Case, case! Costruiremo case, case vere!
Houses, houses! Will build houses true houses!
“In duecento giorni costruiremo case per 13 mila persone.
Il 20% sarà consegnato a settembre, il resto a dicembre”
Berlusconi, a Porta a Porta, fa queste promesse in data 5 maggio 2009.
Le promesse precedenti e i patti con gli italiani esternati in questa trasmissione finora gli hanno sempre portato bene.
Non è che questa volta, forse , l’ha sparata un po’ troppo grossa ?
Qualcuno gli crede?
Forse solo i soliti Vespa , Fede, Feltri e Giordano gli credono.
Lo scetticismo con cui la stessa popolazione terremotata ha accolto le promesse del Premier, è lo specchio più fedele di quanto esse siano ritenute campate in aria e irrealizzabili.
I 30 mila abruzzesi sfollati sulla costa adriatica, e gli altri 30 mila terremotati ricoverati sotto le tendopoli, finora si sono accontentati e hanno creduto alle promesse dei vari personaggi importanti che, con tanti bei caschi colorati in testa, si sono succeduti nelle visite alle loro macerie, da Berlusconi, a Napolitano, al Papa, dai ministri importanti ai politici minori della maggioranza e dell’opposizione, dai sindacati alle associazioni religiose.
E tuttavia, a un mese esatto dalla terribile notte del terremoto, che ha fatto 298 vittime, la rabbia dei terremotati sta crescendo.
Essi temono di finire nel dimenticatoio, soppiantati nella memoria pubblica anche da piccole vicende personali di corna e divorzi annunciati e forse non imminenti.
Il popolo degli sfollati ha paura del "Gen. Inverno", che a 800 metri di altitudine fa sentire le sue avvisaglie di freddo già a settembre.
Ha paura che la vita in tendopoli o da sfollati possa protrarsi ben oltre il mese di settembre o di dicembre.
“Il 20% delle case lo consegneremo a settembre”, ha annunciato il capo del governo, “il resto a dicembre”
“E saranno case vere per 13 mila persone”, assicura il premier.
Questa frase, tradotta in cifre, significa che 2.600 persone avranno la casa entro settembre, gli altri 10.400 a dicembre.
Considerando una famiglia composta da 4 persone, entro settembre verranno costruiti 650 appartamenti.
Considerando una famiglia composta da tre persone, 870 appartamenti.
Diciamo mille appartamenti, per comodità .
Ma come ci si può riuscire a costruire mille appartamenti in 5/6/7 mesi?
Perché fare sempre delle promesse così assurde?.
I tempi tecnici per costruire delle case in muratura, dallo scavo delle fondamenta alle rifiniture elettriche e termosanitarie interne, sono sempre stati superiori ai 200 giorni.
A meno che si costruiscano case di cartongesso: solo in questo caso in 200 giorni ci si può riuscire.
Case, che poi, a una scossa di un grado e mezzo della scala Richter, ti si squaglieranno come burro al sole.
In 200 giorni si possono costruire casette di legno, dei prefabbricati anche di una certa eleganza e comodità, ma non vere e proprie case in muratura.
Perché promettere di più sapendo che non ci si può riuscire?
E’ chiaro, tra un mese e mezzo , ci saranno le elezioni.
E in tempo di elezioni vengono fatte le promesse più eclatanti.
La paura degli abruzzesi di essere stati presi per il naso è motivata.
A quanto pare i soldi per la ricostruzione ancora non ci sono, ma verranno raccolti attraverso lotterie e gratta e vinci, e forse con la lotta all’evasione fiscale.
Gli 8,5 miliardi di euro promessi per i bisogni immediati provengono da risorse già stanziate per la realizzazione di alcune opere e progetti nel Mezzogiorno, che verranno pertanto rimandate a data da destinarsi.
Gli aiuti dell’Europa sono stati promessi ma arriveranno quando arriveranno, e per il resto, si spera nel G8.
A luglio si terrà a L’Aquila il convegno del G8: interverranno dal presidente Usa Barack Obama agli altri grandi della terra, e tutti costoro potranno rendersi conto di persona dei danni del sisma, e si spera che magari allarghino i cordoni della borsa con dei sostanziali aiuti economici.
Bertolaso dice che si faranno dei miracoli.
No, caro, tu e la tua creatura, la Protezione Civile, siete stati bravi e tempestivi, ma i miracoli lasciamoli fare a Dio e alla Madonna.
Noi ai nostri governanti chiediamo che si diano da fare, per ricostruire in tempi ragionevoli, e non miracolistici quanto il terremoto ha distrutto.
Chiediamo che mettano a disposizione le risorse finanziarie necessarie, che chiamino alla realizzazione della ricostruzione in tempi brevissimi le mille o le diecimila aziende edili europee con le loro ruspe, le loro maestranze, e tutta la loro tecnologia.
Chiediamo che queste imprese vengano incentivate e celermente pagate in base allo stato di avanzamento dei lavori di ricostruzione, in modo che non avvengano defezioni o rinunce.
E non dimentichiamoci poi, che alla fin fine stiamo parlando di costruire entro dicembre case per 13 mila persone.
E le case per le restanti 47 mila persone sfollate?
Che tempi di ricostruzione diamo loro?
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Noi del bar, abbiamo tutti un atroce dubbio.
Non vorremmo che le vicende personali e private attuali della famiglia Berlusconi non siano altro che una bella scusa, inventata ad arte , per potersene poi venire fuori a settembre ad un’altra trasmissione di Porta a Porta, col dire: “Ah! Se mi avessero lasciato lavorare! Ah! Se l’opposizione e i giornalisti a me contrari non mi avessero messo i bastoni tra le ruote, mettendomi contro persino mia moglie, pur di impedirmi di mantenere gli impegni assunti!
A causa di questo non ho potuto seguire con la mia solita grinta l’andamento dei lavori, ed è per questo che le case in muratura promesse non si sono potute realizzare.
Ma cari abruzzesi, fidatevi di me.
Entro marzo 2010 realizzeremo questo, e questo e questo e questo……..
E non ci sarà più nessun divorzio in vista a distogliermi dal mantenimento di queste promesse.
A meno che l’odiata opposizione e gli odiati giornalisti a me contrari, anche quelli delle mie reti televisive, non se ne vengano fuori con un’ altra diavoleria .
Al lavoro, forza.
A marzo, a marzo!”
Speriamo che questo dubbio non diventi realtà.
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