1 agosto 2010

128.0) Temporali fuori e dentro di noi.

Temporali fuori e dentro di noi.




Stamattina, mentre guidavo l’automobile,  un temporale di una violenza inaudita mi ha colpito.
Tuoni, lampi, fulmini e chicchi di grandine grossi come palline da ping pong.
Buio sulla terra com fosse notte, tanto che i lampioni delle strade  si sono improvvisamente accesi, salvo poi spegnersi del tutto, dopo qualche momento, quando l’Enel, per paura dei fulmini sulle centraline,  ha staccato la spina.
Semafori fuori uso e senza alcun  lampeggio.
Il tutto è durato una buona mezz’ora e per fortuna sono riuscito a fermarmi  al riparo sotto un cavalcavia  della superstrada con altri malcapitati  automobilisti.
Parlando tra di noi, quello che ci stupiva non era tanto il fatto che ci fossero dei temporali, che anzi in questa stagione, con il caldo che faceva erano i benvenuti, ma come mai  essi fossero  così’ potenti e distruttivi rispetto al passato.

Il mio compagno di viaggio, l’amico fraterno Frate Antonio da Bergamo, si è  improvvisato allora "cicerone"  ed ha sfoderato agli astanti ,  riuniti in un gruppetto sotto il cavalcavia,  nel perdurare del temporale,  tutto il suo sapere sull’argomento “clima  temporalesco”.
E' purtroppo vero ci informò, che oggi , a causa  del  surriscaldamento dell’atmosfera cittadina i temporali sulle città sono diventati più violenti, che nei decenni scorsi.
La causa di questi temporali  quasi apocalittici  è dovuta al fatto che  l’aria umida e molto fresca di provenienza atlantica si scontra  con l’aria calda sospinta sulla Penisola da un robusto anticiclone africano,  formando così una miscela “esplosiva”.
Lo scontro tra due masse d’aria così diverse, produce un numero incredibilmente alto di temporali particolarmente violenti e dagli effetti disastrosi, con grandinate eccezionali, trombe d’aria, fulmini e a volte catastrofiche alluvioni.




Ma la vera causa di questo  incattivirsi dei temporali estivi è dovuta al fatto  che l’anticiclone delle Azzorre, che porta con sé aria fresca atlantica e  garantisce alla nostra penisola clima  stabile estivo,  da qualche tempo è latitante, e  lascia che  il vero padrone del Mediterraneo sia l’ anticiclone africano, portatore di aria  calda subsahariana.
Se poi alla latitanza dell’anticiclone delle Azzorre si sommano anche il deterioramento dell’effetto serra, (a causa del buco dell’ozono)  e il surriscaldamento del Globo,  l’instabilità del clima estivo è assicurata  e gli scontri violenti tra masse di aria calda e fredda  si fanno sempre più numerosi e violenti.
L’effetto serra è la capacità dell’atmosfera di trattenere più o meno calore al suo interno e quindi esso, regola le escursioni di temperatura fra il giorno e la notte e fra le zone in ombra e quelle illuminate.
Infatti la superficie terrestre viene riscaldata sfruttando l'energia proveniente dal Sole in due modi: per 1/3 grazie all'assorbimento diretto dell'energia proveniente dal Sole e per 2/3 a causa della chiusura dell'atmosfera che  trattiene, grazie all'effetto serra, l'energia "solare" rimandata in alto  dalla superficie terrestre sotto forma di radiazione infrarossa (l'atmosfera infatti non è scaldata direttamente dai raggi solari ma dalla superficie terrestre  che assorbe   e respinge  in alto i raggi solari).
Se non ci fosse l’effetto serra,la temperatura  media sulla superficie della Terra sarebbe di circa -18 C ( meno 18 gradi) mentre, grazie ad esso, il valore reale effettivo è di circa +14 C,( più 14 gradi)  ovvero molto al di sopra del punto di congelamento dell'acqua,  consentendo così la vita come la conosciamo.
Nel sistema solare, oltre che sulla Terra, l'effetto serra regola le condizioni termiche su Marte, Venere e Titano ed è per questo che  qualcuno ogni tanto pensa che su tali pianeti forse ci sia possibilità di vita.




Se l’effetto serra viene alterato, ad esempio con la creazione di buchi nell’ozono, i raggi  solari  penetrano più facilmente nell’atmosfera, producendo guai gravissimi di surriscaldamento.
Infatti i buchi nell’ozono riducono  lo strato di ozono  che funge da filtro  contro  le radiazioni ultraviolette dei raggi solari che sono dannose oltre che per la salute dell’uomo,  per la fotosintesi delle piante (con conseguente rischio di diminuzione dei raccolti) e portano alla distruzione  di frazioni importanti del plancton che è alla base della catena alimentare marina.




Purtroppo  l’uomo,  credendosi  il padrone della terra, contribuisce con i suoi comportamenti scriteriati a creare buchi nell’ozono inquinando l’ atmosfera  con la continua e crescente combustione di fonti fossili a scopo energetico, con  la deforestazione tropicale, e con la produzione   dei  gas CFC emessi quotidianamente dalle ciminiere  delle industrie: che determinano  un aumento in atmosfera dell'anidride carbonica (CO2), del metano (CH4), del protossido di azoto o ossido di azoto (N2O) e dell'ozono (O3) innalzando così di qualche grado  l'effetto serra naturale .


Ricordandosi  della veste che portava, frate Antonio da Bergamo  ha poi approfittato dell’occasione per fare un parallelo  tra l’aumentata violenza dei fenomeni temporaleschi  della natura e  l’aumento della  violenza  dentro il cuore umano.
Infatti delitti, ruberie, corruzione,  malversazioni  e comportamenti scorretti   anche  da parte di persone che  fino  ad ieri  venivano ritenute modello di virtù,  sono ormai all’ordine del giorno e ci fanno capire come anche nell’animo umano siano venuti a crearsi dei buchi  nello strato di  rispettabilità che  circonda la nostra coscienza.


E tutto questo a causa dello smodato  desiderio di apparire, di possedere, di primeggiare , di  farsi notare, di distinguersi dalla massa  e dal gregge, avendo ormai abbandonato  la strada  che la millenaria  voce del Signore ci aveva  finora  indicato, magari fatta di  sentieri impervi e stretti, da percorrere con sacrificio  ma  che tuttavia portavano alla meta, per  imboccare l’autostrada dei nostri  vizi, larga, in discesa  e  ben asfaltata, ma ricca di  insidie e pericoli  mortali per la nostra sopravvivenza spirituale.










Al termine di questa dotta lezione di "clima temporalesco  dentro e fuori di noi",  (il temporale nel frattempo si era  attenuato) ,  ci siamo lasciati ringraziando  con un caloroso applauso il nostro cicerone, e ripartendo ognuno di noi per la propria destinazione.


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