In Cina vietato ai piccioni volare in città, fino all’8 ottobre.
In Italia abbiamo avuto
l’estate dei divieti dei sindaci.
Tanti divieti e anche bizzarri, ma purtroppo da rispettare per evitare multe salate.
C’è chi le ha contate (evidentemente c’è qualcuno che non ha niente da fare) e fa sapere che sono state ben
556 le ordinanze vietatorie emanate dai sindaci di tutta Italia. Si va dai costruttori di castelli di sabbia, ai masticatori di chewing gum e a chi passeggia in piazzetta con gli zoccoli.
Il più stupido di tali divieti è sicuramente
lo stop ai bambini sulla spiaggia con secchiello e paletta perché: "anche fare buche che modificano in modo pericoloso la percorribilità a piedi della spiaggia diventa un gioco molesto".
(Evidentemente il Sindaco o un Assessore erano inciampati in una buca o in un castello di sabbia costruito da un bambino).
Nel centro di molte località
passeggiare con gli zoccoli non è consentito, c’è il
divieto di sedersi sulle panchine dopo le ventitré
in più di tre persone mentre, sempre in tema di panchine guai ad appoggiarci i piedi sopra.
Vietati i fuochi d'artificio eccetto il sabato.
Niente più bagno di notte in molte località balneari.
Ed ancora, non si può girare a petto nudo per le strade cittadine né
bagnarsi nelle fontane o sedersi sul bordo delle fioriere, se non si abbiano meno di dodici anni o più di sessanta, perché in quel caso scatta l'immunità.
E’ vietato
mangiare e sdraiarsi nelle aiuole comunali. Non si può
mangiare davanti alle fontane del centro cittadino e neppure lo si può fare
seduti sui gradini dei monumenti.
Gli artisti di strada non possono sostare nello stesso punto più di quindici minuti.
I ristoratori non possono avvicinare i turisti per invitarli a sedersi e consumare presso il loro punto di ristoro.
Vietato anche il classico gelato o spuntino di mezzanotte con contorno di chiacchere tra amici sul marciapiede, e
per chi canta fino a 500 euro di multa.
Sulla spiaggia vietato l’ingresso ai cani, multe
a chi accende dei falò, non si può cucinare dentro le cabine degli stabilimenti, e
vita dura per anche per i fumatori, in quanto sono vietate le sigarette se non si è provvisti di adeguato portacenere.
Dar da mangiare ai piccioni costerà una multa salata, così come per
un bacio in auto si dovranno sborsare 500 euro. E poi,
addio ai massaggi sulla spiaggia, per"prevenire gli effetti pericolosi che possono essere generati dalla pratica di prestazioni estetiche o terapeutiche da parte di persone non diplomate".
La maggior parte di questa pletora di divieti, in parte ovvii e in parte strampalati,
è del tutto inutile perché quasi mai essi vengono fatti rispettare, e sono serviti solamente, lungo l’estate, a dare una certa effimera notorietà locale al sindaco che li ha imposti.
Infatti, e sarebbe assurdo se non fosse così, nei vari comuni
le Forze dell'ordine sono impegnate in faccende più serie che multare un bambino che fa un castello di sabbia in spiaggia, o che getta qualche briciola ai piccioni, e questo porta alla conseguenza che i controlli sono inesistenti e le multe, grazie a Dio, molto rare.
Siccome tuttavia oggigiorno
viviamo in un villaggio globale,
le imprese dei nostri sindaci non sono passate inosservate sulla rete di Internet ed
hanno trovato dei degni emulatori, che addirittura sono stati capaci di
superarli in idiozia.
Il governo cinese ha oggi, 16 settembre 2009, emanato un decreto entrato immediatamente in vigore, con il quale
viene proibito ai piccioni di sorvolare le città cinesi fino all’8 ottobre prossimo.
Sono stati immessi nei cieli cinesi
migliaia di uccelli della famiglia dei falchi, appositamente
addestrati per anni, in località segrete,
alla cattura dei piccioni ed al loro abbattimento in volo.
Non è dato capire perché
dopo l’8 di ottobre ai piccioni superstiti sia di nuovo concessa la libertà di
tornare a volare nei cieli delle città cinesi.
