27 dicembre 2015

139.5) Riflessioni sulla macellazione islamica.



Riflessioni  sulla  macellazione islamica.


Parlando con amici  musulmani, è risultato che la Caritas Italiana, a fronte dei 35 euro giornalieri che riceve dallo Stato italiano per ogni profugo che assiste, ne spende al massimo 10 o 15   intascandosene la differenza.
Sono forse cattive  le persone  della Caritas?
 La Caritas  intende forse  fare una speculazione immonda sulla pelle dei bisognosi?

Niente di tutto ciò, ma semplicemente accade  che nelle mense della Caritas la maggior parte dei rifugiati rifiuta i cibi a base di carne in quanto non  è stata macellata secondo il loro  rito islamico e,  a questo punto, il pasto che  viene loro servito è composto da riso o pasta, pane, formaggi , verdure e bottiglietta di acqua per un costo complessivo di  massimo  5 euro a pasto.

E' uno strano, comportamento quello della Caritas, mi sono detto,  perché,  visto che i volontari di questa associazione  sono lì per  aiutare  per lo più delle persone di religione islamica, ci vorrebbe poco fornire loro dei cibi  previsti dalle loro usanze e dalla loro religione.  
 Mi sono  ripromesso di capirne  un po’ di più  e   sono giunto a queste meditazioni .

1)        Macellazione islamica della carne, 
E’ più crudele la macellazione islamica o quella occidentale?
L’Islam prescrive delle norme precise per l’uccisione degli animali perché il fedele musulmano ne possa mangiare le carni.
L’insieme di queste norme va sotto il nome di “Macellazione Halal” dove la parola “Halal” ha il significato di “lecito” ed è il contrario di “Halam”, proibito.
La Macellazione Halal prescrive che, al momento dell’uccisione, l’animale deve essere cosciente e deve venire ucciso tagliandogli la gola con un coltello affilato.

 La testa dell’animale deve essere orientata verso la Mecca e non deve essere recisa.
 Nel momento dell’uccisione, il macellaio islamico deve recitare la formula “In nome di Dio, Clemente, Misericordioso”.
Purtroppo per l'animale  sembra però  che la morte sopraggiunga lentamente, tra urla e sofferenze inaudite, mentre  tutto il flusso di sangue, fino all'ultima goccia, deve fuoruscire  dal collo della povera bestia.
Pochi sanno che questo terribile metodo di macellazione è in uso anche presso le comunità ebraiche tra le quali ha il nome di Shechita.
Ebrei e Musulmani sono concordi nell'affermare che la carne così ottenuta è più buona e tenera perchè il sangue continua a circolare durante l’agonia dell’animale.


2)        Macellazione occidentale  della carne,
Al contrario,   la normativa europea prescrive lo stordimento dell’animale prima che venga ucciso istantaneamente con un colpo di pistola alla testa .
 I metodi di macellazione non islamici impongono che l’animale non sia cosciente prima della sua uccisione e questo è di solito ottenuto attraverso lo stordimento o l’elettronarcosi.

A prima vista dunque sembrerebbe che  il metodo di macellazione  islamico sia  il più  crudele dei due. 
Gli animalisti  infatti dicono che il metodo di macellazione islamico ‘Halal’ non è altro che un rito barbaro e sanguinario.

Allora, per stabilire la  bontà di un metodo sull'altro  il criterio adottato  deve consentire di   stabilire il grado di sofferenza dell’animale che si intende macellare, cioè il grado di crudeltà verso di esso.
 Ad una prima impressione visiva è’ senz'altro vero che quando il sangue fuoriesce dalla gola di un animale la scena che si presenta ai nostri occhi sembra piuttosto violenta, ma esaminiamo il fatto con criteri scientifici.

I FATTI SCIENTIFICI
Un’equipe dell’Università di Hannover in Germania ha esaminato i due metodi analizzando le registrazioni prodotte dall’elettroencefalogramma (EEG) e dall’elettrocardiogramma (ECG). 
In tutti gli animali utilizzati per l’esperimento sono stati chirurgicamente impiantati un certo numero di elettrodi in diverse parti del cranio e  successivamente a tali animali sono state concesse alcune settimane di tempo per ristabilirsi.

