Alcune proposte della lega Nord in questi giorni fanno discutere l’opinione pubblica.
L’esposizione della bandiera regionale accanto a quella tradizionale e la modifica di alcune parole dell’Inno di Mameli (che non è mai stato dichiarato inno ufficiale dell’Italia), vengono vissute da alcune parti politiche come segnali di una volontà secessionista.
E tuttavia qualcosa bisognerà pure fare.
Cominci il Quirinale ad abolire quella strana bandiera tricolore a triangoli che sventola assieme a quella tradizionale a bande verticali verde bianca e rossa.
Se il Colle si può permettere lo sventolio di una bandiera diversa, perché la Lega Nord non può chiedere che accanto al tricolore tradizionale nazionale si affianchi una bandiera regionale?
Come le si potrà dire di no, se l’esempio viene dal Colle?
Diverso è invece il quesito sull’inno di Mameli si, inno di Mameli no.
Forse è venuto il momento di indire un concorso poetico nazionale per cambiare le parole dell’inno, perché, a parte le parole “Fratelli d’Italia”, il resto è incomprensibile ai più.
La musica potrebbe anche rimanere, ormai è entrata nel cuore della gente, ma, tanto per restare solo nella prima strofa che è la più conosciuta, di quel "schiava di Roma”, di quell’ "elmo di Scipio” e di quel "le porga la chioma”, non se ne può davvero più.
Chi canta l’inno non sa cosa stia cantando, ripete le parole a memoria senza capirne il significato, perché ormai sono frasi fuori dal nostro tempo e dal contesto abituale.
Un concorso poetico per rendere più attuali e più vicine al sentire popolare le parole dell’inno è ormai urgente ed auspicabile.
Io non ho simpatie leghiste, ma non ci vedo nessuna volontà secessionista in queste richieste che ritengo anzi legittime.
La bandiera a triangoli come dici tu, è quella del Presidente della Repubblica e sventola assieme alle altre 2 quando il Presidente è al Quirinale.
RispondiElimina