9 ottobre 2008

49) Sei ergastoli per dieci omicidi e…..in libertà!!




Sei ergastoli per dieci omicidi e....in libertà!!

Attenzione alle date.
Il 2 agosto 1980 avviene un attentato terroristico alla stazione di Bologna, che causa la morte di 85 persone e il ferimento di altre 218.
Nel 1982 vengono incarcerati Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, indicati come responsabili della strage, eseguita assieme ad altre persone.
Nel 1995 la Cassazione, dopo quindici anni dalla strage e cinque gradi di giudizio, condanna la terrorista Francesca Mambro a scontare sei ergastoli per dieci omicidi dei quali è ritenuta direttamente la responsabile.
Nel 1998, cioè 3 anni dopo essere stata condannata a sei ergastoli, e aver scontato 16 anni di carcere, ottiene la semilibertà con la facoltà di poter lavorare all’esterno del carcere.
Nel 2002 le viene concessa la detenzione domiciliare speciale in quanto le è nata una figlia dal marito Valerio Fioravanti, suo complice nella strage e diventato suo marito in carcere.
Un bel carcere allegro, non c’è che dire: Ci si diverte di notte in quel carcere, e si fanno figli!
Oggi il tribunale di Roma le ha concesso la libertà condizionata: la Mambro non potrà oltrepassare i confini del comune di Roma fino al 16 settembre 2013 ed ha inoltre l’obbligo di trascorrere la sera e la notte a casa propria.
Fra cinque anni sarà una cittadina completamente libera, e il suo stato di detenzione, o semidetenzione, o semilibertà, o semilibertà condizionata sarà terminato.
Ah! Le belle condanne definitive della Cassazione: sei ergastoli, carta straccia.
Il giudice ha valutato che la Mambro, che si è iscritta all’Associazione “ Nessun tocchi Caino”, ormai si sia ben reinserita nella società e non sia più socialmente pericolosa.
E bravo quel giudice, o quel comitato di giudici che così ha deciso.
E brava la legge che tutela di più i delinquenti rispetto alle persone oneste.
Ha trovato più facilmente lavoro la Mambro, in questa Italia di disoccupati e di precari, che mia figlia laureata.
E’ un vero peccato che le vittime, che socialmente pericolose non lo sono mai state, non possano più tornare in vita per dire a quei giudici che loro trattamenti di favore non ne hanno mai avuti.
La loro sì che è stata una condanna definitiva: la condanna alla morte a causa di Francesca Mambro e del suo esimio consorte. che si è divertito con lei a far figli in carcere.
Il motto di questo blog è esattamente il contrario di quell’associazione di cui fa parte la Mambro, ed è “resti in galera Caino”.
Traduzione: RESTI IN GALERA LA MAMBRO.

  • leggi anche il post 1) la certezza della pena


  • leggi anche il post 9) Se la vittima fosse un parente del giudice.


  • leggi anche il post 12) Certi giudici e i tifosi teppisti.



  • leggi anche il post 55)Libertà e Malagiustizia.

  • vedi un ulteriore caso di malagiustizia in data 09/01/2009




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