16 gennaio 2010

13.0) Descrizione di un direttore…..incompetente e presuntuoso.

Descrizione di un direttore…..incompetente e presuntuoso.


Nelle nozze di Cana, è narrata la vicenda di due sposini ai quali viene a mancare, nel corso del banchetto nuziale, il vino.
Sconcerto e paura di fare una brutta figura, da parte degli sposi, cui pongono rimedio Maria e Gesù, invitati alle nozze, col miracolo della trasformazione di acqua in vino.
Compare improvvisamente sulla tavola del vino nuovo, migliore di quello finora versato agli ospiti, con grande meraviglia del direttore della cerimonia che non sapeva da dove questo vino fosse arrivato:
"Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse:”Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono: Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.

Perbacco, colui che dirigeva il banchetto.....non sapeva.
Per uno che dirige è il colmo non sapere.
Che cosa dirige, dunque?
Che cosa predispone, che cosa conduce a guida?
Chi e a chi comanda?

In questa narrazione del vangelo siamo evidentemente di fronte ad un direttore di cerimonia diciamo così piuttosto scadente, che per prima cosa ha sottovalutato le capacità bevitorie degli ospiti, e in secondo luogo è stato tenuto all’oscuro di quanto accadeva da parte dei suoi servi,che hanno preso ordini da altri e non da lui.
Questa vicenda è raffigurata magistralmente da Giotto nella cappella degli Scrovegni ed altrettanto magistralmente è narrata da Don Gianni Carzaniga, con le seguenti parole:

"- Giotto ha dato carne a questo sprovveduto direttore appioppandogli un corpo voluminoso, ingombrante e tondeggiante, panciuto e goffo; lo ha vestito di un lungo camice rosso; tiene la mano sinistra al fianco, con ostentata sicurezza mentre con l’altra porta alla bocca la coppa del vino; ha la faccia rotonda, le gote rigonfie, mentre il collo è scomparso, travolto e sepolto dall’invadente ed esuberante pappagorgia.
Accanto al sentenzioso “direttore” sicuro di sé, Giotto ha posto sei anfore, anch’esse tondeggianti certo, ma di una rotondità snella, slanciata; esse sono consistenti e materiche, ma candide, quasi trasparisse qualcosa della limpida acqua che contengono.
Fanno da contraltare alla goffa rappresentazione del Direttore di cerimonia, le snelle figure dei due servi, vestiti di bianco, attenti a riempire d’acqua le capaci anfore, tenendo d’occhio la mano di Maria, che, di fatto, è il loro vero riferimento.-"

Alzi la mano chi di noi, nella propria vita, non ha mai avuto a che fare con delle figure incompetenti e tuttavia piene di boria di sé, come appare nella descrizione evangelica, questo scadente direttore di banchetto.
E tuttavia anche queste figure hanno una loro utilità sociale, perché  l’esempio negativo che ci mostrano ci stimola a darci da fare per non apparire goffi , incompetenti e presuntuosi come loro.


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