Forse si spera che i falchetti predatori abbiamo
sterminato e decimato a tal punto le colonie dei piccioni, che ormai questi debbano essere quasi considerati
una razza in estinzione e quindi da tutelare.
E’ proprio vero.
La stupidità si diffonde più in fretta delle idee intelligenti.
La stupidità dei nostri sindaci ha fatto scuola e ha trovato dei proseliti.
In grande stile.
Perché è ovvio, in Cina tutto è più grande che da noi.
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Incenso ed applausi fuori luogo.
Viene in Italia il dittatore libico Gheddafi per una visita politica di qualche giorno, e giù applausi ed ovazioni da stadio.
Arriva il dittatore Chavez a vedere un film alla Mostra di Venezia, e giù incensamenti ed inchini.
Viene da chiedersi, gli italiani ossequiano, onorano, si inchinano e si inginocchiano proprio davanti a tutti?
Ebbene si.
Abbiamo bisogno del petrolio del Venezuela, ed ecco spiegati gli onori a Chavez.
Abbiamo bisogno del petrolio e del gas libici, ed ecco gli inchini a Gheddafi.
Ma per fortuna la produzione nazionale di sterco e di letame, garantitaci dalla premiata ditta Fede-Feltri-Belpietro-Giordano ed aggiungiamoci pure Capezzone e Gasparri, ci rende autonomi e autosufficienti al riguardo, altrimenti dovremmo trovare una scusa per riunire insieme questi personaggi per poterli leccare ben bene pure loro.
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Non ci sono più i Cavalieri di Malta di una volta!
Abbandonare i cani, d’estate, è reato.
E’ reato sempre, ma nelle altre stagioni il fenomeno non si nota.
E abbandonare i profughi eritrei in mezzo al mare, cos’è?
E’ forse un’opera di carità?
Dopo nulla aver fatto per evitare la morte in mare di 78 persone che cercavano di attraversare il canale di Sicilia e che sono rimaste alla deriva per 23 giorni su un barcone sovraccarico chiaramente inadatto allo scopo, le autorità maltesi, responsabili del mancato soccorso, ad evitare il ripetersi di episodi simili, adesso hanno dato disposizioni che i profughi avvistati in mare vengano scortati dalle loro forze dell’ordine fino al limite delle loro acque territoriali e qui consegnati alle motovedette italiane appositamente messe in allarme.
A Malta nessun profugo deve sbarcare.
Che sbarchino in Italia, e chissenefrega.
A Malta una volta esisteva l’ordine dei Cavalieri di Malta, che combatteva le ingiustizie e soccorreva le persone in difficoltà. rifocillava e proteggeva i pellegrini.
Evidentemente o i cavalieri di Malta si sono ricordati che tra i loro compiti il principale era quello di combattere i musulmani, e quindi la morte di persone non cristiane li lascia del tutto indifferenti, o hanno altro di meglio da fare che mettersi pungolare le autorità maltesi perché concedano l’approdo sull’isola Stato da cui prendono il nome, ai disperati che vi cercano rifugio.
I Cavalieri di Malta oggi viaggiano sui loro yachts, e sulle loro barche da crociera, indifferenti a tutti e a tutto tranne che alla seduzione della ricchezza, del benessere e della notorietà.
Con le loro decorazioni a forma di croce e con i loro nomi altisonanti frutto delle gesta dei loro antenati, essi ormai frequentano di più le sale del Billionaire, che quelle degli ospedali del Terzo mondo.
Per le opere umanitarie ormai non è rimasta che l’Italia, la tanto bistrattata Italia, che se non altro, con tutti i suoi difetti, le persone in mare le soccorre ancora.
M eglio quindi essere un piccolo italiano anonimo con mille difficoltà economiche e con mille difetti, che un aristocratico Cavaliere di Malta, ormai inutile e fuori dal tempo.
sull'argomento Malta e profughi leggi anche qui
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Belle ragazze discinte, tentazioni per anziani, malintenzionati e preti dell'oratorio.
