24 marzo 2009

209) I parlamentari che dichiarano redditi da fame ci devono fare paura. Essi sono ricattabili ed arruolabili dalla malavita.

I parlamentari che dichiarano redditi da fame ci devono fare paura. Essi sono ricattabili ed arruolabili dalla malavita.
The parliamentary ones that declare hunger incomes must frighten us. They will make business with the gangsterism.

In questi giorni come di consueto ogni anno, è stato pubblicato il Bollettino delle dichiarazioni patrimoniali, dei redditi e delle spese elettorali degli appartenenti alla classe politica italiana.
A spulciare queste dichiarazioni dei redditi che fanno riferimento all’anno 2007 viene fuori che nel Parlamento siedono diversi milionari, il che deve rallegrarci perché se costoro riusciranno a trasmettere anche alla politica a favore di noi tutti, la bravura che hanno dimostrato di possedere nel campo degli affari, c’è di che ben sperare.

In parlamento siedono però anche dei nullatenenti a reddito zero.
Nessun imponibile per due neo senatrici e per un ministro attualmente in carica, che all’epoca era vicepresidente della Commissione dell’Unione Europea, (lui dice che le tasse le ha pagate in Belgio, e tanto basta.)

Sappiano i pensionati sociali italiani, i precari e coloro che hanno perso il posto di lavoro, ed anch’io che porto a casa una pensione netta di 980 euro al mese ed ho un reddito lordo imponibile di 17.875 euro, che noi tutti abbiamo il diritto di ritenerci dei ricconi se confrontiamo i nostri redditi con quanto dichiarato da un deputato azzurro ( 215 euro di imponibile lordo), da un collega del Pd (651 euro) e da un leghista (932 euro), per non tacere della pletora di parlamentari che hanno dichiarato redditi sotto i 50 mila euro.
Queste dichiarazioni patrimoniali fornite dai nostro parlamentari, sono a dir poco del tutto inverosimili, se calcoliamo che a questi signori per legge, attualmente vengono corrisposti mediamente 17 mila 225 euro mensili (somma calcolata da Italia Oggi).

Il fenomeno delle bugie che gli appartenenti alla Casta ogni anno ci propinano con l’elenco dei loro redditi ci deve far riflettere sul fatto che essi evidentemente si ritengono al di sopra della comune moralità, del comune senso del pudore e della decenza.
Va bene dire bugie in continuazione, ma a tutto deve esserci un limite, altrimenti le tue bugie sono indice di patologie da persona intellettualmente malata.

Però, secondo me, il vero problema che emerge dalla lettura di queste dichiarazioni dei redditi, il problema che deve farci paura, è un altro.
E’ un problema di sicurezza: qui c’è di mezzo anche la sicurezza fisica di noi cittadini comuni.

I cittadini di un Paese nel quale i Parlamentari dichiarano redditi da fame devono avere paura, perché questi sono persone ricattabili e arruolabili dalla malavita.

Quando una persona sta letteralmente morendo di fame, è disposta a compiere qualsiasi schifezza pur di sopravvivere.
I nostri parlamentari nullatenenti volete che facciano eccezione a questa regola?
E’ molto probabile che un deputato o un senatore che dichiari di percepire altissimi redditi dalle sue attività, abbia la forza morale ed anche economica di opporre un rifiuto alle proposte indecenti o agli affari loschi e sporchi che qualcuno gli potrebbe proporre.
Ma un parlamentare che crepa di fame, come lui stesso dichiara ufficialmente con la sua denuncia dei redditi nulla o quasi, dove troverà la forza non solo morale ma anche fisica per dire di no?
In questo senso le dichiarazione dei redditi dei parlamentari sono la cartina di tornasole per mandare alla malavita o messaggi molto forti di rifiuto o messaggi obliqui di adesione e di ricattabilità.

Un parlamentare che crepa di fame è come se dicesse ai malavitosi: io sono qui! La mia attività parlamentare mi da un certo potere. Approfittatene.Ditemi cosa devo fare! Garantitemi qualche vantaggio economico che mi tolga dalla miseria e tutta la mia attività di parlamentare è a vostra disposizione per facilitare i vostri affari sporchi.

La Guardia di Finanza probabilmente, di fronte a certe dichiarazioni dei redditi chiaramente da presa per i fondelli per noi cittadini comuni, non può intervenire perché i parlamentari si sono fatti le leggi a loro uso e consumo, e si sono esentati dalle imposte sui redditi come, quando e quanto hanno voluto.
E tuttavia questo Corpo di polizia farebbe bene a seguire le mosse di questi onorevoli morti di fame, a tenere sotto controllo i loro movimenti, le loro amicizie, le persone con cui trattano affari, i loro telefoni, perché questi parlamentari disposti a tutto pur di sopravvivere costituiscono indubbiamente il brodo di coltura, il terreno fertile sul quale la mafia e la criminalità organizzata prosperano e si diffondono.
E quando c’è di mezzo la mafia, e qualche politico che per imbecillità mentale spiana loro la strada, tutti noi dobbiamo avere paura.

vedi articolo di cronaca sull'argomento




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