ItaliaL’Italia che non vogliamo più vedere (1).
Nei giorni scorsi è accaduto che in un processo contro la mafia dodici imputati su 43 sono stati scarcerati per decorrenza dei termini.
Stiamo parlando di un processo che ha coinvolto le famiglie della 'ndrangheta di San Luca.
Sono tornati in libertà dei soggetti che da poco, in secondo grado, erano stati condannati ciascuno a otto anni di reclusione.
In Italia non devono più accadere queste cose sciagurate.
Va bene il non condannare degli innocenti, ma darla vinta a chi riesce a ritardare con ogni mezzo il corso della giustizia con mezzucci vergognosi, è altrettanto ingiusto .
I giudici badino più alla sostanza delle accuse e a alle prove provate, che ai cavilli e alle rimostranze degli avvocati difensori.
Lo Stato sia meno solerte e incline al perdono per dei delinquenti di tal risma .
Ma da chi siamo governati in Italia?
Umberto Bossi non è certo nuovo a gestacci contro la bandiera italiana. Ma l’ultimo, con il dito medio esibito domenica sera a Besozzo mentre un cantante invocava le parole "l'Italia, il tricolore", ha sollevato feroci critiche contro il Senatur e Roberto Calderoli, presente con lui sul palco e anche lui protagonista dello stesso gesto.
Gestacci che , avrebbe detto mio nonno, tra carrettieri ci possono anche stare.
Ma costoro non sono carrettieri ( o forse intimamente e psichicamente a quel livello sono rimasti), bensì uno è capo del partito della la Lega Nord ed è ministro delle Riforme (ne avesse fatta una in tanti anni di governo), e l’altro è ministro della Semplificazione ( parola che gli dà la possibilità di non combinare niente, senza che nessuno abbia a ridire sulla sua operosità, perché può sempre dire di aver semplificato e abolito 350 mila leggi, che tanto chi gli dirà che non è vero?).
Costoro che sono chiaramente al potere in Italia ( e non nella loro tanto agognata e surreale Padania) ed hanno giurato fedeltà alla Costituzione italiana, abbiano almeno il pudore di non oltraggiare con gesti incivili la bandiera della Nazione che ha dato loro incarichi di governo, perché, se non ci vivono bene in Italia, se ne possono tranquillamente andare da qualche altra parte, che nessuno li rimpiangerà.
Ma ci vivono bene, e talmente bene in Italia, che hanno sistemato in posti strategici e ben retribuiti figli e amici, e amici degli amici, emulando in ciò gli onorevoli della Roma ladrona da loro tanto criticata.
Ma ci vivono bene, e talmente bene in Italia, che hanno sistemato in posti strategici e ben retribuiti figli e amici, e amici degli amici, emulando in ciò gli onorevoli della Roma ladrona da loro tanto criticata.
Nessun commento:
Posta un commento