Per Brittany ci si aspettava una preghiera e non una
condanna da parte della Chiesa.
Una ragazza americana, Brittany Maynard, malata di cancro al cervello
ha preferito togliersi la vita ingerendo una dose letale
di pastiglie.
Si può essere d’accordo o meno con questo gesto, ma di una cosa tutti dovremmo essere certi, e cioè sul rispetto per la sua scelta di morte
e l’augurio che non capiti mai a noi, ai nostri
famigliari o amici o conoscenti di doverla fare.
Perché l’’unica cosa
che mai nessuno di noi dovrebbe fare è proprio quella di esprimere su un gesto così un verdetto di condanna.
Stupisce quindi che
il maggior condannante di Brittany sia
un cardinale della Chiesa cattolica.
Questo cardinale evidentemente ha dimenticato o non ha mai saputo che la religione cristiana predica la mansuetudine, la
comprensione paterna di Dio, la sua misericordia e il suo perdono nei confronti delle fragilità
umane, non la condanna e il castigo alla pena eterna.
Gesù sulla croce ha
perdonato i suoi carnefici, ha perdonato il ladrone con lui crocifisso, ha di certo compreso
e giustificato il gesto di Giuda ed ha (udite.... udite) probabilmente perdonato anche le
malefatte di Hitler, dato il chiaro
handicap mentale di costui.
Immaginarsi se non ha capito e giustificato e perdonato la
scelta estrema e dolorosa di Brittany.
La questione è che
invece qualcuno si crede di essere in diritto di interpretare a modo suo la volontà di Dio e di
mettersi al suo posto per giudicare e condannare.
Un cardinale non
dovrebbe mai dimenticarsi di come il suo Maestro abbia sempre saputo tener conto delle fragilità umane, e questo insegnamento dovrebbe averlo ben presente in modo particolare un cardinale
della Chiesa di Papa Francesco,
che si sta dannando l’anima per mostrarci un Dio mite e compassionevole e misericordioso.
Dai rappresentanti di questa Chiesa tutti noi ci saremmo quindi, per coerenza, aspettati
che avessero indetto dei seminari di preghiere per accompagnare in cielo
l’anima di Brittany, invece delle
parole di condanna e di rimprovero per il suo gesto che abbiamo udito.
Lei ormai è morta. Raccomandiamo
la sua anima a Dio, e lasciamo
perdere parole di condanna e di
giustizia divina vendicatrice che Dio stesso non attuerà mai.
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