19 gennaio 2010

15.0) C’era una volta un campetto di calcio di periferia su cui giocavano degli extracomunitari. Oggi lo hanno asfaltato.

C’era una volta un campetto di calcio di periferia su cui giocavano degli extracomunitari.
Oggi lo hanno asfaltato.

Succede nella mia città.
In periferia c’è , da sempre un campetto di calcio, sul quale si sono allenate generazioni di calciatori, che si sono poi più o meno affermati.

Recentemente era diventato il campo da gioco oltre che dei ragazzi del quartiere, anche di numerosi ragazzi extracomunitari (soprattutto boliviani) che passavano la domenica mattina dando i famosi "quattro calci al pallone".
Questo probabilmente ha infastidito qualcuno che ha la presunzione di contare qualcosa nel Palazzo Comunale e, anche se nessuna lamentela ufficiale è mai giunta dalla popolazione e neppure dalla circoscrizione, ieri, l’Assessore al Verde e quello ai Lavori Pubblici, hanno fatto arrivare sul posto una serie di autocarri carichi di catrame e un paio di ruspe , per stendere una colata di asfalto sul campetto di calcio.
Quello che doveva essere un piccolo polmone verde di periferia, è adesso uno scempio asfaltato.
E’ comprensibile che a qualcuno possa non piacere il gioco del calcio, ma è meno comprensibile che si intervenga a proibirlo quando e solo perché è esercitato da ragazzi extracomunitari.

La gente del quartiere, che non è razzista, come invece si può supporre che lo siano i due assessori che hanno ordinato lo scempio, sollecita le autorità comunali , casomai ci fosse dell’asfalto disponibile, ad utilizzarlo, sempre in zona, sulle strade del quartiere per tappare i buchi e le voragini ed allargare i marciapiedi ormai impraticabili, invece di fare interventi senza senso.
E spera che venga rimosso presto quel cumulo di catrame e si restituisca al quartiere il suo storico campetto di calcio di periferia e che il materiale inerte così recuperato, lo si scarichi nei giardini privati dei due assessori maniaci asfaltatori.


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