Cammina oggi e cammina domani , nel corso di una di queste camminate salutari che faccio ogni giorno per pompare sangue nelle mie arterie malandate, ad un tratto vengo affiancato da un altro podista, un signore più o meno della mia età, che mi fa. “Buona passeggiata”. “ Buona passeggiata a lei”, rispondo io.
E, come se fosse scattata tra di noi una sorta di intimità, quel signore, dandomi di gomito nel fianco, :” Ha visto quella ragazza che è appena passata in bici?” “No- dico io, ed invece era già da trecento metri che la fissavo, “perché? Cosa aveva di speciale quella ragazza?”
“ Niente,” -mi dice – “non aveva sotto niente.Non portava biancheria intima, le si vedeva tutto “
“Ullallà, -dico io – ma come ha fatto ad accorgersene?”
“Eh, caro mio, le ragazze oggi sono sfacciate . Ma si immagini se, invece che da me, si fosse fatta vedere così da un’altra persona che magari poi la seguiva, con tutto quello che ne consegue.
Io, per me, può andare in giro vestita o svestita come vuole, che ne ho viste tante nella vita.
Ma su una persona meno equilibrata, magari avrebbe potuto far scattare degli impulsi sessuali irrefrenabili, e poi è inutile che si lamentino se vengono violentate.”
“Beh, adesso non esageriamo, nessuno è autorizzato a violentare o a stuprare le belle ragazze solo perché si vestono in un modo un po’ troppo succinto. La differenza tra l’uomo e gli animali è che l’uomo deve sapersi controllare.”
“ Si, è vero, forse io e lei si, ma gli altri? Ci può sempre essere in giro qualche squilibrato, e per lui, magari a digiuno sessuale, una provocazione così diventa irresistibile.
Ma lo sa cosa mi è capitato domenica scorsa all’oratorio? “- e intanto mi ficca un’altra volta il gomito nello stomaco, quasi a rinnovare la nostra complicità ormai sancita da queste orrende confidenze-“ero andato lì per accompagnare le mie nipotine ed ho notato una ragazza sui vent’anni che si aggirava con naturalezza tra gli altri giovani dell’oratorio, con addosso un paio di pantaloncini di quelli, ma di quelli tutti bucherellati che le aderivano addosso come una seconda pelle e lasciavano intravedere tutto."
“Perbacco, l'ha osservata bene”- dico io.
"Eh, si, anche se alla mia età e dopo averne viste di tutti i colori, come le ho detto, non è facile rimanere turbati da simili spettacoli. Allora mi sono avvicinato al prete dell’oratorio, un pretino giovane giovane forse appena uscito dal seminario e gli ho detto : Senta Padre, ma Lei ha visto come va in giro vestita quella ragazza là? Lei non le dice niente?
“ L’ho vista si, ed è per questo che mi trattengo con altri giovani da questa altra parte del cortile.
Che vuole farci? Oggi ci si veste così e non possiamo noi preti proibire sempre tutto o fare sempre prediche, altrimenti i ragazzi non vengono più all'oratorio. Toccherebbe semmai ai genitori controllare come escono da casa vestiti i loro figli.
Ecco vede, caro amico, -(ormai per lui lo eravamo diventati)-" anche sui nostri preti, queste sgualdrinelle hanno messo gli occhi e li tentano in continuazione e dopo magari la gente si meraviglia nel sapere che il tal sacerdote si è spretato per correre dietro ad una di loro.
Laciamo perdere, vah che è meglio.”
“Si lasciamo perdere- dico io, essendo ormai giunti ad un bivio della strada e sperando di diversificare il mio cammino dal suo - "non se la prenda più di tanto e faccia una buona passeggiata"
“Anche lei, buona passeggiata anche a lei" - risponde incamminandosi, grazie a Dio,dall’altra parte .
Perché ho raccontato questa storia?
Sinceramente non lo so.
Forse solo per dire che noi tutti siamo sempre pronti a vedere il male nelle azioni degli altri mentre noi invece siamo diversi, assolutamente, anche perché ne abbiamo già viste tante che più niente o nessuno ci può meravigliare.
Ormai.
Peccato, però. averlo perso, il senso dello stupore e della meraviglia verso le cose belle della vita.
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