28 maggio 2010

104.0) le lamentazioni di Berlusconi per avere più poteri

Non conto proprio niente, piagnucola il nostro Presidente del Consiglio, davanti agli altri Capi di governo europei al vertice Ocse di Parigi

Io non chiedo niente di particolare per me, mi limito a chiedere agli italiani che mi diano il potere di poter operare , visto che ogni giorno devo constatare di non poterlo fare.
Non posso decidere niente, non posso fare niente.
Non posso nominare i ministri e non posso sostituirli se non funzionano
I miei poteri si limitano di fatto soltanto alla stesura dell'ordine del giorno delle sedute del Consiglio dei ministri.
Gli italiani dovrebbero darmi più potere, mettendomi così sullo stesso piano dei miei colleghi in tutto il mondo: so io che uso ne farei!

Dobbiamo fidarci?

Mah!

E’ un dato di fatto, che quasi le stesse frasi le ritroviamo scritte nei Diari di Benito Mussolini, perchè anch'egli si lamentava di non poter fare le cose che aveva in mente di fare, e noi italiani sappiamo bene che uso ne abbia poi fatto del potere che si è preso.

Queste stesse lamentazioni il nostro attuale Presidente del Consiglio le ha poi ribadite in una intervista rilasciata per il nuovo libro di Bruno Vespa, edizioni Mondadori.
PS:
Qui è doveroso fare l’annotazione per la quale il buon Berlusconi si lamenta di non avere tempo per andare a deporre davanti ai giudici, e poi invece di tempo ne trova per reclamizzare il libro scritto a cento mani dall’equipe del Vespa ed edito dalla casa editrice di cui è presidene sua figlia Marina.
FINE DEL PS.



Allora, lo diamo o no tutto questo potere a Berlusconi?
Lo vogliamo fare felice, si o no?
O non è forse meglio che le sue lamentazioni rimangano tali e il potere che l'Assemblea Costituente volle diviso in più mani non si concentri in una sola persona?


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