Le più belle vacanze estive della mia vita di adolescente le ho passate al Trofio.
Durante l’estate il Trofo, diciamo così, chiudeva, e i ragazzi se ne tornavano a casa dal termine della scuola fino all’inizio del nuovo anno scolastico.
Non tutti, però, perché alcuni di noi non avevano una vera famiglia dove andare oppure perchè i nostri genitori erano troppo poveri per potersi permettere assenze dal lavoro e quindi non sarebbero stati in grado di badare a noi durante il periodo estivo.
Così un gruppo di noi, in genere una dozzina, anche d’estate se ne stava al Trofio.
Le nostre erano giornate di ozio e di giochi.
Anzitutto ci si alzava alle sette invece che alle sei e un quarto, e dopo la messa, avevamo a nostra disposizione un’intera giornata, senza assistenti a controllarci, per poter leggere qualche libro preso dalla biblioteca, oppure i giornalini a fumetti, giocare a carte o a calcio nei cortili.
Gli unici orari da rispettare erano quelli per il pranzo e la cena e per un pisolino dopo pranzo.
Mi ricordo che verso il mese di agosto ogni anno arrivava al Trofio un camion Leoncino OM carico di angurie che venivano scaricate all’ombra in un angolo di un campetto vicino al campo sportivo grande.
Quelle angurie erano un regalo di qualche agricoltore per noi ragazzi del Trofio, e ogni giorno, verso le quattro del pomeriggio facevamo merenda con una mezza anguria oppure con una intera per i più affamati, rosicchiando obbligatoriamente assieme ad esse dei pezzi di pane raffermo che le suore ci distribuivano e che noi, per fare più presto ad ingoiarlo inzuppavamo d’acqua sotto il rubinetto.
In pochi giorni quella montagna di angurie si riduceva immancabilmente a un mucchietto, che poi marciva perché non avevamo più la forza di mangiarle.
Le giornate erano oziose, ma passavano con piacere.
Mi ricordo che un anno mia mamma mi disse che mi avrebbe fatto trascorrere a casa le vacanze estive , ma io la supplicai piangendo di lasciarmi lì al Trofio insieme ai miei amici estivi.
Essa quasi si offese, ma poi capì che io, a casa mia , essendo in collegio tutto l’anno, non avevo amici e avrei trascorso un' estate da solitario e infelice, e mi lasciò trascorrere anche quella volta le vacanze estive al Trofio.
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