16 gennaio 2010

12.0) L’odio contro Di Pietro è più forte del terremoto di Haiti.

L’odio contro Di Pietro è più forte del terremoto di Haiti.

E’ successo il finimondo a Haiti. Un terremoto devastante che ha fatto, sembra, più di duecentomila vittime.

Povera gente, povere persone che, affamate, ferite e disperate, si aggirano per le strade alla ricerca di qualche parente superstite.
Scene da apocalisse che ti fanno persino vergognare, quasi fossimo esseri privilegiati, di vivere in una città nella quale i terremoti e queste scene di distruzione non sono mai avvenuti.

Sui giornali di tutto il mondo, questa catastrofe è descritta con titoloni di prima pagina e con ampi servizi e reportage all’interno.
Solo due giornali italiani fanno eccezione.
“Il Giornale” e “Libero”a questa immane tragedia non dedicano i titoli di apertura, ma solo dei servizi nelle pagine interne.
I titoloni di prima pagina sono dedicati, pensate un po’ che novità, a Di Pietro e alle sue malefatte e a quelle delle cooperative rosse, vale a dire comuniste.
Che notizie, ragazzi!
Sono notizie vecchie di almeno dieci anni, o giù di lì.







Il fine principale per i direttori di questi due giornali(?) non è quello di informare i lettori su quanto sta accadendo nel mondo, ma quello di parlare male di Di Pietro e dei comunisti, di seminare loro addosso odio e diffamazione.
Hanno ridotto i fogli su cui scrivono a bollettini di partito, a enormi turiboli che spargono incenso e mirra sul Grande Capo che li tiene sul suo libro paga.
No, niente notizie del terremoto di Haiti sulle prime pagine di questi due giornali(?).
Piuttosto, i giornalisti tutti siano incaricati di controllare se Di Pietro per caso non abbia scoreggiato, per poter amplificare il tutto con un titolone del tipo “ Tremano i muri della casa di Di Pietro”, oppure “ Atmosfera inquinata attorno a Di Pietro”, oppure “ Inquinamento ambientale nel partito di Di Pietro”.
Questo è giornalismo.
Questo è quello per cui siamo pagati.
Noi queste notizie dobbiamo diffondere.
Noi odio contro Di Pietro e le cooperative rosse dobbiamo seminare.
Noi Di Pietro e le cooperative rosse dobbiamo stroncare.

Che ci importa dei duecentomila morti di Haiti? Che ci importa del vagare dei superstiti?
Costoro non danneggiano di certo il nostro pagatore, colui che ci tiene sul suo libro paga:
Noi l’interesse di costui dobbiamo tutelare.
Noi costui dobbiamo leccare e incensare.
Noi dagli attacchi di Di Pietro e delle Coop. rosse costui dobbiamo difendere.

Non fa niente se al mondo siamo gli unici due giornali che non parlano del terremoto di Haiti in prima pagina: questo sta semplicemente a significare che siamo i migliori.

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