30 dicembre 2010

237.0) Due botti di Capodanno non fanno un attentato.

Due botti di Capodanno non fanno un attentato.



La Lega ha paura.
Paura che le prossime elezioni primaverili per cui tanto si è battuta non vadano come previsto.
Paura che molti leghisti ormai disgustati dall’alleanza di ferro con Berlusconi 
abbandonino il partito 
dopo essere stati ingannati per anni sui vantaggi del federalismo fiscale che non arriva mai.

E allora per ricompattare i propri potenziali elettori, 
cosa c’è di meglio che farsi scoppiare due botti di Capodanno davanti alla sede di Gemonio, 
il paese di residenza di Bossi, 
facendoli passare per bombe attentatrici poste da quei diabolici malviventi della sinistra?

Si dimostra così di essere al centro di oscure e oscuranti manovre 
tese a invalidare i sicuri futuri successi elettorali leghisti del 2011, 
e a fare della Lega la vittima sacrificale 
a causa della sua politica innovatrice praticata nei palazzi decisionali di Roma, 
perché le bombe attirano sempre la simpatia degli elettori su chi le subisce.

E mai come in questo momento la Lega ha bisogno di ricompattare i propri elettori, 
e se due botti di Capodanno servono allo scopo, 
ebbene che Capodanno anticipato sia.
Purchè i fuochi d’artificio vengano fatti passare per attentati dinamitardi.


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