necessary condom. non necessary condom.
Cosa mi sia saltato in mente, una sera, al bar, di venirmene fuori con questo ragionamento per commentare la notizia che il Papa, in visita in Africa, aveva raccomandato di non usare il preservativo:
“Allora, ragazzi, qui dicono che usare il preservativo si fa peccato.
Per quel che ne so, finora ho sempre ritenuto che il peccato sia un’offesa cosciente e volontaria a Dio, cioè io sono sicuro che comportandomi in un certo modo, compiendo una determinata azione, io offendo Dio, e proprio questo voglio fare.
Ma, secondo voi, uno che usa il preservativo vuole forse recare offesa a Dio? No di certo, vuole solo usare il preservativo.
E poi perchè Dio dovrebbe ritenersi offeso se io uso il preservativo?
Forse tutto sommato noi uomini consideriamo Dio come un’entità che si offende facilmente, che ha l’incazzatura facile, che si arrabbia con noi per ogni nostra minima cretinata, mentre invece forse Lui ha di meglio da fare che stare a sentire e guardare noi e le nostre miserie.
Noi uomini ci diamo troppa importanza, e pensiamo che Dio se ne stia lì tutto il giorno ad ammirare le nostre malefatte, e a crogiolarsi dalla gioia nel pensare alle pene dell’inferno che ci farà soffrire nell’aldilà.
Ma guardiamoci un po’ intorno: nell’universo noi abitanti della Terra, come grandezza fisica, possiamo essere paragonati ad un piccolo formicaio che sia situato in una foresta impenetrabile dell’Amazzonia.
Si è vero, noi nel nostro formicaio crediamo di essere in tanti, ci muoviamo in continuazione, ci diamo da fare, ci sgambettiamo a vicenda, lasciamo morire nell'indifferenza le formiche più deboli o quelle che hanno lavorato per rendere confortevole il nostro mucchio di sterpaglie, ci litighiamo, forse anche a volte ci aiutiamo a vicenda, ma sempre un piccolo formicaio siamo, non siamo il centro dell’universo.
Eppure noi abbiamo la presunzione di essere al centro dell’attenzione del padrone dell’intera foresta, siamo convinti che Lui sia sempre lì a guardare l’ andirivieni sconclusionato e senza senso del nostro formicaio, pronto a calpestarci e stritolarci se per caso usiamo il preservativo.
Ma cosa volete che gliene freghi di noi e dei nostri preservativi?
Probabilmente non si ricorderà più neppure di averlo creato il nostro formicaio”.
Cosa mi sia passato in mente , ripeto, di fare un simile ragionamento lo sa solo la mia mente bacata e corrotta, perchè si è scatenata la reazione degli altri del bar.
E’ stato subito tutto un parlare male dell’attuale Papa, delle gerarchie ecclesiastiche e della Chiesa in generale, non al passo con le aspettative della gente.
E poi si è parlato in toni purtroppo razzistici di Africa, di continente retrogrado, di Aids, di sesso libero e animalesco praticato come e con chi si vuole.
Si è discusso sull’importanza del preservativo e sulla sua reale capacità di contenere la diffusione delle malattie sessuali, e se non sia l’astinenza il miglior metodo per evitare la diffusione dell’Aids e nello stesso tempo per far nascere meno figli, riducendo così drasticamente la mortalità infantile e gli aborti.
Poi dall’Africa si è passati a discutere sul modo di concepire la sessualità da parte di noi occidentali, se sia più efficace l’uso del preservativo oppure il metodo anticoncezionale Ogino Knaus, e quale sia il metodo migliore, ed anche perché ci sia la necessità di usare un metodo.
Avvicinandosi l’ora di chiusura mattutina (o notturna?) del bar, il solito Professore ha, col suo pragmatismo, stilato un piccolo elenco delle cose che ci avevano infervorato nella discussione, per fissarne i capisaldi.
