Su e giù dal carro del vincitore.
Dopo la vittoria alle europee, tutti a lodare Renzi, tutti a cercare di salire sul carro del vincitore.
Poi ieri, dopo i ballottaggi, tutti a dar la colpa a Renzi, a dire che il suo ciclo è finito, qualcuno vuol già scendere dal suo carro.
Non si rendono conto che con la sconfitta di Livorno Renzi c’entra come i cavoli a merenda, essendo essa frutto degli scandali del Mose, dell’Expo etc. in cui sono coinvolti anche esponenti del PD.
Inoltre, nel caso di Livorno, la vittoria quasi certa del candidato Pd, visti i risultati di due domeniche prima, ha convinto molti a disertare il seggio elettorale in favore di una gita fuori-porta al mare.
Comunque, per qualche città persa come Livorno e Perugia, altre il PD ne ha conquistate, come ad esempio Pescara, Pavia, Cremona, Bergamo, Verbania e Biella.
Il caso inverso a quello di Renzi è capitato invece a Grillo.
Dopo essere stato pesantemente insultato, visti i risultati delle europee, da molti che lo consideravano ormai in via di estinzione con un fuggi fuggi generale dal Movimento 5 Stelle, oggi che un suo candidato ha vinto a Livorno, sono tutti lì a riabilitarlo e a tesserne le lodi di chiaroveggenza politica.
Aveva proprio ragione quello statista che ammoniva che lo sport preferito dagli italiani non è il calcio, bensì l'agilità nel salire sul carro del vincitore appena le cose si mettono bene, e quella di scenderne altrettanto velocemente non appena su quel carro inizia a tirare aria di burrasca.
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