La parabola discendente della Lega è iniziata?
Lega, vadavia’ lkul.
Il ministro Maroni è stato contestato a Bergamo.
Per la Lega è il segnale dell’inizio della fine?
Se persino in una roccaforte leghista come Bergamo( dove la Lega ha il 38% e dove, con la richiesta di elezioni anticipate sperava di arrivare al 45%) i ministri leghisti vengono contestati con lanci di bottiglie molotov, incendi e distruzione di autovetture, significa che il comportamento della Lega a Roma, al governo e all’ opposizione nello stesso tempo, non è piaciuto alla base leghista, che vuole fatti e non più solo slogan.
La contestazione ha preso spunto dall’avversione alla "tessera del tifoso" ,voluta dal ministro Maroni, una sorta di schedatura dei tifosi per limitare il loro diritto di seguire la propria squadra in trasferta, per poi estendersi a macchia d’olio ad altri comportamenti poco ortodossi dei rappresentanti politici presenti su palco, (tra cui l’on. Calderoli , l’on. Pirovano e persino l’on. Tremonti, che leghista ancora non è, anche se fa di tutto per sembrarlo) .
Gli insulti e le parolacce hanno preso di mira i loro doppi o tripli incarichi politico amministrativi con relative indennità a base di migliaia di euro mensili , il nepotismo e il favoreggiamento di figli, amici e conoscenti, che fa della Lega Nord un partito quasi uguale se non peggio di quelli della Prima Repubblica.
E i contestatori devono aver colpito nel segno e la paura deve essere stata tanta se le reazioni sdegnate e adirate di Calderoli e soci parlano di “ elementi beceri, idioti e imbecilli con manie assassine , della cui militanza leghista ci si deve vergognare” e se successivamente il ministro Tremonti , evidentemente andato via di testa per la paura dei fumogeni e delle bombe carta , ritenendo che la plebaglia contestatrice fosse composta da operai della più bassa estrazione sociale, prendendo la parola si è messo a criticare, quasi per far loro paura, la legge sulla sicurezza del lavoro in Italia.
“La legge sulla sicurezza del lavoro è un lusso che non possiamo più permetterci.”,
frase che tradotta dal politichese suona così:” Che crepino pure sul posto di lavoro questi maledetti operai del cavolo che si ostinano ancora a voler lavorare, nonostante si sia fatto di tutto per mandare alla malora le imprese e il lavoro italiano.E vogliono pure sicurezza sul posto d i lavoro, ma non sanno questi imbecilli che la sicurezza costa, e se i soldi vengono spesi per la loro sicurezza, poi noi e i nostri amici politici come facciamo a riempirci la pancia se la cassa è vuota?.”
Per inciso, questo Tremonti è il candidato che la Lega terrebbe di riserva , per una eventuale successione a Berlusconi.
A questo punto teniamocelo ben stretto il Cavaliere, che almeno certe stronzate finora non le aveva ancora dette.
Di fronte ad un palco composto da persone così insipienti e meschine, i contestatori hanno avuto buon gioco ad intonare tra un fumogeno e l’altro il loro grido di battaglia :
"Lega, Maroni, Calderoli, Pirovano, Tremonti andì davià l’kul,"
che non faceva rima ma conteneva un messaggio chiaramente esplicito, perché dopo due anni di sottomissione e di servilismo a Berlusconi quello che si attendevano dal loro partito gli elettori leghisti bergamaschi non erano altri slogan o promesse, ma un vero cambiamento di stile politico, basato sull’onestà e sul fare piuttosto che sul parlare, parlare e rubare come se i tentacoli di Roma ladrona fossero ormai giunti anche in Padania. E i bergamaschi, gente rude ma passionale , con questa contestazione hanno voluto far sapere ai loro onorevoli leghisti ormai plagiati dal potere dei palazzi romani, che ben altro si attendono da essi, altrimenti saran fumogeni e contestazione e insulti, e probabilmente voti in calando.
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