Caro
governo, ma trivellati il cervello, che forse fai meglio.
Il
17 aprile ci sarà un referendum contro l'autorizzazione che il nostro governo
ha concesso a diverse società
petrolifere straniere di scavare pozzi di petrolio nel mare Adriatico
al largo delle coste pugliesi, vicino alle isole Tremiti e al largo del Gargano.
Il
quesito referendario sarà del tipo: " Vuoi tu cittadino
italiano che venga annullata la legge che autorizza le
trivellazioni di pozzi petroliferi ad almeno 7 km al largo nel mare Adriatico? "
Ebbene,
la risposta di noi tutti dovrà essere:
Si, Si, Si
Si,
e poi ancora Si.
Vogliamo che questa legge venga abrogata.
Ma
il governo teme questa risposta, ed allora fa in modo di questo referendum che nessuno ne
parli, perché se la gente ( non venendo a conoscenza dell'esistenza di questo referendum) non andrà a votare, cioè se la
partecipazione dell'elettorato, sarà inferiore al 50 % dei possibili
elettori, la legge non verrà abrogata e quindi le trivellazioni in Adriatico
potranno cominciare.
E
cosa c'è poi di così dannoso se queste benedette trivellazioni si
faranno?
Prima
di tutto ai tanti turisti italiani e stranieri che amano le nostre coste e cercano
litorali puliti, acque cristalline, orizzonti liberi, appariranno
in mezzo al mare dei colossi
di metallo che fuoriescono dal fondo a succhiare idrocarburi e materiali oleosi.
Poi si deve considerare che verrà messa in forse la
salute del territorio, e di tutto l'equilibrio dell'ecosistema litoraneo e marino.
A cosa saranno valse le parole del Presidente della Repubblica che a fine anno 2015 ha fatto un bellissimo
intervento sulla tutela delle bellezze del Paese e dell'ambiente, se poi il governo autorizza le trivellazioni al largo delle isole Tremiti che sono un gioiello ambientale conosciuto in
Europa e in tutto il mondo ?
Inoltre, proprio adesso che
l'importanza del petrolio sta venendo meno nell'economia mondiale in quanto il futuro del Pianeta guarda ormai alle
fonti energetiche alternative e rinnovabili, noi italiani ci mettiamo a rovinare uno dei
posti più belli del mondo per la smania di cercare di
diventare pure noi un Paese petrolifero?
Ma non ci accorgiamo che ormai siamo fuori tempo massimo?
Ci piace arrivare sempre per ultimi in tutte le cose della politica e
dell'economia,rovinando oltre tutto
le nostre bellezze naturali.
Senza tener conto di altri
pericolosi fattori di rischio, come la
produzione di rifiuti fangosi oleosi di composizione
incerta e l’utilizzo di tecniche invasive come la produzione di gas da argille e la cosiddetta e dannosissima fratturazione idraulica o frantumazione delle rocce del fondale, tanto
dannosa per l’ecosistema marino.
A scongiurare tanti danni,
votiamo SI al referendum per abrogare la scellerata autorizzazione alle trivellazioni nel nostro bel mare
Adriatico.
E che il governo si trivelli piuttosto il suo cervello, che forse così farà meno danni.
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