10 novembre 2008
78) Domande vitali ( e troppo grandi per me)
Domande vitali ( e troppo grandi per me)
D)Dio esiste?
Può esistere un Dio che consente all’uomo di commettere il male e le peggiori nefandezze?
Se Dio è buono e onnipotente, perché permette che le creature soffrano e incontrino il male?
R) A un mondo caratterizzato dall’esistenza del male e dalla possibilità di commetterlo, preferiamo forse un teatro di burattini, cioè un mondo fatto di esseri assolutamente telecomandati, di autentici automi?
O non è meglio un mondo di creature che possono peccare, ma hanno ricevuto da Dio la libertà di azione, cioè lo spazio per essere sé stessi, per autorealizzarsi?
D) Ma l’uomo è veramente libero?
Dio permette veramente all’uomo di esercitare la propria libera volontà?
R) Supponiamo che sia già fissato che il 1° luglio 2010 io finisca sotto una macchina.
Però io, di mio libero arbitrio e di mia spontanea volontà quel giorno posso decidere di non uscire di casa e quindi non rimarrò ucciso sotto una macchina.
D) E allora, in questo caso, io ho fregato l’onniscienza di Dio?
Ho fregato il mio destino?
R) No, vuol solo dire che Dio, pur di garantire il libero arbitrio dell’uomo, limita di Sua iniziativa la propria capacità di conoscere il futuro.
Dio stesso, avendo creato un mondo che può contenere esseri dotati di libera scelta e che quindi deve essere aperto al libero divenire, conoscerà davvero, il futuro del mondo secondo la sua vera natura, cioè nella sua effettiva trasformazione e realizzazione.
Non ci mette del Suo per obbligarci a fare cose che non vogliamo.
Pensieri tratti - e forse non ben capiti -dalla lettura di un articolo di John Polkinghorne su “L’Osservatore Romano” del 9/11/2008
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