9 ottobre 2010

192.0) Guerra di sopravvivenza nello stagno melmoso della politica italiana


Guerra nello stagno della polita italiana.

Se Berlusconi, che ha una maggioranza di 80 deputati e almeno 50 senatori, dice che non riesce a governare significa che il difetto sta nel manico.
Eh si, povero Berlusconi!
Vuol dire che egli è attualmente un politico ormai scoppiato e sulla via dell'abbandono, perché mai nessun governo ha avuto una maggioranza parlamentare tanto netta.
Vuol dire che gli amici, fiutando probabilmente il tramonto del berlusconismo, gli stanno facendo il vuoto attorno.

Qualcuno descrive l'attuale fase politica così:
-"Berlusconi non governa più ma non vuole mollare la presa.
E’ in balia dei suoi alleati, ma si comporta come chi stia per annegare nello stagno e si agita e contorce sempre di più minacciando commissioni di inchiesta contro i magistrati, ed aumentando le sue sparate radiofoniche e televisive con una volgarità che ha ormai raggiunto la blasfemia.
Il governo del fare ha deciso: ormai è meglio tirare a campare menando fendenti a destra e a manca piuttosto che tirare le cuoia.
E l’Italia affondi pure ,coi suoi problemi , che tanto poi a primavera, con le elezioni , signori miei si torna a galla più pimpanti di prima ".

Ormai in politica, lo hanno via via abbandonato Casini e Fini, e fatto salvo qualche cane pronto a leccare le briciole ritenendo giunta l’ora di sparecchiare, gli è rimasto alleato solo Bossi. E stanno tornando a galla problemi che fino a poco tempo fa dichiarava di avere risolto (la spazzatura a Napoli, il dopo terremoto all’Aquila, le grandi opere ferme al palo etc. )
Col Vaticano, poi, i rapporti non sono più tanto idilliaci. A parte i Sacramenti violati (i divorziati non potrebbero comunicarsi , ma per lui si fa eccezione) , e le bestemmie pronunciate per via mediatica, la Curia non digerisce la politica governativa sull’immigrazione né gli ha ancora perdonato il “caso Boffo”.

Ultimamente gli è venuto meno anche l’appoggio degli industriali.
Prima il rifiuto della Marcegaglia alla proposta di entrare nel Governo, poi la critica alle politiche per lo sviluppo, infine lo sdegno per la campagna di stampa contro Fini per la casa di Montecarlo, ed in questi giorni la denuncia alla magistratura per i ricatti e i dossier mafiosi che il Giornale della famiglia Berlusconi sta portando avanti contro la stessa Marcegaglia.

L’immagine che emerge, in definitiva, è quella di un uomo solo, asserragliato in un angolo, pronto a "far fuoco" contro chiunque si mostri offensivo.

Nello stagno melmoso della palude della politica italiana si sta combattendo forse una battaglia decisiva contro Berlusconi e il suo modo di governare.
Speriamo che ad andarci di mezzo, come sempre, non siano i cittadini italiani onesti.


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