5 settembre 2015

98.5) Io non sono omofobo . O forse si? Boh!


Io non sono omofobo così come non sono  neppure gorafobo, o idrofobo, o misofobo.
E non sono neppure ignifugo anche se ogni tanto mi scaldo e mi arrabbio  da impazzire.



Dice Wikipedia che l'omofobia è la paura e l'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e  delle persone  omosessuali,
bisessuali e transessuali.

Omosessuale o gay è chi va  sessualmente insieme  a qualcuno del suo stesso genere sessuale perciò il maschio che ha rapporti sessuali con un altro maschio e la donna che ha rapporti sessuali con un altra donna.

Bisessuale è chi  fa sesso indifferentemente  sia con  persone del suo stesso genere sessuale che con persone diverse dal suo genere sessuale.

Transessuale è invece chi  ha contemporaneamente nel suo corpo  le caratteristiche  sia di  maschio che di femmina, ritrovandosi ad  esempio  ad avere il  pene e i genitali (più o meno sviluppati) e contemporaneamente  seno e fattezze femminili.

Siccome si fa molta confusione e si fa presto a tacciare di omofobia chi  osa anche solo esprimere un piccolo parere  in materia di sesso,  io personalmente, a scanso di equivoci,  ci tengo a precisare che:
1)    Non me ne frega niente se uno è omosessuale o bisessuale, nel senso che, se  lasciano stare me, i miei familiari, i miei amici e/o conoscenti, sono liberi di fare   quello che vogliono  con chi pare a loro e nel modo che piace  a loro.
2)     per i transessuali invece  provo un po’ di pena perché  la loro condizione fisica, non cercata  e non voluta  li mette oggettivamente  in uno stato di  incertezza che potrebbe   influire sulle loro capacità psichiche.
Si pensi ad un adolescente che non sa bene se essere carne o pesce, se vestirsi da maschio o da ragazza,  se frequentare amicizie maschili o femminili, con relative prese in giro da parte dei bulletti di quartiere .E’ purtroppo destinato/a  ad una vita dura  e piena di  derisioni.

Ciò detto e chiarito, mi lasciano quindi del tutto indifferente  le manifestazioni  dei vari Gay Pride nelle varie città.
Io li considero come fossero raduni, che so , di metalmeccanici  in pensione, o di  ex alpini o bersaglieri che ogni tanto vogliono sfilare  in parata di fronte alla cittadinanza e ai quali raduni mi guardo bene dal partecipare o dall'osservare  anche solo da lontano.

Che tutte queste categorie  di cittadini  debbano avere dei diritti  uguali a quelle delle persone  cosiddette etero sessuali, mi sembra perciò cosa  giusta ed equa, e quindi   sono favorevole al fatto che gli omosessuali  maschi o femmine   si possano riunire in coppie di pari sesso  o convivere assieme, o   esternare i loro sentimenti in pubblico ed essere  comunque  portatori  di diritti e doveri civili  al pari  di chi gay o lesbica invece non è.

Se a loro piace, per me  possono anche parodiare il matrimonio , legandosi  in una” Unione civile” (o qualcosa di simile)   che il codice dovrà poi ben regolare e tenere distinta dal matrimonio vero e proprio,  cioè basato sulla diversità dei sessi.

Uniti civilmente i gay  quindi si, e  con gli stessi diritti e obblighi  degli sposi da  matrimonio, tranne che sui diritti e doveri riguardo ai figli dato che per loro stessa conformazione fisica due maschi conviventi o due femmine insieme non possono procreare.

I figli  no, i figli devono star fuori da paternità  o maternità fittizie o surrogate e neppure possono essere dati in affido o adozione a queste coppie, perché  essi sono  la parte  più debole e devono quindi  essere tutelati ed hanno il diritto a veri sentimenti paterni e materni e non è giusto che  diventino grandi in una “famiglia”composta da due uomini o due donne, dove il piacere dei grandi e degli adulti di stare insieme e di farsi compagnia anche sessuale,   non sempre  anzi  quasi mai si accompagna  a veri sentimenti di maternità o di paternità.

Ah! ma allora tu sei omofobo! Dici di non esserlo ma invece lo sei, e come!
Per te i gay  sono persone inferiori  o malate e infatti  non riconosci loro i tuoi stessi  e completi diritti!

Ebbene si, signori miei, se  la vedete così, ebbene io sono e mi dichiaro  omofobo.

Non vi riconosco il diritto di crescere ed educare dei figli  in una  casa dove  i bambini devono chiamare  mamma un uomo  o papà una donna , perché per me così facendo fate loro del male, gli confondete le idee, e ne farete di questi vostri presunti “figli”  degli spostati psichici per tutta la vita.

Io non sono omofobo, ma se proprio lo volete , allora  oltre che omofobo mi dichiaro pure: ailurofobo,anglofobo,basofobo,ereutofobo,esterofobo,fotofobo,francofobo,gallofobo,germanofobo,gorafobo,idrofobo,liofobo,misofobo,ombrofobo,pirofobo,sessuofobo,slavofobo,tedescofobo,xenofobo,zoofobo,

e pure ignifugo, che non c’entra niente, ma in questo elenco  del menga  mi pare che ci possa stare.



Ciao e vi prego non invitatemi al vostro prossimo Gay Pride perché tanto  non ci verrò , e sprechereste così un invito che forse a qualcun altro  avrebbe potuto  magari interessare.





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