In seguito una parte di essi è stata macellata con il metodo islamico ‘Halal’, ovvero con  una rapida e profonda incisione sul collo da lato a lato, fatta con una lama molto affilata, che taglia la vena giugulare e l’ arteria carotidea insieme alla trachea e all’esofago, ma lascia intatta la spina dorsale.

La restante parte del bestiame prima di essere macellata è stata invece  stordita con il metodo della pistola a proiettile captivo, tipico dei mattatoi dell’Occidente.

Le registrazioni dell’ elettroencefalogramma e dell’ elettrocardiogramma hanno permesso l’osservazione delle condizioni del cervello e del cuore durante tutto il processo.

IL METODO MUSULMANO
Con il metodo ‘Halal’ non è stato registrato nessun cambiamento nel grafico dell’ elettroencefalogramma per i primi 3 secondi successivi all’incisione, indicando che l’animale non ha sentito nessun dolore dovuto al taglio. Questo non deve sorprendere: spesso, quando ci tagliamo con un arnese affilato, ce ne rendiamo conto solo dopo un po’ di tempo!
I  successivi 3 secondi (quindi quelli  dal 3 al 6) hanno registrato una condizione di incoscienza simile ad uno stato di sonno profondo causato dalla perdita di enormi quantità di sangue. Da quel momento in poi l'elettroencefalogramma ha riportato valori pari a zero che indicano un’assenza totale di dolore, nonostante il cuore stesse ancora battendo ed il corpo fosse in preda a forti convulsioni.
E’ questa la fase più sgradevole per chi assiste, che si convince erroneamente che l’animale stia soffrendo mentre il suo cervello in realtà non registra più nessun messaggio sensoriale.

IL METODO OCCIDENTALE
Con il metodo occidentale gli animali, dopo lo stordimento  erano in apparenza incoscienti e questo metodo di uccisione apparirebbe essere, per l’osservatore, molto meno crudele.
Ciononostante la lettura dell’ elettroencefalogramma ha indicato un dolore acuto subito dopo lo stordimento.
 Mentre nel metodo islamico l’animale non sente dolore a causa della  morte  quasi istantanea  del cervello, per dirla in parole semplici , il metodo occidentale provoca invece  subito l’arresto del cuore, mentre il cervello dell'animale è ancora capace di provare dolore.
Non si assiste, tuttavia , alle sgradevoli convulsioni, il che  significa che il sangue e il relativo dannoso acido urico non fuoriescono dal corpo dell'animale ma rimangono quindi  nella carne. 

A questo punto si può proprio dire che   l'apparenza inganna e che ciò che vediamo non è sempre la realtà. 

Il metodo occidentale  dello stordimento rende la macellazione di massa più facile e più accettabile al consumatore, che può ingannare se stesso sul fatto che l’animale non abbia sentito nessun dolore, quando va a comprare il suo pezzo di carne, pulita ed impacchettata, al supermercato.

Il metodo ‘Halal’, al contrario, non cerca di negare che  per l'alimentazione umana gli animali devono morire, ma la loro morte è eseguita in maniera tale da provocare  loro il minor dolore possibile.
Perciò, in conclusione, per i musulmani il fatto di poter integrare la propria dieta con proteine animali indica ad essi che hanno dei  doveri nei confronti del benessere dell’animale stesso, sia durante l’allevamento che durante la macellazione.

Mentre, al contrario, i moderni metodi di allevamento e macellazione occidentali puntano ad un mercato di consumo di massa e trattano l’animale come merce.
 Così come le batterie di galline sono più adatte alla produzione di quantità di uova su larga scala, anche i metodi di macellazione occidentali sono migliori per l’industria della carne, ma non sono favorevoli né all'animale, né al consumatore.
Il modello islamico garantisce sia  una vita più sana per l’animale che  una carne più salutare per il consumatore.

Per questo quindi non capisco lo strano comportamento della Caritas  nel rifiutarsi di servire ai profughi islamici  un  piatto di carne macellato secondo  le loro usanze.
Che gliene frega?
I soldi  per comperare la carne lo Stato glieli dà, e allora che  importanza può avere  per  questa associazione far macellare la carne  in un modo o nell'altro?
O si punta invece a  minimizzare  la spesa per  intascarne la differenza tra quanto ricevuto e quanto speso?.
Io non lo voglio pensare, ma qualcuno invece già lo pensa.







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