Riflessioni sulla macellazione islamica.
Parlando
con amici musulmani, è risultato che la Caritas Italiana, a fronte dei 35
euro giornalieri che riceve dallo Stato italiano per ogni profugo che assiste,
ne spende al massimo 10 o 15 intascandosene la differenza.
Sono forse cattive le persone della Caritas?
La Caritas intende forse fare una speculazione immonda sulla pelle dei bisognosi?
La Caritas intende forse fare una speculazione immonda sulla pelle dei bisognosi?
Niente di tutto ciò, ma semplicemente accade che nelle mense della Caritas la maggior parte
dei rifugiati rifiuta i cibi a base di carne in quanto non è stata macellata secondo il
loro rito islamico e, a questo punto, il pasto che viene loro
servito è composto da riso o pasta, pane, formaggi , verdure e bottiglietta di
acqua per un costo complessivo di massimo 5 euro a pasto.
E' uno strano,
comportamento quello della Caritas, mi sono detto, perché, visto che i volontari di questa associazione sono lì per aiutare per lo più delle persone di religione islamica, ci vorrebbe poco fornire loro dei cibi previsti dalle loro usanze e dalla loro religione.
Mi
sono ripromesso di capirne un po’ di più e sono
giunto a queste meditazioni .
1) Macellazione islamica della carne,
E’
più crudele la macellazione islamica o quella occidentale?
L’Islam
prescrive delle norme precise per l’uccisione degli animali perché il fedele
musulmano ne possa mangiare le carni.
L’insieme di queste norme va sotto il nome di “Macellazione Halal” dove la parola “Halal” ha il significato di “lecito” ed è il contrario di “Halam”, proibito.
La Macellazione Halal prescrive che, al momento dell’uccisione, l’animale deve essere cosciente e deve venire ucciso tagliandogli la gola con un coltello affilato.
La testa dell’animale deve essere orientata verso la Mecca e non deve essere recisa.
Nel momento dell’uccisione, il macellaio islamico deve recitare la formula “In nome di Dio, Clemente, Misericordioso”.
Purtroppo per l'animale sembra però che la morte sopraggiunga lentamente, tra urla e sofferenze inaudite, mentre tutto il flusso di sangue, fino all'ultima goccia, deve fuoruscire dal collo della povera bestia.
Pochi sanno che questo terribile metodo di macellazione è in uso anche presso le comunità ebraiche tra le quali ha il nome di Shechita.
Ebrei e Musulmani sono concordi nell'affermare che la carne così ottenuta è più buona e tenera perchè il sangue continua a circolare durante l’agonia dell’animale.
L’insieme di queste norme va sotto il nome di “Macellazione Halal” dove la parola “Halal” ha il significato di “lecito” ed è il contrario di “Halam”, proibito.
La Macellazione Halal prescrive che, al momento dell’uccisione, l’animale deve essere cosciente e deve venire ucciso tagliandogli la gola con un coltello affilato.
La testa dell’animale deve essere orientata verso la Mecca e non deve essere recisa.
Nel momento dell’uccisione, il macellaio islamico deve recitare la formula “In nome di Dio, Clemente, Misericordioso”.
Purtroppo per l'animale sembra però che la morte sopraggiunga lentamente, tra urla e sofferenze inaudite, mentre tutto il flusso di sangue, fino all'ultima goccia, deve fuoruscire dal collo della povera bestia.
Pochi sanno che questo terribile metodo di macellazione è in uso anche presso le comunità ebraiche tra le quali ha il nome di Shechita.
Ebrei e Musulmani sono concordi nell'affermare che la carne così ottenuta è più buona e tenera perchè il sangue continua a circolare durante l’agonia dell’animale.
2) Macellazione occidentale della carne,
Al contrario, la normativa europea prescrive lo stordimento dell’animale prima che
venga ucciso istantaneamente con un colpo di pistola alla testa .
I metodi di macellazione non islamici impongono che l’animale non sia cosciente prima della sua uccisione e questo è di solito ottenuto attraverso lo stordimento o l’elettronarcosi.
I metodi di macellazione non islamici impongono che l’animale non sia cosciente prima della sua uccisione e questo è di solito ottenuto attraverso lo stordimento o l’elettronarcosi.
A prima vista dunque sembrerebbe che il metodo di macellazione islamico sia il più crudele dei due.
Gli animalisti infatti dicono che il metodo di macellazione islamico
‘Halal’ non è altro che un rito barbaro e sanguinario.
Allora, per stabilire la bontà di un metodo sull'altro il criterio adottato deve consentire di stabilire il
grado di sofferenza dell’animale che si intende macellare, cioè il grado di
crudeltà verso di esso.
Ad una prima impressione visiva è’ senz'altro vero che quando il sangue fuoriesce dalla gola
di un animale la scena che si presenta ai nostri occhi sembra piuttosto
violenta, ma esaminiamo il fatto con criteri scientifici.
I FATTI SCIENTIFICI
Un’equipe dell’Università di Hannover in Germania ha
esaminato i due metodi analizzando le registrazioni prodotte
dall’elettroencefalogramma (EEG) e dall’elettrocardiogramma (ECG).
In tutti gli animali utilizzati per l’esperimento sono stati chirurgicamente impiantati un certo numero di elettrodi in diverse parti del cranio e successivamente a tali animali sono state concesse alcune settimane di tempo per ristabilirsi.
