4 novembre 2014

103.4) Per Brittany ci si aspettava una preghiera e non una condanna da parte della Chiesa.

Per Brittany ci si aspettava una preghiera e non una condanna da parte della Chiesa.

Una ragazza americana, Brittany   Maynard, malata di cancro al cervello ha  preferito  togliersi la vita ingerendo una dose letale di pastiglie.

Si può essere d’accordo o meno con questo gesto,  ma di una cosa tutti  dovremmo essere certi, e cioè  sul rispetto per la sua scelta di morte e  l’augurio che non capiti mai a  noi, ai nostri  famigliari o amici o conoscenti di doverla fare.

Perché l’’unica cosa  che mai nessuno di noi  dovrebbe  fare è proprio quella di  esprimere su un gesto così  un verdetto di condanna.

Stupisce  quindi che il maggior condannante  di Brittany sia un cardinale  della Chiesa cattolica.

Questo cardinale evidentemente ha dimenticato o non ha mai saputo  che la religione cristiana predica la mansuetudine,  la comprensione  paterna di Dio,  la  sua misericordia e il  suo perdono nei confronti delle fragilità umane, non la condanna  e il castigo  alla pena eterna.

Gesù sulla croce  ha perdonato i suoi carnefici, ha perdonato il ladrone con lui crocifisso, ha di certo   compreso  e giustificato il gesto di Giuda ed ha (udite.... udite)  probabilmente perdonato anche le malefatte di Hitler, dato  il chiaro handicap mentale di costui.

Immaginarsi se non ha capito e giustificato e perdonato la scelta estrema e dolorosa di Brittany.

La questione è che  invece qualcuno si crede di essere in diritto  di  interpretare a modo suo la volontà di Dio e di mettersi  al suo posto   per giudicare e condannare.

Un cardinale  non dovrebbe mai dimenticarsi di come il suo Maestro abbia  sempre  saputo tener conto  delle  fragilità umane, e questo insegnamento  dovrebbe  averlo ben presente  in modo particolare  un  cardinale  della Chiesa di Papa Francesco,  che si sta dannando l’anima per mostrarci un Dio  mite e compassionevole e misericordioso.

Dai rappresentanti di questa Chiesa  tutti noi ci saremmo quindi,  per coerenza,   aspettati  che   avessero indetto  dei seminari di preghiere  per  accompagnare  in cielo  l’anima di Brittany,   invece delle parole di condanna e di rimprovero per il suo gesto che abbiamo udito.

Lei ormai è morta.  Raccomandiamo la sua anima a Dio,  e lasciamo perdere   parole di condanna e di giustizia divina vendicatrice che Dio stesso non attuerà mai.

E a volte persino i cardinali farebbero meglio a tacere e a contare fino a 100 prima di aprire bocca e di  venirsene fuori con sproloqui   dettati forse  più  dalla cattiveria di   satana che non dalla misericordia di   Dio. 



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