentiamoci più di tanto, perché
almeno questo olio in arrivo probabilmente
deriverà dalla raccolta delle olive
maturate al sole del Mediterraneo, e non
come probabilmente finora ci siamo sempre
cibati, di origine di chissà quale schifezza coltivata in Polonia, Ungheria o Scandinavia.
Viste così le cose, allora, la cattiva Europa, forse,
una volta tanto , non ci sta
maltrattando, ma almeno in questo caso sta comportandosi
bene.
Nessun commento:
Posta un commento