Papà mi attaccano, si lamenta il figlio di Bossi pisciandosi addosso.
In questi giorni, proveniente da Facebook, gira sul sito ufficiale della Lega Nord un giochino:- “Rimbalza il clandestino”,- molto istruttivo sull’ideologia dei padani. Nel videogame appare l’immagine della nostra Penisola circondata e assalita da barconi di clandestini.
Bisogna, col mouse, farli sparire, confortati dall’eroico ideale di liberare il popolo italiota dal pericolo dell’invasione da parte degli extracomunitari, e di quelli neri in particolare, di quelli provenienti dall’Africa.
Mentre nel Canale di Sicilia l’attualità ci descrive decine di esseri umani inghiottiti dal mare, mentre nei Centri di identificazione ed espulsione le dure condizioni di vita e la rabbia per una detenzione ingiustificata spingono i migranti ad atti estremi di protesta, la scelta dei tempi per il lancio di questo video gioco rivela la follia e l’ignoranza del suo ideatore.
“Rimbalza il clandestino” fa diventare un gioco il drammatico esodo di esseri umani in fuga dalle guerre, persecuzioni e sfruttamento, ride sulle tragedie di migliaia di uomini, bambini e donne incinte, e gioca a rigettare in mare queste persone, a respingerle sulla sponda di provenienza, ne simula la strage per puro divertimento.
E’ quindi un gioco schifoso e chi si è autodichiarato l’inventore di tale gioco, andrebbe penalmente perseguito per diffusione di idee razziste imbecillifere.
Probabilmente perché non aveva capito niente delle implicazioni sociali di questo videogame, ma desideroso di crearsi pubblicità e fama gratuita all’interno della Lega Nord, anche per smarcarsi dall’abbraccio di papà Umberto, il finalmente neo diplomato sig. Renzo Bossi si è attribuita la paternità dell’invenzione di “Rimbalza il clandestino”.
Da subito, anche al più sprovveduto dei leghisti padani, è sembrato inverosimile che la piccola mente ripetente del figlio di Bossi, abbia saputo partorire l’idea di un simile giochino, e poi addirittura magistralmente costruirlo e farlo girare su Facebook.
Egli, in cerca di fama, si è sicuramente avvalso dell’opera di qualche ingegnere informatico(che ha prudentemente preferito rimanere nell'anonimato) e, non capendo neppure di cosa si trattava, ci ha messo il suo imprimatur e la sua faccia.
Adesso però che alcune Associazioni hanno deciso di denunciare il video gioco e chi se n'è attribuita la paternità, egli, il meschinello, si è subito rivolto con fare piagnucoloso e pisciandosi addosso dalla paura, a papà Umberto: -“Papà, mi attaccano, mi attaccano,papà, ma lo fanno contro di te. Difendimi papà, difendimi”.
E subito il celebre padre, dal palco della festa della Lega Nord a Schio, ha preso le difese del figlio dagli attacchi del Maligno.
Cosa non farebbe un padre per i propri figli!
Eppure, in questo caso, secondo noi, invece di difenderlo avrebbe dovuto prenderlo a pedate nel sedere, per l’ennesima dimostrazione di ignoranza manifestata dal figlio, che non riesce a diventare adulto.
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