12 ottobre 2015

111.5) Magari tra qualche anno il Marino sindaco di Roma lo rimpiangeremo.


Magari tra qualche anno il  Marino sindaco di Roma lo rimpiangeremo.





Nelle obbligate e forzate dimissioni di Marino si può purtroppo intuire che dietro ci sia la mafia.



Nei suoi due anni di governo  dell’ amministrazione comunale di Roma, il sindaco Marino,  pur  in un  sottofondo di onestà, si è comportato  più e più volte   con leggerezza,  incompetenza  e stupidità.
Egli ingenuamente  si è  dato da fare per  accelerare la propria rovinosa caduta nella polvere.

A dimostrarlo resta la stupidità  della richiesta di rimborso
  delle spese e degli scontrini sui quali, da ultimo è caduto.

Oltre a essersi reso ridicolo per il mancato pagamento di un numero spropositato di multe per divieto di sosta ad opera dei suoi stessi vigili urbani, egli ha fatto  continui spostamenti e viaggi  aerei  da e per gli Stati Uniti, dove  aveva vissuto per anni facendo carriera ospedaliera chirurgica, e dove possiede degli appartamenti e ha ancora oggi legami di amicizia con personaggi  facoltosi.
Questi continui spostamenti da un continente all'altro, oltre a tenerlo frequentemente lontano dai bisogni della città di Roma, hanno dato origine a numerose   sue richieste di rimborso spese .

Si aggiunga a queste inoltre  l’ uso improprio  della carta di credito di rappresentanza, anche per importi modesti (si parla di  un totale che va   da 9 mila a 24 mila euro) per la sua mania di invitare  “fuori  a cena “ celebri chirurghi, atleti, attori e   giornalisti,  il che lo ha esposto all'accusa di peculato, un reato punito  a volte con la reclusione.

 Indubbiamente, le sue sono state condotte che hanno avuto rilevanza sotto il profilo del danno erariale alle casse statali, ma che comunque  denotano   insipienza e sprovvedutezza da parte di un soggetto  che ha la responsabilità del governo amministrativo  della capitale d’ Italia, oltre a  una stupida  leggerezza di fondo che sicuramente non era finalizzata al deliberato scopo di appropriarsi delle risorse finanziarie pubbliche “per arricchimento personale”, come  recita   il reato di peculato.

E infatti il “ nostro “ ha   candidamente  promesso di  rimborsare subito  allo Stato   la somma dio 20 mila euro  tramite prelievo dal proprio conto corrente bancario, per rimediare  alle sue stupide richieste di rimborso spese.

Detto tutto  questo,  cioè accennato  all'incapacità  congenita di Marino di  essere oltre che un buon chirurgo  anche un eccellente sindaco,  non si capisce però  tutto questo can-can  per  forzare le sue dimissioni.

In Italia egli  non è l’unico sindaco incapace e  stupido - ce ne sono centinaia di  primi cittadini così in   comuni  grandi e piccoli di città e di paesi,- ma è l’unico per cui si sia  sollevato  tutto questo gran polverone delle sue dimissioni. 
Il dubbio e il sospetto sono  che  dietro la forzatura delle  sue  dimissioni ci siano  degli interessi  forti , e  talmente forti  che  non possono che essere imputati alla mafia.
Se pensiamo che  sotto la gestione  del sindaco Marino, contrariamente a quanto era successo  sotto i  suoi predecessori,  è venuto alla luce ed è  scoppiato il bubbone di Mafia capitale,  si può capire l’accanimento dei poteri forti  per le sue  immediate dimissioni e per la sua sostituzione con un Commissario  straordinario.

Il siluramento del sindaco Marino è quindi la riprova che  vi sia in atto tutta   una manovra  per liberarsi di un uomo  scomodo,   forse politicamente incapace e amministrativamente stupido , ma   dotato in fondo di una  onestà intellettuale a prova di mafia.

Vedrete che non appena ottenute le sue dimissioni,  la struttura organizzativa di  Mafia Capitale,  ad oggi solo  provvisoriamente scalfita dalle indagini della magistratura,  imporrà  il Suo commissario straordinario per il Giubileo   e allora si che qualcuno intascherà miliardi facili.  

E’ evidente che la mafia, proprio   adesso che sta per  andare in onda l’Anno Santo col suo Giubileo, con le opere pubbliche e il valzer di miliardi di euro che ne conseguiranno, non poteva certo starsene lì inerte a guardare.
Doveva necessariamente mettere in moto sulla scacchiera tutte  le sue pedine!

Le industrie in odore di mafia  hanno bisogno  di approfittare della occorrenza  del Giubileo, a loro  serve di poter vincere con facilità  gli appalti e cosa c’è di meglio   del commissariamento del comune di Roma,  con il conseguente annullamento delle gare  pubbliche di appalto e la   loro assegnazione  pilotata  tramite bustarelle  “ad personam e ad aziendam"?

Questo è  verosimilmente  il retroscena delle dimissioni di Marino, e certo, lui  si è ingenuamente dato da fare per  accelerare la propria rovinosa caduta nella polvere,  ma stiamo attenti a cantare troppo presto vittoria per il suo siluramento.


Magari tra qualche anno un personaggio come il sindaco Marino,  con  la sua onestà di fondo, purtroppo unita a stupidità  amministrativa,  di fronte al dilagare dell malaffare, saremo costretti a rimpiangerlo.


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