6 marzo 2012

31.2) Sulla TAV, Monti e Napolitano han perso la testa!

Sulla TAV, Monti e Napolitano han perso la testa!





1) Monti invita i rappresentanti dei dimostranti e le autorità del territorio a sedersi attorno ad un tavolo per discutere del problema Tav: -“parliamone, ma sappiate che io non cambio idea”-
E allora che si fa?- se hai già deciso, che ci convochi a fare? Le belle statuine? Forse che siamo, noi, forse, i tuoi buffoni?
Sedersi a un tavolo per parlare di un problema, in tutto il mondo significa che si cercherà di trovare un compromesso tra le varie opzioni e i vari punti di vista in discussione.
Invece in questo caso c’è solo la conferma di una chiusura preconcetta e già decisa, che rende vano e inutile il confronto delle idee.
Qui al tavolo della Tav siamo di fronte semplicemente ad una manifestazione governativa di arroganza, quell’’arroganza del potere che tutti a parole negano di applicare , ma che in pratica attuano.

2) La visita di Napolitano a Torino proprio in questi giorni di manifestazioni contro la Tav è stata vista dai sindaci della zona come l’occasione propizia per far presente al Presidente le lagnanze dei loro cittadini  per la grave situazione venutasi a creare.
“Ci penserà il Presidente”- dicevano e auspicavano in cuor loro i sindaci “ a far tornare la calma e la ragione tra la gente”.
Ma anche Napolitano , come Monti, al solo sentir pronunciare la parola Tav ha perso la testa.
Dev’esserci qualcosa nella pronuncia di questa sigla di tre lettere che fa andare il sangue al cervello alle nostre autorità romane.
A chi gli sottoponeva la richiesta di un’udienza da concedere ai sindaci della valle di Susa, Napolitano si è risentito ed ha pronunciato la sentenza. 
Egli non riceve e non dà udienza “a chi è nella illegalità perché ha fatto ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni  come quelle che si sono purtroppo verificate anche negli scorsi giorni in nome dell’opposizione al progetto Tav Torino”
Questa frase detta dalla massima autorità dello Stato è la prova provata che nella testa di chi ci governa e ci rappresenta qualcosa è scoppiato ed impedisce la serenità di giudizio e di comando.
Praticamente il nostro attuale Presidente della Repubblica ha fatto sapere che considerava sovversivi, banditi e delinquenti gli abitanti della zona, e quindi di riflesso i loro rappresentanti  politici locali, i sindaci .
Evidentemente il problema Tav ha inciso pesantemente sulle capacità cerebrali dei nostri politici più rappresentativi, che invece , di fronte a problemi ben più gravi avevano finora sempre dimostrato cautela e padronanza di sé. 
E tuttavia la Tav deve tornare ad essere un problema come un altro, degno di essere trattato e discusso attorno ad un tavolo, senza preconcetti e chiusure da parte di nessuno, ma con la precisa volontà di capire le cause del malessere e di trovare le soluzioni più adatte e condivise.

Chiudendosi a riccio, oppure  offendendosi o trattandosi male tra autorità dello Stato democraticamente elette dal popolo, non si fa il bene dell’Italia, ma  solamente quello di alcune lobby o potentati economici dalla coscienza non sempre limpida.


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1 commento:

  1. Come fanno a pensare alla TAV quando abbiamo i treni ordinari che usano i pendolari che sembrano tradotte.

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