9 gennaio 2009

121) “Il Giornale giordano-emilio-fediota” e gli articoli contro Di Pietro.



“Il Giornale GiordanEmilioFediota” e gli articoli contro Di Pietro.
"The Newspaper GiordanEmilioFediota" and the articles against Di Pietro.




In questi giorni “ il Giornale” sta pubblicando una serie di articoli su Antonio Di Pietro, l’ex magistrato dell’’inchiesta “Mani Pulite” , ed attualmente principale esponente del partito “Italia dei Valori”.
E’ un personaggio di un certo rilievo politico, alleato all’opposizione con il Partito Democratico, e quindi, come tale, merita tutta l’attenzione gli si sta dedicando.
Lo stesso quotidiano “il Giornale”, di proprietà del fratello di Silvio Berlusconi, del resto dedica ogni giorno anche al Presidente del Consiglio diversi articoli, ma, stranamente, questi sono elogiativi, direi leccaculeschi, mentre quelli che fanno cenno a Di Pietro sono di una cattiveria quasi becera.
Dell’ex magistrato vengono setacciati e analizzati il conto in banca, il mutuo, i mutui, le proprietà immobiliari (se ne ha e come ha fatto, certamente con metodi illeciti a procurasele), gli spostamenti a piedi o in auto (con auto blu e relativo autista o su auto di sua proprietà e come ha fatto a pagarsele: le ha comprate o se le è fatte regalare da qualche delinquente che avrebbe invece dovuto inquisire?), la biancheria intima che indossa (attenti a non cadere nel tranello che "Mani Pulite" voglia forse anche dire biancheria pulita), le separazioni, i divorzi, la moglie, i figli, le figlie (proprio sicuro che siano figli suoi?) etc. etc. etc.

Di fronte a questa campagna denigratoria contro Di Pietro, una domanda sorge doverosa e spontanea:
Se Di Pietro, invece che all’opposizione, fosse schierato all’interno della coalizione che attualmente è al governo, cioè se l’Italia dei Valori si fosse sciolta e facesse oggi parte del Popolo della Libertà, gli articoli del giornale di cui sopra, invece che denigratori, non pensate che sarebbero stati lellaculeschi anche nei confronti di Di Pietro?
Certamente sì anzi ,come si usa dire oggi, assolutamente sì.

Povero “il Giornale”! da glorioso rinnovatore dello stile giornalistico a notiziario gossiparo di veline e di scandaletti degni di "Lucignolo" e “Isola dei famosi”.

Indro Montanelli quando lo fondò ebbe il pudore di chiamarlo“ il Giornale nuovo”, perché con quel quotidiano egli intendeva farla finita con un certo modo di presentare le notizie secondo come più era gradito ai potenti di turno.

Oggi,”il Giornale" passato negli anni di proprietà in proprietà, e diretto da personaggi sempre più scadenti giornalisticamente, quali Belpietro e l’attuale Giordano, ha eliminato l’aggettivo ”nuovo”, e non l’ha ancora sostituito.
Forse perché non hanno il coraggio di chiamarlo“il Giornale giordan-emilio-fediota”, come sarebbe giusto, perché quel titolo, richiamandosi così esplicitamente a dei personaggi da barzelletta, farebbe perdere un bel po’ di lettori.

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