24 giugno 2016

62.16) Tutta colpa della Merkel.


Tutta colpa della Merkel.



Lei ha voluto sostanzialmente che l’Europa intera formata da 28 Paesi membri diventasse   una grande Germania, dove circolassero solamente i prodotti tedeschi, dove lavorassero a pieno regime solo i   tedeschi e le loro industrie, dove il rispetto delle regole  valesse solo per gli altri e non per la sua nazione.

A questo si è ribellata  la Gran Bretagna con la sua decisione di uscire da questa Unione europea merkeliana, fatta di privilegi per il popolo germanico e di balzelli e tasse e  umiliazioni per gli altri Paesi.

La Germania, e i suoi alleati di sempre, Polonia, Austria,Ungheria  e Danimarca volevano estendere la loro egemonia sul resto  dell’Europa,  da sempre diviso in liti interne tra Francia, Italia, Grecia e Spagna.

Adesso che l’Europa  merkeliana sta franando, è urgente che queste   Nazioni si ricompattino tra loro e decidano di dar vita  nel parlamento europeo  non solo più a una Europa dei soldi, dei cambi e delle banche e delle lobby  dell’economia, ma ad una Europa, per il momento purtroppo ancora divisa tra Stati nazionali, ma  che abbiano però  l’obbligo di avere una unica e uguale tassazione fiscale sia per i privati che per le imprese, , una unica ed uguale  legge sull'ecologia e il rispetto dell’ambiente, norme uniche ed uguali per tutti sui diritti e doveri dei cittadini, un unico codice del lavoro , una sostanziale parità degli stipendi in busta paga a parità di lavoro, sia esso svolto in Grecia, in Romania, in Italia o in Ungheria.

Questa unica Europa unita  dovrà   accollare su di sé l'ammontare dei debiti pubblici degli Stati aderenti e cercare di gestirli  valorizzando al meglio  la somma delle proprietà statali e dei beni industriali  posseduti.

Ed inoltre la futura Europa  dovrà avere   una unica forza di polizia  uguale in tutti gli Stati,  un unico esercito per la difesa dei confini dell’Unione,  un unico modo di   accettare o respingere l’immigrazione  di Paesi  dell’Africa o del Medio Oriente in fuga  da guerre  o  povertà.

Dovrà avere un unico parlamento europeo che non si interessi più solo delle dimensioni e del colore delle banane da immettere sui mercati rionali,  ma  che  armonizzi pian piano  tutte le varie differenti legislazioni e i codici dei 28 (ormai 27) Paesi aderenti, e ne faccia  una sintesi comune da adottare in tutti gli stati membri.

I vari governi nazionali e i vari parlamenti  nazionali dovranno pian piano sparire  ed  essere spogliati di ogni loro attività , delegando  il loro  esistere all'unico  Parlamento Europeo che governerà così  da un'unica sede  tutti gli Stati  aderenti con leggi uniformi uguali in tutta l'Unione.

Perciò è verso una effettiva unione politica e non solo monetaria come è accaduto finora, che  è destinato a muoversi il futuro  dell’Unione Europea, che a quel punto dovrà pure cambiare nome e chiamarsi finalmente Stati Uniti d’Europa. 

Allora, e solo allora,  si potrà valutare con chiarezza che l’uscita della gran Bretagna  dalla Ue , lungi dall'essere stato un disastro,   sarà stato un bene, perché  portatore di nuove idee e di nuovi scenari politici che l’altezzosità e la mania di grandezza della Merkel prima  neppure lasciavano intravedere.


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