C’era una volta un campetto di calcio di periferia su cui giocavano degli extracomunitari.
Oggi lo hanno asfaltato.
Succede nella mia città.
In periferia c’è , da sempre un campetto di calcio, sul quale si sono allenate generazioni di calciatori, che si sono poi più o meno affermati.
Recentemente era diventato il campo da gioco oltre che dei ragazzi del quartiere, anche di numerosi ragazzi extracomunitari (soprattutto boliviani) che passavano la domenica mattina dando i famosi "quattro calci al pallone".
Questo probabilmente ha infastidito qualcuno che ha la presunzione di contare qualcosa nel Palazzo Comunale e, anche se nessuna lamentela ufficiale è mai giunta dalla popolazione e neppure dalla circoscrizione, ieri, l’Assessore al Verde e quello ai Lavori Pubblici, hanno fatto arrivare sul posto una serie di autocarri carichi di catrame e un paio di ruspe , per stendere una colata di asfalto sul campetto di calcio.
Quello che doveva essere un piccolo polmone verde di periferia, è adesso uno scempio asfaltato.
E’ comprensibile che a qualcuno possa non piacere il gioco del calcio, ma è meno comprensibile che si intervenga a proibirlo quando e solo perché è esercitato da ragazzi extracomunitari.
La gente del quartiere, che non è razzista, come invece si può supporre che lo siano i due assessori che hanno ordinato lo scempio, sollecita le autorità comunali , casomai ci fosse dell’asfalto disponibile, ad utilizzarlo, sempre in zona, sulle strade del quartiere per tappare i buchi e le voragini ed allargare i marciapiedi ormai impraticabili, invece di fare interventi senza senso.
E spera che venga rimosso presto quel cumulo di catrame e si restituisca al quartiere il suo storico campetto di calcio di periferia e che il materiale inerte così recuperato, lo si scarichi nei giardini privati dei due assessori maniaci asfaltatori.
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