In tutti gli animali utilizzati per l’esperimento sono stati chirurgicamente impiantati un certo numero di elettrodi in diverse parti del cranio e successivamente a tali animali sono state concesse alcune settimane di tempo per ristabilirsi.
In seguito una parte di essi è stata macellata con il metodo
islamico ‘Halal’, ovvero con una rapida e profonda incisione sul collo da lato a
lato, fatta con una lama molto affilata, che taglia la vena giugulare e l’
arteria carotidea insieme alla trachea e all’esofago, ma lascia intatta la
spina dorsale.
La restante parte del bestiame prima di essere macellata è
stata invece stordita con il metodo della pistola a proiettile captivo, tipico dei
mattatoi dell’Occidente.
Le registrazioni dell’ elettroencefalogramma e dell’
elettrocardiogramma hanno permesso l’osservazione delle condizioni del cervello
e del cuore durante tutto il processo.
IL METODO MUSULMANO
Con il metodo ‘Halal’ non è stato registrato nessun
cambiamento nel grafico dell’ elettroencefalogramma per i primi 3 secondi
successivi all’incisione, indicando che l’animale non ha sentito nessun dolore
dovuto al taglio. Questo non deve sorprendere: spesso, quando ci tagliamo con
un arnese affilato, ce ne rendiamo conto solo dopo un po’ di tempo!
I successivi 3 secondi (quindi quelli dal 3 al 6)
hanno registrato una condizione di incoscienza simile ad uno stato di sonno
profondo causato dalla perdita di enormi quantità di sangue. Da quel momento in
poi l'elettroencefalogramma ha riportato valori pari a zero che indicano
un’assenza totale di dolore, nonostante il cuore stesse ancora battendo ed il
corpo fosse in preda a forti convulsioni.
E’ questa la fase più sgradevole per chi assiste, che si
convince erroneamente che l’animale stia soffrendo mentre il suo cervello in
realtà non registra più nessun messaggio sensoriale.
IL METODO OCCIDENTALE
Con il metodo occidentale gli animali, dopo lo stordimento erano in apparenza
incoscienti e questo metodo di uccisione apparirebbe
essere, per l’osservatore, molto meno crudele.
Ciononostante la lettura dell’ elettroencefalogramma ha
indicato un dolore acuto subito dopo lo stordimento.
Mentre nel metodo islamico l’animale non sente dolore a causa della morte quasi istantanea del cervello, per dirla in parole semplici , il metodo occidentale provoca invece subito l’arresto del cuore, mentre il cervello dell'animale è ancora capace di provare dolore.
Mentre nel metodo islamico l’animale non sente dolore a causa della morte quasi istantanea del cervello, per dirla in parole semplici , il metodo occidentale provoca invece subito l’arresto del cuore, mentre il cervello dell'animale è ancora capace di provare dolore.
Non si assiste, tuttavia , alle sgradevoli convulsioni, il che significa che il sangue e il relativo dannoso acido urico non fuoriescono dal corpo dell'animale ma rimangono quindi nella carne.
A questo punto si può proprio dire che l'apparenza inganna e che ciò che vediamo non è sempre la realtà.
Il metodo occidentale dello stordimento rende la macellazione di massa
più facile e più accettabile al consumatore, che può ingannare se stesso sul
fatto che l’animale non abbia sentito nessun dolore, quando va a comprare il
suo pezzo di carne, pulita ed impacchettata, al supermercato.
Il metodo ‘Halal’, al contrario, non cerca di negare che per l'alimentazione umana gli animali devono morire, ma la loro morte è eseguita in
maniera tale da provocare loro il minor dolore possibile.
Perciò, in conclusione, per i musulmani il fatto di poter
integrare la propria dieta con proteine animali indica ad essi che hanno dei
doveri nei confronti del benessere dell’animale stesso, sia durante
l’allevamento che durante la macellazione.
Mentre, al contrario, i moderni metodi di allevamento e
macellazione occidentali puntano ad un mercato di consumo di massa e trattano
l’animale come merce.
Così come le batterie di galline sono più adatte alla produzione di quantità di uova su larga scala, anche i metodi di macellazione occidentali sono migliori per l’industria della carne, ma non sono favorevoli né all'animale, né al consumatore.
Così come le batterie di galline sono più adatte alla produzione di quantità di uova su larga scala, anche i metodi di macellazione occidentali sono migliori per l’industria della carne, ma non sono favorevoli né all'animale, né al consumatore.
Il modello islamico garantisce sia una vita più sana per
l’animale che una carne più salutare per il consumatore.
Per questo quindi non capisco lo strano comportamento della Caritas nel rifiutarsi di servire ai profughi islamici un piatto di carne macellato secondo le loro usanze.
Che gliene frega?
I soldi per comperare la carne lo Stato glieli dà, e allora che importanza può avere per questa associazione far macellare la carne in un modo o nell'altro?
O si punta invece a minimizzare la spesa per intascarne la differenza tra quanto ricevuto e quanto speso?.
Io non lo voglio pensare, ma qualcuno invece già lo pensa.
Per questo quindi non capisco lo strano comportamento della Caritas nel rifiutarsi di servire ai profughi islamici un piatto di carne macellato secondo le loro usanze.
Che gliene frega?
I soldi per comperare la carne lo Stato glieli dà, e allora che importanza può avere per questa associazione far macellare la carne in un modo o nell'altro?
O si punta invece a minimizzare la spesa per intascarne la differenza tra quanto ricevuto e quanto speso?.
Io non lo voglio pensare, ma qualcuno invece già lo pensa.
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