Libertà e Mala Giustizia
Ogni giorno vengono rimessi in libertà dei piccoli delinquentelli, perché le carceri scoppiano, e perché per la società costa di più mantenerli in galera che lasciarli liberi di continuare a delinquere. Il danno economico che possono arrecare alla società da liberi è meno di quanto costi mantenerli in carcere.
Purtroppo così va il mondo.
Così va il buonismo delle leggi italiane.
Io personalmente preferirei che chi è stato condannato trascorra le sue giornate in carcere, magari imparando un mestiere che gli potrà servire poi, una volta rimesso in libertà, a pena scontata.
In questi giorni la cronaca parla di due personaggi tristemente famosi per la ferocia dei loro delitti: Pietro Maso e Ferdinando Carretta.
Entrambi hanno ucciso i propri genitori.
A Pietro Maso viene concessa la semilibertà, dopo 17 anni di carcere;
a Ferdinando Carretta si permette di ereditare la casa dei genitori che lui stesso uccise.
Una considerazione sorge spontanea: è perfettamente inutile che per certi delitti si condannino i colpevoli a 20, a 30 anni oppure all’ergastolo, sapendo già che tale pena non verrà fatta scontare.
Meglio pene più corte, ma da scontare per intero in carcere, senza condoni, o indulti, o amnistie, o trattamenti di favore per buona condotta.
Giustizia vuole che Caino resti in galera fino al termine della pena cui è stato condannato.
In caso contrario , si deve parlare di Ingiustizia o di Mala giustizia.
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