8 giugno 2014

50.4) I mondiali dell’Italia: comunque vada saranno critiche.

I mondiali dell’Italia: comunque vada saranno critiche.




Sta scritto  nell'inno nazionale  che le altre Nazioni  dovranno  umiliarsi  e porgere la chioma per essere rapata a zero,  in quanto saranno sconfitte da Roma, essendo nate per essere sue schiave. 


Nella mente e nei versi risorgimentali del Poeta dell’inno,  i fasti e le glorie italiane sarebbero stati immancabili e duraturi, proprio come ai tempi gloriosi degli antichi Romani e avrebbero fatto scuola a tutto il mondo.

Bello il mondo che  sognava il nostro Poeta!

Ma noi sappiano che non è andata così, anche se , cantando il nostro inno, per un momento ci illudiamo di  far rivivere quei tempi gloriosi.

Oggi questo nostro sogno è un po’ scaduto e annacquato: l’Italia è in una crisi profonda, economica e spirituale, e  se lo sarà anche calcisticamente, venendo estromessa malamente dai mondiali di calcio,  si dirà che  certo,  dopo  quasi vent’anni di  regime berlusconiano, non era neppure ipotizzabile la vittoria, dato il profondo baratro  buio in cui ci siamo cacciati.

Sembrerà paradossale, ma in caso di  eliminazione, ci sarà certamente  qualcuno che darà la colpa a Berlusconi e ai suoi malgoverni,  i  quali  però, in questo caso, con le vicende  del torneo calcistico mondiale  c’entrano come i cavoli a merenda.

Eppure qualche intellettuale, potete starne certi, di fronte alla sconfitta,  questa diagnosi la farà : “Estote parati”, siatene certi.

E anche  paradossalmente,  se  però al contrario dovessimo uscirne vincitori da questa avventura calcistica, si troverà comunque sempre qualcuno pronto alla critica, che dirà  che  con gli immancabili festeggiamenti si vuole ingannare il popolo distogliendone l’attenzione  e sviandola dai veri problemi del Paese che sono  la disoccupazione, la crisi sociale ed economica e la corruzione,i quali, vittoria o non vittoria,  rimangono sempre lì  ad offuscare  il nostro avvenire sociale, etc,etc,etc.

Quindi , siatene certi:  se perdiamo qualcuno dirà  che era previsto, stante la nostra inadeguatezza  economica e politica, e se vinciamo è perché come popolo siamo capaci n di batterci allo stremo per cose non essenziali, mentre  la nostra decadenza  sociale ed economica  è sempre lì ad ammonirci.

Nessuno che tirerà in ballo  le doti o le  lacune calcistiche della pattuglia  azzurra, addossandone a  calciatori ed  allenatori  i meriti o i demeriti  della vittoria o della sconfitta, ma tutti diventeremo intellettuali da strapazzo  capaci di muovere la lingua  solo per   trovare grandi enfasi oppure mille scuse  e pretesti nelle immancabili discussioni   da bar.


Insomma, comunque vada la spedizione azzurra ai mondiali di calcio, sarà un coro di critiche.
E' bene saperlo prima di cominciare.
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