26 marzo 2016

35.16) La violenza impunita genera altra e sempre maggiore violenza



La violenza impunita genera altra  e sempre maggiore violenza



Alcune notti fa una ragazza è stata presa a martellate  su un treno mentre  viaggiava  da Treviglio  (Bg ) a Milano da un romeno sfaccendato e drogato che le ha rubato la borsetta contenente 15 euro  e il cellulare.

Il giudice ha condannato Il romeno assalitore  ad  essere "rilasciato in libertà",  in quanto  non  ha ravvisato   nelle martellate alla testa della ragazza  gli estremi per un tentato omicidio, ma solo   un tentavo di lesioni .

La sentenza è stata accolta  male dalla pubblica opinione  e molti si sono chiesti se  il giudice  avrebbe emesso lo stesso  giudizio  se la ragazza assalita fosse stata   sua figlia o comunque una sua parente.

Io, per parte mia, se fossi stato il giudice, avrei condannato il romeno assalitore a due anni di carcere duro, con obbligo di lavori forzati  da svolgere  nelle fogne della città  con una bella  la palla  di ferro al piede , con regime alimentare   di pane raffermo e acqua,  e di notte  per letto una bella asse di legno  senza materasso,    con la cella sempre al buio,   senza televisione o radio, senza cellulare  o libri o giornali e, prima di mettersi a dormire  una guardia che ha l' ordine di  rifilargli   tre  belle martellate sui calli delle dita dei piedi .

In capo a due anni trascorsi in questo modo,  si può stare sicuri che quel romeno non assalirà più a martellate  nessuna ragazza nè di giorno nè di notte su nessun treno,  ma anzi probabilmente sarà tanto debilitato da non avere  nemmeno più la forza di  prendere in mano un martello.

Perché la violenza va combattuta con durezza, non con  buonismo o lassismo, altrimenti essa, rimanendo  impunita  genera altra e sempre maggiore violenza, in una escalation senza fine.


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