1) Il veto papale di usare il preservativo non ha alcun fondamento biblico. La Bibbia non dice che usare il preservativo sia un atto peccaminoso. Dice che l'atto sessuale tra un uomo e una donna deve essere dominato da un sentimento di amore e preordinato alla procreazione. L’interpretazione della Chiesa afferma quindi che usare il preservativo, col fine di non procreare, è peccato. Se seguiamo alla lettera il dettato della Bibbia, allora dovremmo considerare peccatrici anche tutte le coppie che sistematicamente ricorrono al metodo Ogino-Knaus per non avere figli.
2) L'ostilità del Papa alla distribuzione massiccia del preservativo vanifica cinquanta anni di sforzi fatti dalle organizzazioni sanitarie internazionali per arginare il fenomeno dell'Aids in Africa, le quali affermano che usare il preservativo è un diritto di tutti e un dovere verso il prossimo.
E tuttavia non sono neppure da passare sotto silenzio gli interessi economici delle multinazionali farmaceutiche che premono per la diffusione capillare e a pagamento dei loro prodotti.
3)Secondo l'interpretazione della Chiesa la Bibbia direbbe che lasciarsi andare ad atti contro la procreazione è peccato, ma quasi certamente nessuno dei cattolici che usa il preservativo o la pillola è convinto di stare commettendo un peccato. Non sta scritto in nessun libro che il cristiano deve procreare necessariamente, e quindi essi si avvalgono dei contraccettivi anche contro il parere della Chiesa di cui dicono di essere praticanti.E d'altronde se non si usasse fare un certo controllo delle nascite tutte le nostre famiglie sarebbero composte da 20 o 30 persone.
4) Il Papa non ha detto che il preservativo non abbia una sua funzionalità (che la Chiesa tuttavia non condivide), ma ha semplicemente detto che il preservativo in se stesso non è la soluzione per sconfiggere l'Aids.
5) Secondo la Chiesa la soluzione contro le malattie sessuali sta nell’astinenza.
Si vorrebbero convincere le persone a non avere rapporti prematrimoniali e,dopo il matrimonio, ad avere rapporti solo con il coniuge, perchè si afferma da più parti che se non si va a letto con uomini e donne diversi non si contraggono malattie sessuali.
Per questo i preservativi non servono. L’Aids non ci sarebbe se non ci fossero i rapporti illegali. Se la malattia c’è già non è il preservativo che riesce a curarla, ma i medicinali adatti.
Il problema è riuscire convincere un intero continente ad essere fedele durante il matrimonio e ad astenersi prima. Il che potrebbe rivelarsi un'utopia bella e buona. Dio ha vietato la fornicazione, cioè il sesso fuori del matrimonio ma essendo gli uomini e le donne animali evoluti ma pur sempre animali, i rapporti promiscui, le scappatelle ci sono sempre stati e ci saranno sempre. L'astinenza è certamente il miglior metodo per evitare malattie sessuali e per non concepire figli, ed infatti quest’usanza era applicata anche in Europa per questioni sanitarie (per esempio per evitare la diffusione della sifilide).
6) Oggi la cultura, nei paesi cosiddetti sviluppati, è la cultura del sesso.
Tv, pubblicità, giornali, programmi, videogiochi, messaggi subliminali,tutto e tutti ci incitano al sesso. E’ questo quello che si vuole da noi. Viviamo in un mondo erotizzato nel quale siamo spinti a vedere la persona come una corpo, un oggetto da desiderare,adatto a soddisfare i nostri impulsi genitali. L'amore è stato distrutto, reso viscido e carnale. Dobbiamo essere dappertutto consumatori di sesso, perchè in questo modo possono venderci i loro prodotti pornografici (l'industria del sesso come si dice "tira molto")
E l'antidoto qual'è? Il preservativo! Siamo eccitati, ogni giorno vogliamo una dose di sesso, ma e se poi dovessero nascere dei figli? Ecco arrivato il preservativo, qualcuno farà guadagni enormi vendendoci i preservativi! Blocchiamo la vita, così possiamo continuare tranquillamente a fare i comodi nostri senza problemi! Trastulliamoci nel sesso, usiamo i nostri organi genitali come fossero dei giocattoli, chi se ne importa di Dio, della Chiesa e dei suoi insegnamenti?
E’ stata una bella discussione. Ma sono le due e il bar chiude. Sciogliamo la compagnia.
Arrivederci alla prossima.
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